43.epilogo

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Avevo dimenticato di pubblicare l'epilogo, ci vediamo sotto. ⬇️

Diego avvolse con un braccio le spalle di Martina e la portò un po' a sé.
Era decisamente in ansia, sia per il fatto di essere davanti a tutti dopo tutto ciò che era successo, sia perché quello che stavano per fare era decisamente una pazzia.
"Allora ve ne andate sul serio?" Domandò Mario, palesemente dispiaciuto. Non aveva l'aria allegra come al suo solito, era decisamente triste.
"É meglio per tutti." Rispose prontamente Diego. Lui sembrava il più sereno di tutti. Aveva un'aria riposata, come se solo l'idea del trasferimento lo facesse rilassare.
"Odio queste cose." Commentò Gionata, incrociando le braccia.
"Non stiamo andando in guerra, Giò." Martina tentò di sdrammatizzare, ma non le riuscì benissimo.
Sperava solo di non mettersi a piangere al momento degli abbracci, non lo avrebbe sopportato. Era consapevole anche lei che andare via fosse la cosa migliore, specialmente ora che con Diego era riuscita a costruire qualcosa. Scappare era l'unica via per salvaguardare il rapporto con i ragazzi, farsi da parte era la scelta più logica e migliore che ci fosse. Doveva cambiare tutto affiché tutto rimanesse come prima.

Le facce di Mario e Gionata, tuttavia, non trasmettevano le loro stesse emozioni.
"Non pensavo di doverti salutare così presto." Il pugile abbracciò Diego, il quale rispose prontamente.
"Possiamo vederci a capodanno, o magari per dei compleanni."
Gionata strinse Martina in uno dei pochi abbracci che le riservò in tanti anni di amicizia e lo stesso fece con Diego, anche se loro erano legati da un legame molto più forte.
Mario strinse la sua amica con tutte le forze che aveva, maledicendosi mentalmente per essersi comportato in quel modo. Non si riconosceva nemmeno più e aveva un macigno sullo stomaco.
"Rivediamoci presto, okay? Mi mancherete sul serio. Quando vorrete, le porte di casa nostra saranno sempre aperte."
"Ti voglio bene, fratello." Diego lo aveva abbracciato di nuovo e poco dopo aveva lasciato l'abitazione in compagnia della sua fidanzata.
Scesero le scale lentamente e, approfittando dell'assenza degli altri amici, lei gli sfiorò la mano, stringendola nella sua.
Sentiva un groppo alla gola, odiava quel lato così emotivo.
"Aspetta, Die'." Il tono della ragazza era sembrato supplichevole, anche se non era quello l'intento.
"Che succede, amore?"
"Dovresti abbracciarmi. Adesso."
"Certo che ti abbraccio. Ti abbraccio per tutto il tempo che vuoi."
Diego era un ragazzo dalla dolcezza straordinaria e chiunque lo avesse avuto al fianco, avrebbe capito quanto pura la sua anima fosse. Era bianco, trasparente. Non si curava di sembrare altro, lui voleva solo essere sé stesso. Cercava solo qualcuno con cui essere semplicemente Diego, dimenticando per qualche minuto tutti i traumi che lo seguivano come un'ombra.
Martina rimase tra le sue braccia per qualche minuto, forse un po' meno di cinque, ed era riuscita a trattenere le lacrime. Sapeva che in fin dei conti non le sarebbe dispiaciuto cercare un posto in cui stare sola con Diego e cercare una pace interiore. Le dispiaceva solo perdere i suoi amici negli stessi anni in cui era davvero libera. Avevano tutti due paia di ali e stavano imparando ad utilizzarle. Prima o poi avrebbero preso il volo, ma fino a quel momento avrebbero dovuto supportarsi a vicenda.
"Possiamo tornare quando vogliamo, lo sai?"
"Sì che lo so, Diego."
"Vedila come una vacanza. Non appena sarà tutto più calmo torneremo alla vita di sempre, insieme a tutti gli altri. L'acqua deve scorrere se il fiume non vuole prosciugarsi."
"Sei speciale, amore mio."
Il cuore di Martina stava parlando per lei. Lo amava, ne era certa. D'altronde, chi non amava Diego?
Le loro anime, era sicura, sarebbero state legate per sempre, qualsiasi cosa sarebbe successa. Avevano condiviso troppi sentimenti forti per guardarsi negli occhi un giorno e risultare estranei. Non avrebbe mai potuto dire a qualcuno "no, quel coglione non lo conosco", lui non avrebbe mai potuto lasciare Martina soffrire. Era un suo punto fisso nella mente, nessuno che amava doveva soffrire. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare di farla stare male.
"Andiamo, prima che me ne penta." Martina aveva stretto di nuovo la mano di Diego e lo aveva trascinato alla macchina, già carica con tutte le loro valigie.
"Staremo bene insieme, me lo sento."

Credo che questo sia il modo migliore per finire la storia. Avevo pensato di fare un sequel, ma non credo di scriverlo. Forse ci sarà un'altra storia su Izi, questa notte ho iniziato ad abbozzarne una, quindi rimanete connessi.
Grazie per aver letto e supportato la mia storia.❤️

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