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È completamente buio... l'odore metallico del sangue invade le mie narici.
'Corri!! Devi correre, lui sta arrivando!'
Le mie mani toccano il muro accanto a me, guidandomi all'interno della casa.
Alla fine del corridoio, vedo una grande finestra, il chiarore lunare passa attraverso il vetro della finestra, illuminando di poco la stanza, ma c'è abbastanza luce per farmi vedere la silhouette di un uomo... lui.
Egli indossa un lungo cappotto nero, la sua faccia è coperta con della stoffa, permettendomi di vedere solo i suoi occhi. Occhi che non riesco a distinguere nell'oscurità
"Hayley..." La sua voce è così calma ma allo stesso tempo così terrificante.
Non riesco a muovermi.
Lui comincia a camminare verso di me mentre io riesco solo a fissarlo completo panico, le mie gambe non rispondono ai miei comandi. Mentre si avvicina, posso vedere sangue colare dalle sue mani.
L'assassino.
'Corri... lui è sempre più vicino'
I suoi occhi... a chi appartengono?
Loro sono...Mi sveglio di colpo, respirando affannosamente. Un altro incubo... ma questa volta sembrava così reale, come se fosse più un ricordo che un sogno.
Passo la mia mano sul mio viso, forzandomi ad alzarmi e cominciare la giornata.
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Dopo le lezioni pomeridiane, finalmente torno alla mia camera. Entro, chiudendo la porta dietro alle mie spalle e lascio fuoriuscire un sospiro mentre mi appoggio su di essa con la mia schiena.
La mia stanza è buia, le luci sono spente e le nuvole che coprono il sole non lasciano passare molta luce ad illuminarla.
Alzo lo sguardo e quasi non urlo appena realizzo che c'è qualcuno seduto sul mio letto. Il mio cuore comincia battere più velocemente per la paura.
'E se è lui?...'
Sono completamente immobilizzata, deglutisco prima di esaminare l'intruso.
"Tu"
"Io" dice Jimin, alzandosi.
"Mi hai spaventato a morte!"
"Lo so" aggrotto le mie sopracciglia.
"Cosa... come... perché sei qui?"
"Beh... ero annoiato, quindi ho pensato che sarebbe stato divertente spaventarti... e non mi sbagliavo" un sorriso perfetto compare sulle sue labbra.
"Non dovresti essere nell'ala maschile?" chiedo, incrociando le braccia al petto.
"Si"
"Allora non dovresti essere qui"
"E tu non saresti dovuta andare nella cantina con il tuo amico l'altra notte, ma ci sei andata lo stesso"
'Touché'
"Cosa vuoi?" il suo solito sorriso sparisce mentre infila le sue mani nelle tasche dei suoi pantaloni.
"Come stai?" la sua domanda mi sorprende.
"Eh?"
"Non penso che la perdita d'udito sia un effetto secondario della tua cura" assottiglio gli occhi.
"Divertente" dico, ironica mentre lui alza le sue mani, in segno di pace.
"Voglio davvero sapere come stai"
"Perché vorresti saperlo?"
"Perché siamo amici"
"Noi non siamo amici" Jimin posa la sua mano sul petto, all'altezza del cuore.
"Ouch, fa male"
"Non puoi lasciarmi stare, vero?"
"No, non posso"
Sospiro, mentre cammino verso l'interruttore della luce, accendendola e illuminando così la stanza.
Mi giro per confrontarlo, ma l'aria mi si blocca nei polmoni.
La luce illumina la sua faccia, mostrandola perfettamente e facendo illuminare i suoi occhi. É bellissimo e non riesco a smettere di fissarlo.
Jimin fa dei passi verso di me per starmi di fronte.
Sono completamente bloccata.
Appena è di fronte a me, sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio destro, mostrandogli perfettamente il mio viso, accarezzando la mia guancia nel mentre.
La vicinanza tra noi e il suo gesto mi fanno arrossire all'instante.
"Vuoi davvero che me ne vada?" mi chiede in un sussurro.
Abbasso lo sguardo, imbarazzata.
"Io..." Jimin afferra il mio mento, facendomi alzare lo sguardo per farmi guardare nuovamente il suo viso.
"Perché lo fai sempre?"
"Fare cosa?"
"Guadare altrove"
"No... è solo che..." faccio un passo indietro, cercando di creare più spazio tra di noi, ma lui ne fa un altro in avanti. Il mio cuore batte all'impazzata.
