Diciassette

2.4K 101 4
                                    

L’indomani mattina Stiles è riuscito a convincere Tyler a rientrare a scuola ora che Derek è uscito dal coma. Sono andati a fare colazione assieme in un clima finalmente sereno e, dopo che Stiles ha accompagnato Tyler a scuola, si è diretto verso l’ospedale. Entra in camera mentre l’infermiera sta per cominciare a lavarlo e sente un moto di fastidio stringergli lo stomaco. “Posso farlo io?” chiede quasi senza rendermene conto. 

L’infermiera sorride porgendogli la spugna e se ne va.

“Ciao. Come ti senti?” domanda Stiles cominciando a lavargli il braccio libero dal gesso.

“Il medico ha detto che potrei non riuscire più a gareggiare.”

“Sono convinto che ti riprenderai alla perfezione.”

“Non è questo.”

“E allora cosa c’è?” chiede smettendo di lavarlo per poterlo guardare negli occhi.

“Non so se vorrò tornare a correre” sussurra abbassando lo sguardo.

Stiles gli accarezza una guancia, sollevandogli il volto. “Dici così adesso perché sei ancora spaventato. Ma ti conosco, so che non riuscirai a stare lontano dalle moto per molto tempo.”

“E se non fosse così?”

“Appoggerò qualsiasi tua decisione, okay?”

Derek annuisce. “E così, hai detto di essere mio marito?” domanda il moro con un ghigno.

Stiles arrossisce mentre riprende a lavargli la schiena. “Facevano passare solo i parenti. Cos’altro avrei dovuto fare? Ucciderò nostro figlio per aver fatto la spia.”

“Non è stato lui, ma l’infermiera di prima.”

“Vuoi dire che lei sa che siamo divorziati?”

“Stiles ricordi? Personaggi famosi? Twitter? Sterek?”

“Mi ha fatto passare comunque.”

“Probabilmente ha capito quanto ci tenevi.”

“Dio non capivo niente. Mi parlavano ma non sentivo. Volevo solo assicurarmi con i miei occhi che stessi bene.”

“Mi dispiace.”

“Smettila di ripeterlo, ti prego.”

“Sai vero che non è stata colpa tua?”

“Ho ricontrollato quella dannata moto dieci volte il giorno prima, ma ero così stanco. E se mi fosse sfuggito qualcosa? E se... avessi potuto evitare tutto questo?”

Derek gli toglie la spugna dalle mani e lo abbraccia. “Ssssssh, non è stata colpa tua. La moto l’hanno ricontrollata quel giorno i ragazzi ed era tutto a posto. È stato un incidente. C’era una macchia d’olio sull’asfalto e ho perso il controllo. Non mi sarei fatto nulla se non mi fossero passati sopra quindi non è colpa tua, okay?”

Stiles si sente un pochino meglio ma non risponde beandosi ancora un po' di quell’abbraccio.

Il medico entra costringendoli a staccarsi. “Signor Hale, le sue condizioni sono stabili e non abbiamo motivo per trattenerla ancora qua. Per i primi giorni dovrà solo riposare ma quando le ferite saranno rimarginate cominceremo la riabilitazione.”

“Benissimo, la ringrazio” risponde Derek.

Quando il dottore se ne va Stiles si rivolge al moro. “Cora mi ha detto che volevi andare da lei. Perché?”

“Avrò bisogno di aiuto e non sapevo se ti saresti stato disposto a...”

“Perché riesci a farmi incazzare anche in questa situazione? Mi sono finto tuo marito, sono rimasto qua ogni giorno mentre eri in coma, sono rimasto accanto a te quando ti sei risvegliato, ti ho lavato e tu credi che non voglia prendermi cura di te? Vedo che non hai ancora capito nulla” urla Stiles andandosene, sbattendo la porta.

Per tre giorni Stiles si rifiuta di parlare di e con Derek. Nonostante le continue chiamate dell’ex marito e i vari messaggi non cede e non risponde. Tyler deve aver intuito qualcosa perché non parla di lui, nonostante Stiles sia certo che lo veda ogni giorno, ma è giusto così: al di là dei loro problemi di coppia non ha mai proibito e mai proibirà al figlio di frequentarlo.

È la sera del terzo giorno da quando Derek è stato dimesso quando il cellulare di Stiles comincia a suonare. Per un attimo smette di respirare leggendo il nome: Cora. Risponde all’istante. “Sta bene?”

“No, perché è un deficiente. Così come lo sei tu.”

“Cora...”

“Non dire una parola perché sono furiosa. È tornato ad essere il cazzone costipato che era prima di conoscerti e io non ce la faccio più.”

“Mi dispiace, ma non so come fare ad aiutarti.”

“O sì che lo sai. Ho già preparato la sua roba. Hai due possibilità: o lo passi a prendere tu domani mattina o lo infilo in un taxi e te lo mando.”

“Lui è d’accordo?”

“Non ha scelta.”

“E se non collabora?”

“Lo stordisco.”

“Cora..io-”

“Stiles, io non riesco ancora a capire per quale ragione voi vi siete separati perché è chiaro come la luce del sole che vi amate ancora.”

“Lo so, ma non è così facile.”

“Derek mi ha detto che avevate deciso di parlarne prima dell’incidente. Cos’e cambiato?”

“È ricaduto nello stesso errore.”

“Mio fratello ha un gran cuore, ma è un po' tardo. Ma ha bisogno di te, adesso più che mai. Io non riesco ad aiutarlo in certe... situazioni e zio Peter non può stare sempre qui, ha le sue cose da fare.”

Stiles fa un profondo respiro. “Accompagno Tyler a scuola e poi passo a prenderlo.”

“Grazie, a domani.”

Stiles lancia il telefono sul tavolo e si corica sul divano massaggiandosi le tempie: spera di non aver fatto una cazzata accettando di ospitarlo perché se le cose tra loro non dovessero sistemarsi chi ne soffrirà di più sarà Tyler.

GimkanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora