La stanza nella quale si trovavano Diego e Martina era in penombra, ma la cosa sembrava non interessarli troppo visto l'essere inanimato dei loro corpi.
Condividevano insieme lo stesso letto e, per sfortuna del ragazzo, anche la stessa coperta, che Martina si ostinava a tirare verso di sé.
Riposavano vicini, uniti solo per la schiena; Diego, avendo un sonno molto leggero, continuava a rigirarsi nel letto, svegliandosi ogni volta che la ragazza gli rifilava un calcio per farlo stare buono.
"Sei sveglia anche tu?" Domandò Diego girandosi con il petto verso il soffitto e incrociando le braccia dietro la sua nuca.
"Con te é impossibile dormire, non stai mai fermo!" Si lamentò la ragazza, avvicinandosi al petto del ragazzo.
Appoggiò la testa sul suo pettorale ed iniziò a tracciare dei cerchi immaginari sopra alla maglietta nera di Diego, che a sua volta la studiò per qualche secondo, cercando di capire i suoi intenti.
"Mi stai facendo il solletico." Gli fece notare, ridacchiando.
"Potresti anche ridere, sei carino quando ridi." Rispose ingenuamente Martina, che in quel momento non riusciva ad avere un filtro tra ciò che pensava e ciò che diceva.
"Anche tu lo sei, ma non sorridi mai."
Quella risposta la spiazzò, facendole pensare che forse nelle parole del moro ci fosse un fondo di verità."Credo sia il periodo, tra Mirko e tutto il resto non me la sono passata così bene."
"Posso accedere una sigaretta?" Se ne uscì il ragazzo, totalmente a caso.
"No Die, i miei non vogliono il fumo in casa."
Aveva già portato una sigaretta alla bocca ed era pronto ad accenderla quando recepì le parole della ragazza, e sul suo volto comparse un'espressione contrariata.
"Okay," sbuffò, "Va bene."
"Però..." Iniziò la mora, superando Diego e andando verso la finestra, che successivamente aprì, "Se fumiamo dalla finestra non c'è problema."
Prese un clipper viola e si accese la sigaretta che aveva rubato al suo amico, da cui si prese un'occhiataccia.
"Davvero?" Domandò Diego allibito alla vista di Martina fumare la sua tanto ambita sigaretta, pensò che fosse stato veramente stupido a farsela fregare in quel modo.
"Che aspetti? Vieni?"
Il ragazzo si alzò lentamente dal letto e si avvicinò alla sua amica; stranamente si sentiva bene, era sicuro che se Gionata o Mario avessero fatto così, si sarebbe sicuramente incazzato, nessuno doveva permettersi di fare in quel modo, eppure in quel momento non si sentiva neanche infastidito dal comportamento di Martina, anzi, lo aveva fatto fin ridere.
"Sei più unica che rara." Disse tra sé e sé, non curandosi del fatto di non aver tenuto per lui i propri pensieri.Martina gli porse la sigaretta e aspettò che la finisse, fissando ogni suo minimo movimento.
Trovava che Diego fosse davvero di una bellezza unica, le pareva straordinario il fatto che una bellezza simile e un bel carattere come quello del ragazzo si fossero concentrati in un'unica persona.
Era sicura che se fosse appartenuto a qualche mito greco, sicuramente sarebbe stato il figlio di qualche Dio visti i tanti pregi che trovava in lui."Ora che facciamo?" Domandò Diego dopo aver buttato la cicca dalla finestra.
"Qualcosa di produttivo, magari?" Chiese di rimando Martina, appoggiandosi leggermente alla finestra.
Sentiva la stanchezza più di ogni altro giorno, il suo corpo aveva bisogno di riposo e di tranquillità, la stessa che nell'ultimo periodo non aveva per niente visto.
"Che cosa vuoi fare di produttivo alle cinque e mezza del mattino?"
"Dormire?"
"Va bene."Diego non aveva un'idea ben precisa sulla ragazza, troppi pensieri gli balenavano per la mente e non andavano più via, mandandolo in imbrazzo ogni volta che la vedeva.
Dal canto suo, Martina non era ancora certa di provare qualcosa per lui, inziava ad avere paura di aver confuso una semplice amicizia con molto di più.
Una volta tornati nel letto, la situazione tornò tale e quale a quella di prima; il petto di Diego era diventato un vero e proprio cuscino per Martina, così soffice e comodo.
Ogni tanto sentiva qualche rumore provenire dal suo stomaco ma non ci dava troppo peso, l'intento era quello di dormire e difficilmente qualcuno l'avrebbe distolta dal suo intento.
"Potremmo fare il contrario, sai?"
"Non userai le mie tette come cuscino." Rispose mugulando, cercando di non perdere il sonno.
"Sì, però mi pesi così."
Martina si tirò su e si appoggiò al materasso con i gomiti, sbuffò sonoramente per infine rifilare un'occhiataccia a Diego.
"Sembri una donna!"
"Se vuoi posso farti vedere quanto sono una donna."
"Diego!"
"Sto scherzando, scema."
Martina aveva l'impressione che Diego si stesse avvicinando sempre di più, ed effettivamente era così. Se ne accorse solo quando ormai il viso del ragazzo era a pochi centimetri dal suo, e lei era entrata in una sorta di panico totale.
Sapeva benissimo che cosa sarebbe successo, a dirla tutta neanche le avrebbe fatto così schifo, ma era sicura che i sensi di colpa non le avrebbero lasciato scampo.
Non ebbe tempo di finire il suo discorso mentale che le labbra di Diego finirono sulle sue, lasciando un piccolo bacio a stampo.
Le braccia di Martina si incrociarono dietro alla nuca di Diego, tirandolo anche involontariamente verso di lei e approfondì quel secondo bacio.
In fin dei conti i sentimenti che provavano i due ragazzi non era tanto diversi, solo che entrambi cercavano di contrastarlo perché consapevoli di quanto fosse sbagliato.É la primissima volta che scrivo in terza persona, é stato una specie di esperimento... Che ne pensate?
Spero vi sia piaciuto!

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Volare ||Izi
Fanfiction↪Text Story "Tu vieni con me che ti conviene, Che vedrai un giorno con me ti diverti Come quel tifoso all'inizio di un derby." Pubblicato nel 2017.