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Quella mattina venni svegliata da un rumore incessante proveniente dal mio cellulare: chi diamine poteva chiamarmi alle 7 del mattino?
Allungai la mano verso il comodino e notai che quel suono fastidioso non era altro che la sveglia. Mi alzai dal letto esattamente con la forza e la velocità di un bradipo e mi diressi in cucina. Con la voce ancora impastata dal sonno, mormorai un <<Buongiorno>> e presi posto accanto a mia madre.
<<Non mangi niente per colazione, Jess?>>
"Ecco, ci risiamo" pensai fra me e me.
<<Mamma davvero, non voglio niente>>
Sapevo già che quella risposta l'avrebbe mandata su tutte le furie, ed infatti non impiegò più di qualche secondo a poggiare sul bancone la sua tazzina di caffè e girarsi verso di me con uno sguardo infuocato.
<<Jessica Maria Williams, ho detto che devi mangiare qualcosa. E no, prima che tu possa dire altro, non provare a controbattere.>>
In realtà mi ero arresa già nell'istante in cui aveva pronunciato il mio nome per esteso, dissi mentalmente.
Presi un cornetto alla marmellata dalla dispensa e fui tentata dall'osservare quante chilocalorie avesse.
<<Jess, ti accompagno io oggi a scuola.>> disse alzandosi dalla sedia.
<<Mamma, posso andare anche da sola. Tranquilla>> replicai.
<<Oggi ho il giorno libero tesoro, vai di sopra a prepararti. Ti aspetto qui>>
Avere la meglio su mia madre, era sempre stato difficile, se non impossibile.
Salì in camera e, dopo essermi lavata, mi posizionai dinanzi all'armadio nell'attesa che una grazia divina venisse in mio soccorso. Scegliere i vestiti era davvero troppo complicato per me.
Accesi il mio cellulare per controllare che ora fosse e mi resi conto che, per la prima volta in vita mia, ero in orario.
Quello sarebbe stato di sicuro un evento più unico che raro.
Appena ebbi finito, decisi di applicare un sottile velo di mascara e un po' di fondotinta al mio viso. Ero così pallida che avrei potuto far invidia ad Edward Cullen, con l'unica differenza che la mia pelle non brillava sotto i raggi del sole.
Successivamente raccolsi i miei capelli ramati in una coda alta. Litigai mentalmente con la mia chioma poiché, come al solito, c'era sempre qualche ciuffo fuori posto.
Scesi velocemente le scale e come quand'ero bambina, saltai gli ultimi tre gradini. Peccato che da piccola riuscivo perfettamente nell'intento, perché in quell'istante mi ritrovai catapultata con il sedere spiaccicato sul pavimento. Che bell'inizio di giornata, pensai.

***************

Arrivai a scuola esattamente qualche minuto prima del suono della campanella. Una volta scesa dall'abitacolo, sentì qualcuno chiamare il mio nome; mi girai di scatto e notai una testa bionda sbracciarsi verso la mia direzione.
Mi avvicinai e non persi tempo ad abbracciare la mia amica.
<<Jess è bellissimo averti di nuovo qui con noi. Non riuscivo più a sopportare Brandon da sola.>>
<<Mi siete mancati anche voi, ragazzi.>> risposi coinvolgendo nell'abbraccio anche il mio migliore amico.
Serena, Brandon ed io eravamo praticamente cresciuti insieme. La nostra amicizia era nata fra i banchi del primo anno di asilo e, nonostante vari alti e bassi, continuava a gonfie vele.
Serena aveva un viso tondo e roseo, incorniciato da lunghi capelli color miele che le accarezzavano dolcemente le spalle e la schiena. Sebbene non fosse molto alta, possedeva comunque un fisico molto slanciato ed asciutto.
Caratterialmente, era davvero una ragazza incredibile: la sua dolcezza e la sua premura nei confronti di che le stava a cuore erano sicuramente alcune delle sue qualità migliori.
Brandon invece, era davvero molto bello. La cosa che più amavo di lui, erano indubbiamente i suoi occhi azzurri come il cielo, che infondevano fiducia e tranquillità.
Nonostante all'apparenza potesse quasi sembrare il classico cattivo ragazzo per via del suo carattere talvolta sfacciato, dietro quell'aspetto da duro, in realtà si nascondeva un animo fragile e tenero.
<<Come stai piccola J?>> mi chiese il moro scrutando attentamente il mio sguardo.
Rimasi in silenzio per qualche secondo prima di rispondere.
<<Come ieri e come tutte le altre volte in cui me lo hai chiesto Brandon. Sto bene.>> risposi abbozzando un sorriso.
Serena e Brandon erano gli unici, oltre alla mia famiglia, a sapere del mio ricovero. Non avrei di certo potuto mentir loro, e seppur avessi voluto farlo, non me lo avrebbero mai permesso.
Tutti insieme percorremmo la strada per raggiungere l'ingresso e, nonostante frequentassi quella scuola da così tanto tempo, provai un senso di disagio appena misi piede all'Haldane High School. Avevo completamente rimosso dal mio cervello la sensazione di camminare tra i corridoi scolastici. Osservando i vari ragazzi ridere e scherzare tra di loro, mi sentì così inadeguata in quel luogo che per una frazione di secondo balenò in me l'idea di fuggire a gambe levate.
Feci un respiro profondo e, una volta scacciato quel temibile pensiero, decisi di accantonare quelle insulse paure e preoccupazioni per iniziare al meglio il mio anno da Senior.

Spazio Autrice!
Buongiorno a tutti! Come state? Spero bene.
Jessica è finalmente ritornata a scuola ed abbiamo conosciuto anche Serena e Brandon. Prossimamente pubblicherò il cast di "Illusion".

Spero che questo terzo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!❤

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