"Jimin..."
"Cosa?"
"Stai invadendo il mio spazio personale... di nuovo"
"Perché stai arrossendo?" poso le mie mani sul suo petto.
"Vai indietro o io..."
"Tu cosa?" alza un sopracciglio, divertito.
"Ti darò uno schiaffo" ride, girando la sua faccia di lato, offrendomi la sua guancia destra.
"Fallo" 'Sento davvero la voglia di darglielo' "Ma poi dovrai subire le conseguenze se lo fai"
"Quali conseguenze?"
"Non posso dirtele" fa un altro passo in avanti, i nostri corpi si toccano leggermente.
"Fallo"
'Mi stai sfidando Jimin?'
Alzo la mia mano sinistra, dandogli uno schiaffo, non forte come avrei voluto ma è stato bello.
Jimin si massaggia la sua guancia e mi sorride.
"Perché stai sorridendo? Ti ho appena dato uno schiaffo!" Jimin circonda i miei fianchi con le sue braccia.
"Sciocca Hayley..." mi tira più vicino a lui, i nostri corpi ora attaccati mentre un ghigno si fa spazio sulle sue labbra "Ora dovrai subire le conseguenze"
Sento del calore nel mio basso ventre.
Egli avvicina la sua faccia verso la mia, il sorriso non lascia le sue labbra mentre posa la sua fronte sulla mia. I suoi bellissimi occhi posano il loro sguardo sulle mie labbra, mentre lui sussurra: "Ora mi devi un bacio"
"Cosa?"
"Mi hai sentito"
La sua vicinanza mi rende nervosa. Sento le sue braccia attorno alla mia vita stringere la loro presa, rendendomi impossibile la fuga.
"Non ti bacerò Jimin"
Mi fissa, i suoi occhi analizzano la mia faccia prima di posare la sua mano sulla mia guancia sinistra.
Comincia a inclinarsi lentamente verso il mio viso finché i nostri respiri non si mescolano tra loro.
"Jimin, non farlo"
"Perché no?" il suo naso va in contatto con il mio.
'É così vicino, non riesco a stare concentrata.'
"Perché..."
"Perché?"
La mia voce è appena un sussurro.
"Perché ti odio" dico, cercando di guardare altrove ma la sua presa sulla mia guancia non me lo permette. Sono intrappolata.
"Tu non mi odi" dice arrogantemente, i suoi occhi scuri fissano i miei.
"Io-" il bussare alla porta mi interrompe.
Sussulto in sorpresa mentre Jimin indietreggia. La frustrazione è chiara sul suo volto.
"Signorina Hayley, è lì?"la mia insegnate chiede dall'altro lato della porta.
'Se trova Jimin qui, saremo in un grande guaio'
"Si arrivo!" dico mentre guardo Jimin che è seduto sul mio letto, come se nulla stesse accadendo.
"Devi nasconderti!"
"Dove?"
"Sotto il mio letto" sussurro, indicandolo. Jimin alza un sopracciglio.
"Tutto questo sembra come uno di quei film dove l'amante segreto si deve nascondere dal fidanzato tornato dal lavoro"
"Jimin! Veloce!"
"Signorina Hayley?"
"Un minuto!" grido in panico.
"Jimin, per favore"
"Lo farò se mi prometti che mi darai un bacio"
"Cosa?" lui alza le spalle.
"É una tua decisione"
"Va bene! Basta che ti nascondi!" sorride vittorioso e finalmente si nasconde sotto il letto.
Apro la porta, nervosa, inchinandomi alla mia insegnante. Lei mi guarda in modo sospetto e dà un'occhiata all'interno della mia camera.
"Con chi stavi parlando?"
"Nessuno, stavo parlando... a me stessa"
'Perfetto, ora pensa che io sia veramente pazza'
"Lo psicologo ti sta aspettando. Sono venuta per essere sicura che non avresti mancato di nuovo l'appuntamento"
'Oh no, mi sono completamente dimenticata di questo. Odio parlare con lui. Mi fa parlare dei miei genitori. Ma ora non ho nessuna scelta'
"Ok"
"Ti accompagno al suo ufficio"
...
Cammino a fianco alla mia insegnante, finché lei si ferma di fronte al suo ufficio.
