Indigestione di caramelle

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Jungkook's pov

Sono a..casa? E come ci sono finito? L'unica cosa che ricordo è che ho pianto per non so quanto facendo vedere una bellissima e patetica "interpretazione" su come la mia vita faccia schifo  e...un biglietto per un concerto? Che sia un segno del destino? Sarà stasera, forse dovrei andarci, non so neanche perchè ma il mio istinto mi dice che devo e poi non ho niente di meglio da fare. Se devo passare un'altra sera a rendermi ridicolo in posti sconosciuti, preferisco andare a uno stupido concerto di un cantante che probabilmente non è conosciuto neanche dal suo stesso manager, sempre che ce l'abbia.

Mi intriga molto la sagoma stampata nel biglietto, credo sia quella del fantomatico cantante, altrimenti non avrebbe neanche molto senso, e mi esprime un non so che di interessante, mi spinge a voler vedere di più. Chissà che faccino si nasconde dietro a questo corpo che definirei quasi felino, basandomi sul poco che riesco a intravedere...sarebbe un bel soggetto da fotografare.

Mancano due ore al concerto e io sono ancora nel letto a fissare il soffitto perchè mi sono svegliato veramente molto tardi, ripropongo il fatto che l'alcol ti rende rincoglionito e nel mio caso lo fa anche dopo la sbornia ma improvvisamente, sento come una forza che mi spinge fuori da letto, che sia la mia inesistente forza di volontà? Non credo, ma almeno mi sono alzato. Voglio farmi carino, la mia autostima ne ha bisogno dopo ogni volta che finisco per bere più di una spugna e quindi, quasi sempre.
E dopo aver guardato il mio bellissimo armadio pieno di colori sgargianti, non ci credo manco io quando lo dico, decido di mettere dei pantaloni in pelle nera molto stretti con un giubbotto del medesimo materiale e una camicia nera leggermente aperta. Faccio qualcosa di carino anche ai capelli, facendoli leggermente mossi e mi trucco un po' per disturbare tutti quei portatori sani di mascolinità tossica nel raggio di cinque km. Oggi, forse, giustificherò le morte di cazzo perchè mi sento proprio un figo.

《CAZZO, SONO IN RITARDO!》non so perchè mi stia preoccupando così tanto per questo stupido concerto ma è la prima volta in cui esco e non finirò per ubriacarmi, bisogna avere un certo entusiasmo, no? Scendo le scale di corsa col rischio di cadere e prendo la moto.

Dopo poco arrivo nel luogo scritto nel biglietto, è un semplice pub, di quelli in cui sono stato mille volte ma non c'è alcol e ci sono molte più ragazzine urlanti. Ochette a parte, c'è una bellissima atmosfera sensuale dovuta ai tantissimi led rossi che riempiono il locale. Un altro difetto è quello che bisogna stare in piedi e spero che ne valga la pena perchè solo dopo venti minuti mi stanno iniziando a fare male le cosce, devo ricordarmi di non mettere più dei pantaloni così aderenti. E mentre mi maledico per le mie stupende scelte di vita, parte la musica, i led si spengono facendo smuovere il pubblico che inizia ad urlare e si nota solo una figura nel buio, riesco a riconoscere la sagoma a causa di tutto quel tempo passato a guardare il biglietto: è lui.
Le luci non si accendono, nessun riflettore puntato su quel corpo dalle forme eteree ma lui inizia comunque a cantare e la sua voce, sin dalla prima nota, è come se mi sciogliesse i neuroni non facendomi capire più nulla. Più bassa di quello che immaginassi ma allo stesso tempo dolce e non cupa, così dolce che la paragonerei ad una caramella al miele, di quelle che mi porto sempre in giro: dall'involucro così bello che deve essere aperto con la bocca per la paura di rovinarlo, così dolce che ti scalda la voce ma pungente perchè se ne mangi troppe...ti brucia incredibilmente la gola. E mi sento come se avessi fatto indigestione ma è la sensazione più bella di sempre, poichè siamo solo noi: io e lui, collegati dalla sua voce e dai miei sospiri di stupore immenso.

《Il suono di un qualcosa in frantumi.
Mi sveglio dal sonno, un suono per nulla familiare. Provo a coprirmi le orecchie, ma non riesco più a prendere sonno.
Il nodo che ho in gola stringe sempre di più..provo a coprirla, non ho più una voce. Ancora oggi continuo a sentire quel suono.》

Spero che non perda mai davvero la voce perchè quella bellissima e quasi tenebrosa, la tonalità bassa con cui canta mi manda in estasi facendomi vibrare lo sterno. Quella melodia e quel timbro stupendo mi entrano in corpo e mi fanno perdere fra le sue parole, prestando attenzione solo ad alcune di esse e rispondendo come se fosse un dialogo tra me e lui.

《Per te, ho annegato la mia voce.

Per me..? Il mio cuore lo spera anche se impossibile. E mi perdo ancora in quella melodia ma i led si accendono e lo vedo, finalmente. Ha gli occhi bassi ma riesco comunque a vederlo in tutta la sua bellezza: capelli castani non troppo scuri che incorniciano il suo viso dalla pelle leggermente più scura della mia ma di cui non posso definire bene la tonalità per colpa del colore dei led, labbra carnose al punto giusto e occhi grandi che però non ho ancora potuto ammirare a pieno. Ma sto sognando o..? Sono davvero davanti a un essere così bello?

《Dimmi se la mia voce non è reale, se non avrei dovuto sacrificarmi.
Dimmi se nemmeno questo dolore è reale.
In quel momento, cosa avrei dovuto fare..?》

Fine della canzone ed ecco la fine di tutto: mi sta guardando. In mezzo a tutte quelle persone, tutte quelle ragazze e quei ragazzi oggettivamente belli, lui sta guardando me, anzi, mi sta proprio fissando e posso finalmente ammirare i suoi occhi. Sono neri come quelli di qualsiasi coreano, alcuni diranno che non hanno proprio niente di speciale ma io ci sto vedendo il mondo intero in queste bellissime pozze nere senza fondo, è possibile che un solo sguardo possa farti provare tutto questo? Che abbia ragione la canzone? Forse la sua voce non è reale, queste emozioni non sono reali, cosa...cosa dovrei fare? Dovrei andare dietro le quinte e parlare con un completo sconosciuto, semplicemente perchè sento una strana sensazione allo stomaco che non vuole andarsene via?

Siamo ancora qui, io che lo guardo dal basso del palco, lui che mi fissa ed il mondo che sembra essersi fermato. Non sento più le urla, i led color rosso fuoco mi bruciano le iridi per il mio troppo guardare in alto, verso di lui, senza sbattere le palpebre e intorno a me si è creato il vuoto, mi sembra di cadere, sto iniziando a sudare e non capisco.

Ad un certo punto, un battito di palpebre e tutto ricomincia lentamente come è iniziato,  proprio come se nulla fosse successo. Il mondo torna a muoversi, riprendono le urla, gli applausi, i fischi che acclamano quest'uomo dalla voce paradisiaca e non so perchè, ma credo, anzi, sento...che la sua voce e il suo sguardo mi hanno proprio fottuto.


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