Mi farò perdonare -03

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Apro gli occhi per colpa di un raggio di sole che entra della finestra.

Mi guardo intorno, rendendomi conto di essermi addormentata sopra le coperte con il cellulare in mano.

Guardo il display che segna le 6:40. Mi alzo e mi dirigo in salotto dove vedo Mattia dormire sul divano.

Vado in bagno cercando di essere più silenziosa possibile e mi cambio, indossando i miei vestiti e lasciando invece, quelli di Mattia sul mobile del bagno.

Quando esco dal bagno, Mattia ancora dorme. Prendo le mie cose, ma prima di andarmene trovo dei post-it sui quali scrivo.

"Buongiorno, avevo da fare e me ne sono dovuta andare. Grazie dell'ospitalità, sei il miglior padrone di casa di sempre e non so come avrei fatto senza il tuo aiuto. Mi dispiace di non averti potuto salutare, ma non volevo svegliarti. Mi farò perdonare!"

Attacco il post-it sul frigorifero e esco silenziosamente da quella casa.

Chiamo Veronika per svegliarla. 

"Pronto.." La sua voce è ancora impastata dal sonno.

"Ver, sveglia!"Rido pensando alla sua faccia assonnata.

"Ma dove sei?" Mi chiede dopo qualche secondo di silenzio.

"Sono..a Piazza di Spagna." Mi guardo intorno, è tutto vuoto.

"Che cazzo stai facendo alle 7:15 a Piazza di Spagna?" Dai rumori di sottofondo capisco che si sta alzando dal letto "Ti spiego quando ci vediamo, io adesso vado a prendere l 'autobus, diciamo quaranta minuti e sono al 13?" Continuo a camminare ma in realtà non so orientarmi in questa zona. Veronika acconsente e attacca la chiamata.

Quando finalmente riesco a trovare il capolinea degli autobus, devo correre per non perdere quello in partenza.

Mi sento un cerchio alla testa, non sono abituata a bere vino in quel modo.

Nella mia testa passano scene di serate con le mie amiche, serate finite perennemente davanti al gabinetto.

Dopo minuti infiniti, scendo dall'autobus e arrivo al bar dove trovo Veronika seduta ad un tavolino fuori.

Ordiniamo un cappuccino per la mia amica ed un tè caldo per me assieme a due cornetti semplici.

"Insomma, che danni hai fatto?" Mi guarda la mia amica.

"Hai presente Mattia Iacovelli?" Le chiedo e fa una smorfia di negazione."L'amico e collega di mio fratello." Spiego.

"Ah ma certo! Mia nonna conosce la madre, abita vicino a lei." Con il cucchiaino prende la schiuma del cappuccino.

"Ho dormito da lui." A questa mia affermazione, Veronika si blocca con la bocca aperta.

"E perché?" Chiedo sbattendo più volte le palpebre, come per svegliarsi da quell'attimo di blocco.

"Ieri dopo che sono uscita da casa di tua nonna, sono andata su alla panchina della terrazza , avevo detto a mio fratello che non sarei tornata a casa e lui era lì in zona! Ho incontrato Mattia, che non mi ha riconosciuta!" Addento il mio cornetto.

"Come non ti ha riconosciuta? Non vi siete mai visti in casa tua?"

Scuoto la testa. "Mio fratello li invita quando sa che io non ci sono." Spiego.

"Pensavo avesse visto qualche foto!" Veronika sembra sempre più confusa.

"Gli ho detto che mi chiamo Christina." Aggiungo. "Non è una bugia, nessuno ti chiama più così dalle elementari, ma se avessi detto Natalia, avrebbe potuto capirlo, tu sei l'unica Natalia che conosco." Alza le spalle mentre porta la tazza alle labbra.

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