Undici

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Stiles ci mette un paio di settimane a sistemare la moto. Veramente gliene sarebbe bastata una, ma ha voluto assicurarsi che tutto fosse perfetto, anche quello che già lo era. La verità è che Stiles era spaventato a morte alla sola idea che Tyler cominciasse a correre, ma era anche consapevole del fatto che non avrebbe potuto evitarlo. 

(Ore 18.34) Tyler mi ha detto che hai quasi finito di sistemare la moto. Posso portarlo al circuito a provarla? DH

Stiles non sente e non vede Derek da quel pomeriggio nel capanno. Sperava di poter evitare di rispondergli ancora per un po' ma non può.

(Ore 18.43) Preferirei provarla prima io. SS

(Ore 18.44) Posso venire anch’io? DH

(Ore 18.45) No. SS

(Ore 18.46) Andiamo, come pensi di verificare se è competitiva o meno? DH

(Ore 18.48) Prendendo i miei tempi? SS

(Ore 18.49) Da quando sei un pilota professionista? DH

(Ore 18.56) Vorrei che non lo fossi più nemmeno tu. Domani alle dieci in punto. SS

E Stiles spera di non doversene pentire.

L’indomani mattina Stiles arriva al circuito e trova Derek che lo sta già aspettando. Non risponde al suo saluto, ma si limita ad un solo cenno, sperando che in questo modo Derek capisca che è ancora arrabbiato. “Come ci muoviamo?” chiede Derek per rompere quel silenzio imbarazzante che si è creato.

“Prima faccio un paio di giri io e, se va tutto bene, tu provi a spingerla al massimo.”

“Va bene.”

Stiles salta in sella alla moto e parte. Sente il motore ruggire sotto di lui e i comandi rispondere alla perfezione: seppure cerca di nasconderlo è davvero soddisfatto del lavoro fatto sulla Honda del figlio. Rientra al box dove lo sta aspettando Derek e gli cede il posto di guida. “Che ne dici di una sfida?” domanda Derek.

“Cosa intendi?”

“Beh per capire se può essere competitiva dovremmo farla gareggiare con una da gara tipo la mia.”

“Der l’hai detto tu che io non sono un professionista. Chiaro che mi batterai con la tua moto.”

“Non hai capito. Io guido quella di Tyler e tu la mia.”

Stiles solleva la testa di scatto, facendo scrocchiare il collo. “Non l’hai mai fatta portare a nessuno da quando l’hai comprata.”

“Mi fido di te. O hai forse paura di perdere?”

“Ci sto” risponde Stiles guardandolo con aria di sfida.

Si posizionano sulla linea di partenza e cominciano la gara. Stiles balza subito in testa. La moto di Derek risponde docile ai suoi comandi e crede di avercela fatta quando sente quella di Tyler avvicinarsi e, con la coda dell’occhio, vede la ruota anteriore cominciare il sorpasso. A niente serve l’accelerata che Stiles dà sul rettilineo perché Derek lo sorpassa a tutta velocità salutandolo con due dita prima di sfrecciare verso il traguardo. 

Stiles lo raggiunge con la voglia di togliergli quel sorrisino strafottente che ha sulla faccia a suon di cascate in faccia o baci, ancora deve decidere. Parcheggia vicino a Derek e si toglie il casco. “Sei arrugginito” lo sfotte Derek.

“No, sono io che sono stato bravissimo a sistemarla.”

“Vorresti dire che se scambiassimo le moto potresti battermi?”

“Certo, non lo faccio solo per salvaguardare il tuo ego.”

“Certo, fingo di crederci. Ricordami, quante volte hai vinto?”

Colpo basso. Stiles ricorda perfettamente l’unica volta che ha vinto. È stato anni prima, il giorno che ha chiesto a Derek di sposarlo. Stiles ci aveva messo settimane per decidere come chiederglielo e alla fine lo aveva sfidato ad una gara di moto e, come premio per il vincitore, avevano stabilito che avrebbe potuto chiedere qualunque cosa.

Stranamente Stiles aveva vinto, anche se era quasi certo che Derek avesse fatto apposta a farsi superare, e si era inginocchiato davanti a lui chiedendogli di sposarlo. Derek gli aveva risposta di sì e avevano fatto l’amore nel prato, in fianco al circuito.

“Non funziona così” ribatte Stiles con gli occhi lucidi. “Eravamo felici, ma ora non lo siamo più.”

“Perché siamo separati.”

“No, perché tu continui a pensare solo a te stesso.”

“Stiles...”

“La moto va bene. Puoi portare qui Tyler quando vuoi” dice prima di andarsene senza aspettare la risposta di Derek.

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