Tutti gli uffici degli psicologi sono collocati al secondo piano e dato che il mio psicologo è un maschio, il suo ufficio è posto nell'ala maschile dell'edificio e per me questo è l'unico modo per andare nell'altra ala.
Sospiro prima di entrare nel suo ufficio e avanzare verso la sua scrivania, sedendomi sulla sedia al lato opposto al suo.
"Come stai, Hayley?" mi chiede il Dottor. Kim con un sorriso, nonostante io non sto sorridendo affatto.
"Sto bene"
"Sei sicura?"
"Si, posso andarmene ora?" gli chiedo, nonostante sappia già la risposta.
"No, perché non cominciamo con un po' di onestà? Come ti senti veramente? Non puoi sopprimere i tuoi sentimenti per sempre"
"Non sto sopprimendo nulla"
"Davvero? Allora puoi parlarmi dei tuoi genitori?" i miei occhi si colmano di lacrime immediatamente.
"Non nominarli"
"Quelle lacrime dimostrano che tu stai sopprimendo i tuoi sentimenti. Hayley, io sono qui per aiutarti e ascoltarti. So che fa male e la via più facile è atteggiarsi come se il dolore non fosse lì, ma c'è, Hayley, proprio lì" indica il mio cuore "Tu devi affrontarlo, assimilarlo, così che tu possa cominciare a guarire."
Mi alzo dalla sedia, agitata.
"Assimilarlo?! Come posso assimilare una cosa del genere?! Tu non sai nulla di me, non sai niente del dolore che provo o di quello che è successo a me e ai miei genitori!"
"Hayley, siediti"
"No! Mi sforzo ogni giorno di alzarmi e andare avanti. Ho perso tutto! Quel mostro mi ha portato via la mia famiglia!" la mia voce si spezza dal pianto "Non ho nulla, solo memorie sfocate di quella terribile notte e ogni volta provo a tenerle fuori dalla mia mente perché fanno male! Fa male ogni volta che mi ricordo di loro!"
"Hayley, respira"
"No, tu volevi che ti parlassi dei miei sentimenti. Non provo nulla ma dolore e vuoto dentro di me. Mi odio perché sono qui, che respiro, mentre loro marciscono nelle loro tombe." mi risiedo mentre appoggio la mano al petto, respirando pesantemente. Piango in silenzio. Il dolore è troppo devastante.
Improvvisamente, sento due mani appoggiarsi sulle mie spalle.
"Starai bene Hayely. Il dolore ti sta opprimendo in questo momento e annebbia tutto davanti a te, ma col tempo guarirai"
Mi fa piangere in silenzio finché non ho perso traccia del tempo. Quando ho finalmente finito, mi asciugo le lacrime, imbarazzata.
"Ti senti un po' meglio ora?"
"Si, un pochino, grazie"
"Bene. Piangere è il miglior modo per sbarazzarsi di tutti i tuoi sentimenti accumulati dentro di te, è una delle migliori medicine" mi dice con tono gentile, quando il bussare alla porta ci interrompe.
"Entra" dice il Dottor. Kim mentre ritorna a sedersi dietro la sua scrivania. La porta si apre, un uomo in uniforme entra nella stanza.
"Buona sera, sono il detective Jung" egli posa il suo sguardo su di me.
"Sei la signorina Hayley?"
"Si"
"Devo parlare con te"
"Cosa succede detective?" chiede il Dottor. Kim.
"Sono in carica sul caso dell'omicidio della famiglia di Hayley" sento il mio petto stringersi alle sue parole.
"Vorrei sapere se ci sono delle modifiche sulla tua dichiarazione, se ti ricordi qualcos'altro e se potevi collaborare con me e col mio disegnatore per creare un'identikit dell'assassino" scuoto la mia testa in negazione, il mio respiro accelera di nuovo, rendendomi difficile respirare.
"Non si ricorda quella notte"
"Ma lei ha visto il killer. Quando l'abbiamo trovata aveva tagli e ferite su tutte le sue braccia e gambe, i suoi vestiti erano tutti rotti. Tutto ciò indica che lei ha combattuto contro l'assassino per sopravvivere".
Mi sento confusa perché io non ricordo tutto ciò. É come se ci fosse un enorme vuoto nella mia mente che non mi permette di ricordare nulla.
"Detective, penso sia abbastanza. É chiaro che non si ricorda nulla."
