⇝Chapter 5 |Mın Yoongı|

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Flashback, 2 months before

Freddo... Fa davvero freddo.
Sono sulle mie ginocchia, sento la neve congelarmi le gambe.
Le mie mani tremano sulle mie cosce, esse sono coperte di sangue. Perché?
Stanno succedendo tante cose attorno a me. Sirene dell' ambulanza e della polizia, grida, voci, persone camminare dentro e fuori casa mia.
Il sangue cola dalle mie mani, tingendo la bianca neve di rosso. Le mie lacrime rendono la mia vista sfocata. 
Alzo lo sguardo e riesco a vedere un uomo in distanza vestito tutto di nero.
'Tu...'
Una mano mi tocca la spalla, facendomi gridare dalla paura. 

Apro i miei occhi in shock e lentamente sbatto le mie palpebre per abituarmi alla forte luce.
Sono sdraiata con qualcosa attaccato al mio braccio.
'Dove mi trovo?'
Mi guardo attorno e trovo Jungkook, Jihye e Hani addormentati sul divanetto alla mia sinistra.
'Sono piuttosto divertenti tutti schiacciati assieme'
Mi siedo, facendo fuoriuscire un leggero gemito. 
La mia testa è molto meglio ora.
Jungkook è il primo ad aprire gli occhi e a notare che sono sveglia. Si siede subito dritto alla vista di me cosciente.
-Hayley, come ti senti?- lo guardo. Ha delle grandi occhiaie e i suoi capelli sono tutti spettinati. La sua maglia è imbrattata di macchie di sangue.
'Quello è il mio sangue?'
-Sto bene Jungkook-
-Ci hai spaventato a morte Hayley-
-Mi dispiace...-dico mentre sposto il mio sguardo altrove ma lo sento alzarsi dal divano e avvicinarsi al mio letto. Con le sue dita afferra delicatamente il mio mento facendomi posare il mio sguardo di nuovo su di lui e questo semplice gesto mi ricorda Jimin. 
-Non scusarti, non è stata colpa tua stupida-
-A malapena ricordo cosa è successo la scorsa notte-
-Ti ho trovato svenuta nelle braccia di Jihye. Ero così spaventato- mi guarda, il suo sguardo ancora preoccupato.
-Cos'è successo ieri, Hayley? Anche prima dell'accaduto tu non stavi bene-
-Non  preoccuparti Jungkook, smettila di essere in pensiero per me- mi accarezza gentilmente la guancia destra.
-Non chiedermi di fare l'impossibile- la sua frase mi fa sorridere. 
I miei occhi incontrano di nuovo le macchie di sangue sulla sua maglia.
-Cos'è successo alla tua maglia?-
-Oh, questo è il tuo sangue. Ho dovuto portarti io qui-
-Ho sanguinato?-
-Si, dal tuo naso, solo un po', non era tanto- lo guardo negli occhi prima di parlare onestamente: -Grazie Jungkook
Jungkook sorride: -Non potevo lasciare la mia stramba morisse così presto- alzo gli occhi al cielo mentre lui ridacchia.
-Hayley!- in un nano secondo, Jihye spinge Jungkook lontano da m, prendendomi la mano sinistra successivamente -Come ti senti? Ti ricordi di me?-
-Certo che mi ricordo di te-
-Grazie a Dio! Mi stavo assicurando che tu non avessi amnesia o qualcosa del genere, sai, per la tua testa...- non posso non ridacchiare alla sua affermazione.
-Sono felice che tu stia bene Hayley- mi dice Hani dal divanetto nella stanza. Le sorrido leggermente. Ero convinta che non le importasse nulla di me, ma è qui.
-Comunque... dove siamo?
Jihye mi risponde con voce spettrale : -Al terzo piano
-Cosa? Siamo davvero al terzo piano?-
Jungkook mi prende la mano: -Tranquilla, sei qui solo perché qui è dove hanno la stanza d'osservazione e le migliori attrezzature mediche-
-E la preside? Lei sa cos'è successo? Siamo nei guai?-
-Non preoccuparti, il dottore qui è molto gentile. Ha scritto un referto dicendo che Jihye ti ha trovato priva di conoscenza nel corridoio di scuola-
-E te? Come hai spiegato della tua presenza qui?-
-Nonostante siamo al terzo piano, ci troviamo nell'ala maschile dell'edificio. Non preoccuparti, è tutto ok- la sua affermazione mi ha calmata un po'.
