Illusion

Prologo

Nonostante New York distasse relativamente poco da Cold Spring, sembrava che il viaggio fosse interminabile. L'aria in auto era diventata tesa e irrespirabile malgrado i finestrini fossero quasi del tutto abbassati.
Sentivo mia madre borbottare mentre batteva freneticamente le dita sul volante, probabilmente infastidita dall'intenso traffico.
Continuavo ad aggiornare la mia home page di Instagram, osservando con un velo di malinconia le varie fotografie dei miei compagni dell'Haldane High School.
La maggior parte degli studenti non aspettava altro che le lezioni terminassero per godersi appieno la stagione estiva che era ormai alle porte. Avrei voluto anch'io far parte di quella categoria, ma purtroppo a causa del destino, o meglio, delle mie pessime decisioni, sarei stata costretta a trascorrere i prossimi quattro mesi lontana da tutto ciò che per me assomigliava di più alla felicità.
In cuor mio sapevo che quella fosse l'unica scelta da fare, ma odiavo ammettere a me stessa di essere malata.
Una lacrima mi rigò il viso pallido mentre pensavo alla sfuriata di mio fratello avvenuta poche ore prima. Dal canto mio, trovavo insignificante mentire davanti alla persona che conosceva ogni singola parte di me. Mi ero limitata a scusarmi sottovoce e baciargli la fronte, per poi chiudere la porta di casa.
Sospirai mentre infilavo entrambe le mani nella tasca della mia felpa cercando inutilmente di trovare calore. D'altronde ero abituata a sentire perennemente freddo, nonostante lì fuori le condizioni climatiche fossero delle migliori.
Chiusi gli occhi per un secondo e quando li riaprí subito dopo, capì che fossimo giunti a destinazione. Scesi dall'auto e incontrai gli occhi di mia madre colmi di lacrime. L'abbracciai d'istinto e cercai di non piangere. Camminammo fino all'ingresso e, quando alzai lo sguardo verso l'alto, mi resi conto che una volta messo piede lì, tutto sarebbe cambiato.
Se avessi voluto ricominciare a vivere davvero, quella sarebbe stata l' unica speranza.