"Ma lei è cruciale per il nostro caso, lei è l'unica testimone Dottor. Kim. Quel criminale ha ucciso quattro famiglie prima della sua e lei è l'unica sopravvissuta."
"Detective, voglio aiutare, voglio giustizia per la mia famiglia, ma in questo momento non sono utile dato che non ricordo nulla di quella notte" guardo il Dottor. Kim "C'è qualche metodo che può aiutarmi a ricordare quella notte?"
"Non te lo lascerò fare Hayley. A malapena assimili la morte dei tuoi genitori"
"Questa è la mia decisione. Non posso vivere sapendo che quel killer è ancora da qualche parte e io non sto facendo nulla"
Il Dottor. Kim sospira "Ok, potremo provare ad usare l'ipnosi per aiutarti a ricordare"
Il detective si avvicina a me "Questa è la mia carta con il mio numero sopra. Se ricordi qualcosa contattami immediatamente"
Prendo la carta dalla sua mano e lui mi sorride.
"Sei molto coraggiosa Hayley"
Ricambio il sorriso, sebbene io non mi senta per niente coraggiosa.
"Grazie".
Dopo aver parlato col Dottor. Kim sulla mia prossima sessione, ritorno nella mia stanza.
'Mi chiedo se Jimin sia ancora lì.'
Apro la porta della mia stanza prima di entrare e accendere le luci per poi cercarlo in tutta la stanza, anche sotto il mio letto, forse ha deciso di tornare indietro.
'Perché sono delusa sul fatto che non sia qui? Io lo odio, non mi piace neanche un po' '
"Ora mi devi un bacio"
Mi lancio sul letto, arrossendo, quando sento qualcosa sotto di me. Mi siedo e vedo un pezzo di carta appoggiato sul letto. È da parte di Jimin...
Un enorme sorriso si forma sulle mie labbra quando lo leggo.
Dovevo andare ma tornerò ;).
Mi devi qualcosa, ricordi?
PS: La prossima volta non mettere il tuo ombrello sotto il tuo letto, sono stato quasi pugnalato.
-Jimin
Non posso non ridacchiare al bigliettino.
Jimin è davvero strano, si atteggia come se non gli piacessi ma è ovunque io vado e non posso non sentirmi un minimo speciale.
'Perché parla solo con me?'
Improvvisamente, mentre continuo a guardare il bigliettino, un allarme suona nella mia testa.
Corro velocemente verso il mio comodino e apro il cassetto da cui tiro fuori gli altri due bigliettini misteriosi che ho ricevuto.
Metto quelli che ho ricevuto precedentemente ai due lati di quello di Jimin prima di confrontare la calligrafia con quella di Jimin, sento il cuore in gola.
Emetto un lungo sospiro.
Non è lui, le calligrafie sono diverse.
'Ma se non è Jimin... chi è?'
...
Ho deciso di andare fare una doccia e rinfrescarmi la mente.
Lascio scorrere l'acqua lungo il mio corpo mentre chiudo gli occhi. La prima immagine che mi viene in mente è il viso di Jimin a qualche centimetro dal mio.
Arrossisco immediatamente e riapro gli occhi.
Finisco velocemente di lavarmi prima di uscire dalla doccia e cominciare a vestirmi quando qualcuno entra nel bagno.
"Hayley!" mi giro confusa dalla parte da cui proveniva la voce, trovando un'eccitata Hani "Ti stavo cercando"
"Davvero?"
"Certo, sei mia amica"
"Lo sono?" lei ridacchia prima di pizzicarmi il naso.
"Sei simpatica! Stasera c'è un altro falò, ho pensato che ti sarebbe piaciuto venire"
"Scusami ma non sono dell'umore per andarci" dico prima di raccogliere i miei vestiti sporchi e superarla per uscire dal bagno.
"Avanti, non essere così noiosa" mi rigiro nella sua direzione.
"Scusami?"
"Si, sei noiosa andando a letto così presto"
"No, non lo sono" Hani sospira.
"Ascolta, so che sono stata un'amica incoerente..."
"Amica? Non non siamo amiche Hani. Il primo giorno che ci siamo incontrate mi hai lasciato sola, circondata da dozzine di sconosciuti. Hai qualche idea di come mi sono sentita? Perciò no, non andrò di nuovo con te"dico prima di uscire dal bagno e chiudere la porta dietro di me.
