Capitolo 5

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Annaspava per cercare aria. Il suo corpo pesava un macigno mentre percorreva le strade che avevano segnato la sua infanzia. Una bicicletta gli passò di fianco e il cane che, guarda caso stava accompagnando il suo padrone, era molto più veloce di lui.

Makkachin abbaiò come per salutarlo mentre correva felice per stare dietro a Victor.

“Konnichiwa!!” esclamava Victor ad ogni persona che incontrava, mentre Yuuri dietro di lui correva per tenere il passo. “Muoviti, Yuuri, non vorrai restare troppo indietro.”

“Victor… rallenta… per favore…!” cercò di esclamare il ragazzo, ansimando tra una parola e l’altra.

“Risparmia il fiato!” rispose Victor continuando a pedalare. “Ti servirà per i prossimi esercizi.”

“ehhhh??” altro che allenamento, quella era una vera a propria tortura. A che cosa stava pensando Victor quando aveva preparato quel programma di allenamento?

Quando arrivarono finalmente al parco, che era la loro destinazione, Victor si fermò e scese dalla bici respirando l’aria mattutina. Erano appena le 8 del mattino e Yuuri era già esausto.

“Wow! Che bel posto!” Victor aspettò che Yuuri lo raggiungesse, poi gli passò una bottiglietta d’acqua che Yuuri trangugiò in due secondi.

“Facciamo una pausa e poi facciamo altri esercizi qui.”

“Smettila di parlare al plurale, non mi sembra che tu stia facendo esercizi assieme a me…” sbottò Yuuri imbronciato, ma Victor lo ignorò completamente e si voltò sorridendo verso di lui. “Ok, pausa terminata! Al lavoro!”

“Cosa???” Yuuri lo guardò disperato e Makkachin iniziò ad abbaiare felice mentre correva su e giù per il parco.

Dopo due ore, Yuuri era seduto sulla panchina del parco, esausto per l’allenamento appena finito ed affamato. Victor se ne stava seduto con Makkachin al fianco a guardare qualcosa davanti a lui, mentre accarezzava il suo cane pigramente. Makkachin gli leccò la faccia e poi appoggiò il muso sul suo grembo mentre Victor poggiava le mani dietro la schiena e si voltava a guardare Yuuri.

“Tutto bene?”

“Non sono mai stato meglio!” borbottò Yuuri bevendo un altro sorso d’acqua. “Non permetterò che il mio corpo diventi di nuovo così!”

Victor scoppiò a ridere e la sua risata contagiò Yuuri che sorrise. “Com’è che tu non sei ingrassato?”

“Penso che io e te abbiamo due modi differenti di gestire lo stress.” Rispose Victor, e Yuuri si accontentò della risposta, godendosi la sensazione dei muscoli che si rilassavano dopo l’allenamento.

Si voltò verso Victor e lo vide mandare giù un antidolorifico. Forse il giro in bicicletta era stato troppo?

“Minako-sensei ti piace?” sbottò il russo subito dopo e Yuuri lo guardò incredulo alzando le mani e sperando di aver capito male.

“C-Che cosa???”

“Vorresti chiederle di diventare la tua ragazza?”

“No, no! Assolutamente no!”

“Hai mai avuto una ragazza, Yuuri?”

“Ma che ti prende tutto d’un tratto?”

“Sono il tuo coach, ricordi? Devo sapere tutto di te! Qualche storia che non si può raccontare?” continuò Victor imperterrito.

“No comment!” si difese nuovamente Yuuri e Victor cambiò argomento.

“Allora, parliamo di me! La mia prima ragazza è stata a 17 anni! Era bellissima, è stata un toccasana, anche lei era nel mondo del pattinaggio, quindi...”

Born to Make History: Hot Spring on IceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora