Diciotto

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Stiles prova per tutta la serata a dire a suo figlio di Derek, ma ci riesce solo il giorno dopo quando sono già in macchina.

“Dopo vado da zia Cora.”

“Vai a vedere come sta papà?” chiede Tyler e Stiles sente una stretta allo stomaco per il suo tono speranzoso. 

“Sì. E vado a prenderlo per portarlo da noi, Cora non può gestirlo.”

“Riporti papà a casa?”

E Stiles sa che sta per far del male al suo bambino, ma la precisazione è necessaria. “Lo porto a casa per la convalescenza. È probabile che poi torni a casa sua. Mi dispiace Ty” dice mentre stringe le mani sul volante e accosta di fianco alla scuola. 

“Va bene, papà. Per ora va bene così” risponde allungandosi per baciargli una guancia. Stiles ancora si meraviglia del fatto che quel ragazzo è cresciuto così bene. 


Arriva a casa di Cora dopo dieci minuti e quando la donna apre la porta vede il sollievo sul suo volto. “Cognato! Ex cognato, quello che vuoi. Finalmente sei qui! Il mostro è in salotto insieme ai bagagli, io vado a lavoro” dice e lo sorpassa uscendo di casa di fretta. 

Stiles entra in casa e va verso la stanza che gli ha indicato. Derek è seduto su una poltrona, la gamba col ginocchio gonfio stesa davanti a sé e un'espressione che fa sorridere Stiles. 

“Buongiorno. Vedo che sei un raggio di sole stamattina” esordisce sarcastico. 

“Sono stato uno stronzo, ho bisogno di te e non voglio mai più che Peter mi porti al bagno” dice Derek tutto di un fiato e Stiles scoppia a ridere. Una risata sonora. 

Dopo aver trasportato i bagagli e poi aiutato Derek prima a salire e poi scendere dall’auto, Stiles lo fa sdraiare sul divano di casa sua, loro, mettendogli tre cuscini dietro la schiena. 

“Stai comodo? Ti fa male la spall-“

“Sto bene, è tutto perfetto, Stiles” lo interrompe l'uomo.

“Oh. Okay. Bene. Devi prendere la pillola delle dieci, ti prendo l'acqua.”

“Aspetta. Come sai delle mie pillole?” chiede Derek. 

“Cora. Mi ha mandato almeno dieci messaggi. Davvero ti devo lavare anche i denti?”

Derek arrossisce e abbassa lo sguardo. Stiles inarca un sopracciglio.

“In realtà… il realtà vorrei fare anche un bagno. Peter mi ha concesso solo di lavarmi a pezzi. Mi sento puzzolente. Ma mi basta che mi metti in ammollo nella vasca, nulla di ch-“

“Der, non è niente che non abbia già visto. E anche fatto. Stasera farai il tuo bagno. Ora medicine e poi guardi la tv come un bravo bimbo mentre io lavoro da bravo adul-“

Stiles schiva un cuscino un attimo prima che quello gli si abbatta sul naso. 


Stiles sposta la moto su cui sta lavorando dal capanno fino a sotto la finestra del salotto per sentire Derek in caso abbia bisogno di qualcosa. Infatti il suo ex marito lo chiama poco prima di pranzo.

“Ehi, dimmi.”

“Mi dispiace, Stiles, ma… ho bisogno del bagno.”

Stiles ingoia rumorosamente e annuisce. “Bagno. Okay. Appoggiati a me e andiamo, ragazzone”

Raggiunto il piccolo bagno sotto la scala, Stiles avvicina entrambi al water e guarda Derek.

“Cosa… come…”

Derek si guarda entrambe le braccia e Stiles annuisce di nuovo. Non ne può muovere nessuno.

“Okay. Giusto”

Stiles gli si mette di fronte e slaccia i lacci della tuta che sono legati troppo stretti e lo costringe ad indugiare in quel punto molto più di quanto vorrebbe. Riuscito nell'impresa rivolge lo sguardo a Derek. 

“Io… ora… dovrei? Cioè… prendere…”

Derek alza gli occhi al cielo. “Abbassa i pantaloni e i boxer, la posso fare da seduto, Stiles.”

“Giusto. Certo. Seduto” dice meccanico mentre esegue gli ordini. Solo che Stiles non aveva considerato le lunghe gambe di Derek che lo costringono ad abbassarsi un po' per completare la missione. Missione che ad un certo punto si blocca. Non può non bloccarsi con il pene di Derek poco sotto la sua faccia.

“Ti piace quel che vedi.”

Non è una domanda e Stiles deglutisce e si alza di scatto. “Io… vuoi che sto qui o…”

“Esci da qui. Se resti ancora un po', non sarò capace di soddisfare i bisogni per cui sono entrato qui, ma ne avrò altri” risponde Derek ghignando. Stiles esce di corsa borbottando “Chiama quando hai fatto.”

Rialzare pantaloni ed intimo si rivela ancora peggio perché dopo aver chiuso i lacci Derek non si decide ad uscire. “Cosa c'è ora?”

“Ecco… mi… mi dà fastidio” risponde guardandosi il cavallo dei pantaloni.

“Oh. OOOH!” esclama Stiles. “Cosa faccio?”

“Infila una mano e spostalo a sinistra. Per piacere.”

Stiles si avvicina ed esegue anche quell'ordine, ma si blocca subito dopo aver attraversato gli indumenti. “Ti facevi aggiustare il pacco anche da Peter?” chiede con sguardo duro stringendo una mano intorno al membro ancora morbido di Derek. 

“COSA CAZZO DICI? Ho avuto dolori per due giorni” esclama lui arrossendo. 

“Bene” risponde Stiles senza muoversi, continuando a guardarlo negli occhi sentendo la carne indurirsi tra le sue dita. 

“St… Stiles” sospira Derek. Ma Stiles sposta il suo pene verso la gamba sinistra e tira fuori la mano. 

“Questo è perché non sei venuto subito qui” dice, per poi passargli un braccio intorno alla vita e aiutarlo a raggiungere il divano.

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