Quando arrivo davanti alla mia stanza, vedo Jihye aspettarmi di fronte ad essa mentre indossa una giacca. Appena mi vede mi sorride e noto che sta indossando del trucco.
"Fammi indovinare... stai andando al falò?"
"Lo sai già?"
"Si"
"Tu vieni?"
"Non lo so..." dico mentre apro la porta prima di sedermi sul letto.
Jihye entra nella mia stanza dopo di me e chiude la porta alle sue spalle.
"Tu devi venire, non voglio andare da sola"
"Ma Jihye, io-"
"Anche Jungkook viene" dice mentre alza le sopracciglia.
Sarò sincera, vorrei vedere di nuovo Jungkook. Lui è una delle migliori persone che io abbia mi incontrato.
"Forza, preparati!" dice prima di farmi alzare dal letto e spingermi verso lo specchio.
"Ti truccherò io"
Sospiro, arrendendomi e lasciarle fare quello che vuole.
Dopo circa una mezz'oretta, Jihye ha finito.
"Sei bellissima"
Mi guardo allo specchio e i miei occhi si allargano leggermente. È da tanto che non mi vedo così. La mia pelle ha finalmente qualche tono di colore in più, i miei occhi sembrano più grandi e molto più belli come le mie labbra tinte di rosso.
"Sei bravissima" Jihye sorride fieramente.
"Ora prenditi una giacca e andiamo"
Afferro la mia giacca dall'armadio e mi rigiro a guardare Jihye, trovandola intenta a guardarsi allo specchio.
Jihye è una ragazza davvero bella, ma per il suo problema con il cibo, il suo corpo è davvero magro e debole.
"Non pensi che sia ingrassata? Ho mangiato così tanto che-"
"Jihye" la interrompo, abbracciandole il lato sinistro "Sei perfetta. Non hai mangiato troppo, solo la giusta dose che devi mangiare giornalmente. Sei apposto, ok?"
Lei sorride, nonostante possa vedere l'insicurezza nei suoi occhi.
"Mangeremo bene ok?"
"Ok"
Ci sorridiamo prima di uscire dalla mia stanza.
...
Dopo un'inquietante camminata nel bosco, finalmente arriviamo al falò e mi sento più al sicuro tra la folla.
"Ciao!" Jungkook ci corre incontro, un bellissimo sorriso adorna le sue labbra. Gli sorrido a mia volta, non preoccupandomi nel nascondere l'entusiasmo nel vederlo ancora.
"Ok, vado a farmi un giretto" Jihye dice prima di farmi un occhiolino volontario e lasciarci soli.
'Questa ragazza...'
Jungkook mi fissa per un momento, i suoi occhi vagano per tutto il mio viso prima di parlare.
"Sei..." blocca la frase prima di scuotere la testa.
"Lascia stare. Sediamoci"
Camminiamo verso delle rocce vicino al falò, sedendoci su di esse.
"Com'è stato il tuo weekend?" gli chiedo.
"Noioso. Il tuo?"
"È stato... intenso" abbasso lo sguardo, ricordando quell'orribile incubo, l'inaspettato incontro con Jimin e la mia visita dal Dottor. Kim. Guardo le mie mani appoggiate sulle mie cosce quando vedo la sua mano appoggiarsi sopra la mia facendo smettere di battere il mio cuore per un momento.
"Andrà tutto bene Hayley"
"Cosa?"
"So che c'è qualcosa che non va, lo vedo nei tuoi occhi, ma so che ti sta passando"
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi, la sua mano calda sulla mia.
"Lo puoi vedere nei miei occhi? Sei... strano, lo sai?" dico nervosamente.
"Ognuno è lo strano di qualcun'altro, non lo sapevi?" dice per stuzzicarmi mentre io assottiglio gli occhi.
"Stai dicendo che tu sei il mio strano?"inarco un sopracciglio.
"No" mi guarda diritto negli occhi "Sto dicendo che sei mia"
La sua frase fa smettere di battere il mio cuore. Sono senza parole. I suoi occhi guardano i miei mentre io non riesco a rispondere. Guardo da un'altra parte, la timidezza fa capolinea mentre sento le mie guance farsi rosse, ma è in quel momento che sento una strana sensazione, come se qualcuno mi stesse fissando da lontano.
Alzo lo guardo e comincio a guardare la folla.
E lo trovo.
Lo stesso ragazzo che mi stava fissando alla festa l'altra notte.
