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Quel giorno Hani si era decisa a prendersi una giornata libera. Infondo se lo meritava, lavorava così sodo che a volte i suoi amici pensavano quasi che si fosse dimenticata di loro.

La ragazza si svegliò alle nove in punto, tirando via le coperte viola con disegni astratti e stiracchiandosi nel suo pigiama bianco e nero di seta. Quando si alzò avvertì subito il freddo del pavimento, perciò corse dentro le sue pantofole dell'esatta sfumatura dei suoi abiti. Con un lieve sorriso in volto si diresse verso la cucina, indossando una vestaglia nera e legandosela in vita. Si preparò il suo solito tea ai frutti di bosco e mangiò alcuni biscotti fatti da lei e prendendosi tutto il tempo per gustarseli. Quando finì la sua lenta colazione si andò a vestire, optando per una semplice maglietta bianca, dei jeans neri e, ai piedi, degli scarponcini marrone scuro. Prima di uscire si truccò quello che bastava per nascondere le occhiaie dovute allo stress del lavoro, i capelli vennero pettinati in modo da farli cadere tutti su una spalla e alla porta si infilò uno dei suoi cappotti preferiti, color rosa antico, con dei bottoni marroni grandi su un lato. Appena si chiuse la porta alle spalle e mise la borsa su una di esse, si accorse che mancava qualcosa, si portò la mano al collo e notò che la sua amata collana non c'era più. Corse in casa il più veloce che poté e si mise a cercare l'oggetto in lungo ed in largo. Quando incominciò a perdere le speranze sia accorse di un bagliore provenire da sotto il letto, perciò lei si chinò e riuscì a recuperare il suo amato pendente.

Ritrovata la collana e uscita nuovamente di casa decise di dirigersi nel posto in cui non era riuscita ad entrare la sera precedente.

Appena spalancò la porta della biblioteca la collana si illuminò di rosso e Hani la guardò confusa.

"Ma come è possibile? Non c'è nessuno qui..." Mormorò prima di avvistare degli occhi marroni, dei capelli castani e due fossette indimenticabili.

"Buongiorno, ha bisogno di qualcosa?" Le chiese il ragazzo che ormai l'aveva raggiunta e le sorrideva tranquillamente.
"Ehm...mi piacerebbe leggere Ulisse di James Joyce, l'avete?" Chiese con un sorriso timido Hani. Sentendo il nome del libro il ragazzo allargò il sorriso e annuì

"Certo che lo abbiamo, vieni con me te lo mostro, ah e per la cronaca io sono Namjoon, Kim Namjoon." Le sorrise porgendole la mano che la ragazza strinse volentieri.

"E' un piacere Namjoon, io sono Kim Hani." Lui le fece l'occhiolino e la scortò verso la sezione dei classici.

"Sono comunque molto sorpreso, non conosco molte persone a cui piace James Joyce, anche se devo ammettere che è uno dei miei scrittori preferiti." Sorrise mentre mi porgeva il libro.

"Davvero? Lui è pure uno dei miei scrittori preferiti." Disse lei, molto felice di aver incontrato un fan come lei dopo tanto tempo.

"Poso farti una domanda?" Chiese lei andando a sedersi ad uno dei tavoli della biblioteca. Lui annuì andandosi a appoggiare ad una sedia davanti ad Hani.

"Sei nuovo di qui? Perché è la prima volta che ti vedo in tutta la mia vita, soprattutto in questa biblioteca e ti posso assicurare che io vengo qui molto spesso." Mentre faceva la domanda lei si rigirava tra le dita il pendente che ancora emetteva la luce rossa e calda da quando era entrata.

"Sinceramente mi sono appena trasferito, giusto qualche settimana fa e visto che la mia passione per la lettura mi spinge sempre a fare di tutto per stare in mezzo ai libri, quando ho visto che c'era un posto vacante alla biblioteca della città, non ho esitato un attimo a farmi assumere. – Namjoon sorrise – amo stare in mezzo ai libri, amo il loro odore, antico o nuovo che sia, amo il tatto delle pagine sotto le mie dita ogni volta che ne sfoglio uno e amo le storie che raccontano." Mentre raccontava il ragazzo non si era accorto di come lo fissasse incantata la ragazza e quando lei parole "le storie che raccontano" le sfuggirono dalla bocca, parlando in sincronia con lui, le sue guance non esitarono a diventare rosse e il suo cuore a velocizzarsi, specialmente quando i loro occhi si incrociarono e lei dovette distogliere lo sguardo per l'imbarazzo.

"Ehm, scusami. Comunque ti capisco, è lo stesso per me, ma la tua passione sovrasta di mille volte la mia." Sorrise la ragazza imbarazzata mettendosi a sfogliare il libro. Anche il ragazzo era rosso in volto, ma nascondeva meglio il suo impaccio.

"Forse ora è meglio che ti lasci leggere, ci vediamo dopo se vuoi." Le sorrise allungandole un fogliettino e farle l'occhiolino prima di scomparire dietro agli scaffali. Lei rimase leggermente senza parole quando nel bigliettino trovò il numero del ragazzo.

Per le seguenti ore lei non riuscì a concentrarsi nemmeno una volta sulla lettura del libro e dovette rileggere una pagina più e più volte di seguito. Ormai si era fatta una certa ora e doveva andare a casa per prepararsi da mangiare perciò si diresse verso il bancone della biblioteca dove Namjoon era intento a scrivere qualcosa.

"Ciao...credo che io ora debba andare, ma è stato un vero piacere conoscerti, spero di rivederti al più presto" Sorrise Hani porgendogli il libro. Lui lo afferrò con il sorriso e mentre il libro passava da una mano all'altra lei sentì una scossa elettrica appena le loro dita si sfiorarono.

"Anche per me è stato un piacere...e appena hai un po' di tempo scrivimi, okay?" Sorrise e indicò il foglietto che la ragazza teneva ancora per mano. Lei annuì, rossa in volto e con un cenno della mano lo salutò prima di correre verso casa.


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