-Dovreste andare e riposarvi allora, avete già fatto tanto per me- Jungkook mi sorride gentilmente -Facci sapere se hai bisogno di qualcosa, il dottore è dall'altro lato della porta- Jungkook mi guarda per l'ultima volta prima di uscire dalla stanza con Jihye, ma Hani resta indietro, giocando nervosamente con le proprie dita -Hayley, so che non abbiamo avuto un buon inizio e ammetto che è colpa mia-  sposta una ciocca di capelli davanti i suoi occhi dietro il suo orecchio destro -Possiamo ricominciare d'accapo?- posso vedere la sincerità nei suoi occhi.
-Va bene- le sorrido e lei ricambia.
-Grazie mille. Riposati- con questo, anche Hani lascia la stanza.
Sospiro leggermente, ricordando la notte scorsa.
 'Chi era quel ragazzo? Per caso... c'entra qualcosa con quell'orribile notte?'
Sbadiglio, sentendomi stanca, perciò chiudo gli occhi, addormentandomi in pochi secondi.
... 
Leggeri sussurri mi svegliano, facendomi aprire lentamente gli occhi.
Sento una voce davvero familiare cantare dolcemente, perciò giro la testa verso il piccolo divano, luogo da cui proviene la voce.
Jimin è seduto lì con gli occhi chiusi, la sua testa è appoggiata contro il muro dietro di lui e le sue mani sono nelle tasche dei suoi pantaloni  mentre ascolta la musica. Continua ad canticchiare la canzone che sta ascoltando.
Devo ammettere che la sua voce è bellissima e ha un aspetto più o meno tenero e innocente in questo momento. 
'Ma cosa ci fa qui?' per qualche ragione non sono sorpresa.
-Jimin- lo chiamo ma lui continua a cantare. Non può sentirmi ovviamente. Prendo uno dei cuscini sul mio letto e glielo lancio, così da attirare la sua attenzione.
Appena il cuscino lo colpisce, egli salta dall'improvviso attacco e non posso non ridere a ciò.
Jimin mi guarda con sguardo accigliato ma le sue labbra si incurvano in un sorriso.
-La bella addormentata finalmente si è svegliata- dice mentre toglie le cuffiette dalle orecchie, ponendole successivamente nella sua tasca sinistra -Pensavo che avrei dovuto baciarti per svegliarti-
Sbuffo annoiata mentre roteo gli occhi alla sua affermazione -Vorresti-
Si alza dal divanetto e fa dei passi verso di me, un grande sorriso sulla sua faccia.
-Cosa ci fai qui?-
-Ero da queste parti, perciò ho deciso di passare di qui per annoiarti un po'-
-Sempre molto premuroso- sorrido falsamente.
-Grazie-
-Ero ironica-
-Mi è piaciuto lo stesso- lo guardo male mentre lui alza le spalle.
-Posso sedermi lì?-  mi chiede mentre mi indica il posto vicino a me ma prima che gli potessi rispondere, si era già seduto.
-Grazie- mi sorride vittorioso mentre io roteo i miei occhi.
-Come sapevi che ero qui?-
-Cos'è questo? Un interrogatorio o qualcosa del genere?-chiede mentre mi fissa negli occhi.
Solo il fatto che i suoi occhi guardano dritto nei miei fa battere il mio cuore più veloce.
-No... sono solo curiosa- guardo altrove, deglutendo.
-Non dovresti stare nel bosco di notte- la sua affermazione mi fa riposare lo sguardo su di lui. Quando i nostri sguardi si incontrano, egli si morde il suo labbro.
Sento il sangue accumularsi nelle mie guance.
-É molto pericoloso lì fuori- continua la sua frase, il suo sguardo si sposta sulle mie labbra e rimane lì.
Giocherello con le mie dita nervosamente, il suo dolce profumo arriva al mio naso improvvisamente.
'Ha un odore così buono... devo rompere il silenzio'
-Sei andato al falò ieri?-
-Forse-
La tensione è molto pesante. Non ho più fiato.
-Forse?-
-Si- si avvicina a me finché i nostri visi sono a solo qualche centimetro di distanza. Posso sentire il suo respiro accarezzare le mie labbra. La sua mano destra raggiunge il mio mento, il suo pollice inizia ad accarezzare il mio labbro inferiore lentamente.
-Hayley?-
-Si?-
-Non vedi l'ora di darmi quel bacio che mi devi, non è così?
Un grande sorriso si forma sulle sue labbra. Mi ritraggo immediatamente, la mia faccia diventa rossa.

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