È seduto su un ceppo di un albero lontano dal falò, i suoi occhi mi fissano.
Lo guardo minacciosamente mentre lui fa un sorriso contorto.
"Hayley..."
Sento la mia testa martellare, facendomi massaggiare le tempie. C'è qualcosa in quel ragazzo che mi fa sentire strana.
Tento di guardare altrove ma la mia curiosità non me lo permette.
Egli si morde il labbro inferiore causando un brivido correre lungo la mia schiena.
Le sue labbra...
Ah, la mia testa... fa male.
"Hayley, stai bene?" mi chiede Jungkook, notando il mio discomforto.
"Si, si, sto bene"
"Sicura? Sei diventata pallida improvvisamente" gli sorrido mentre sventolo la mia mano.
"Non è nulla" invece c'è qualcosa.
'Perché la mia testa fa così male?'
Riposo il mio sguardo sul ragazzo.
È ancora lì, che mi fissa.
Afferro la mia testa, il dolore diventa più forte.
"Hayley, stai sicuramente male. Vuoi che ti riaccompagni nella tua stanza?" Jungkook sembra davvero preoccupato ma mi alzo in piedi.
"Scusami un attimo, torno subito" comincio a camminare, lasciando un Jungkook confuso alle mie spalle.
'Cosa sto facendo? Perché sto camminando verso di lui? Cosa gli dirò una volta lì? -Hey, smettila di fissarmi, mi stai rendendo nervosa e mi fai venire il mal di testa-?'
Deglutisco fortemente mentre mi avvicino al ragazzo, ma proprio quando sono sul punto di raggiungerlo, la mia confidenza svanisce e cammino oltre a lui finché non sono a una certa distanza dalla folla.
Smetto di camminare, sentendo il mio cuore battere con forza.
'Sono pazza, che diavolo stavo pensando?'
Mi rigiro per tornare da Jungkook ma mi blocco, paralizzata.
È di fronte a me.
Il mio cuore salta nel mio petto, le mie mani cominciano a sudare.
Lui inclina la testa leggermente verso sinistra, i suoi occhi penetrano i miei.
"Hayley" pronuncia il mio nome perfettamente. La sua voce causa una strana sensazione di familiarità attraversare il mio corpo.
'Chi diavolo è questo ragazzo? Come fa a sapere il mio nome?'
"Chi sei?" lui mi sorride semplicemente.
Un altro dolore lancinante mi fa girare la testa facendomi chiudere gli occhi mentre mi tengo la testa.
'Che sta succedendo?'
"Hayley, stai bene?" apro i miei occhi trovando Jihye fissarmi preoccupata "Perché sei qua da sola? Ti fa male la testa?"
Confusa, mi guardo intorno ma non riesco a trovare il ragazzo da nessuna parte.
"Jihye, voglio andarmene da qui"
"Ok, ti riaccompagno in stanza"
Cominciamo a camminare nella foresta, la luce della luna illumina la strada.
Jihye prova a fare una conversazione, ma non riesco a concentrarmi, la mia testa continua a girare.
"Hayley, mia bellissima Hayley..."
"Ah, la mia testa Jihye-" immagini sfocate mi passano in mente.
La sua faccia vicino alla mia...
Le mie ginocchia cedono facendomi cadere, la mia visione si sfoca.
"Hayley? Cazzo, Hayley!!"
Immagini di sangue... così tanto sangue.
Un coltello con sangue colante sopra.
Occhi... quegli occhi.
Jihye tiene il mio corpo intorpidito.
"Jungkook!! Qualcuno!! Hayley, respira, per favore non chiudere gli occhi"
"Fa male..."
Jihye prova a sventolarmi un po' di aria.
"Sono qui Hayley, sono qui. Jungkook!! Qualcuno ci aiuti!!"
Sento dei veloci passi in distanza, ma i miei occhi sono così pesanti che non riesco a tenerli aperti ancora per tanto.
La faccia di quel ragazzo misterioso è l'ultima cosa che mi passa in mente, prima di perdere conoscenza.
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➳ηυтнσυѕє ᵖʲᵐ
Fiksi PenggemarIn una notte tutto cambiò per Lee Hayley. Da casa sua si ritroverà in un ospedale psichiatrico dove incontrerà alcune persone. Chi è l'assassino dei suoi genitori? WARNING!! Questa storia contiene scene che potrebbero nuocere ad alcuni lettori. Se...