La testa di Diego si trovava appoggiata allo stomaco di Martina, seduta sul letto ed intenta a passare le mani tra l'ingorgo di ricci neri del ragazzo sotto di lui.
Il computer portatile era appoggiato al ventre di Diego ed era aperto nella pagina di un noto sito di incontri; finalmente Guendalina detta Gwen, proveniente da La Havana e residente a Genova, aveva preso vita.
La loro vendetta sembrava andare per il verso giusto, Gionata stava abboccando allo scherzo come un pesce all'amo con l'esca.
"Guardalo, é assurdo." Disse Diego ridendo a crepapelle, facendo pensare a Martina che non esistesse un suono più bello di quello.
Amava quando Diego rideva, sia perché non lo faceva quasi mai, sia perché trasmetteva un senso di tranquillità assurda.
"Io mi chiedo quando inizierà a sospettare, é impossibile che non si sia ancora accorto di niente." Rispose di rimando nella stessa maniera di Diego.
"Però se continui a fare così mi addormento."
"Non é colpa mia se hai i capelli morbidi."
"Pensa un po', io li odio."
"Sono bellissimi Die, davvero."
"Guarda qui : ha chiesto una foto."
"Uh, forse ci é arrivato."
Entrambi non reputavano Gionata come uno stupido, erano sicuri che si comportasse solo da tale.
Aveva dimostrato più volte si sapersi comportare nei momenti in cui si necessitava serietà, e ciò aveva portato in passato ad una sorta di sentimento -non ricambiato- da parte di Martina.
"Come ce la caviamo?"
"Scrivigli che ora non può perché é impresentabile."
"Non é meglio dire che sta cagando?" Domandò Diego con una buona dose di serietà, mentre Martina faticò a trattenere la risata per non dargli soddisfazione.
"Come preferisci. Per la cronaca, se si mette a scrivere cose strane e schifose, non le voglio leggere."
"Tranquilla, ometterò i particolari."
"Che poi.. pensavo.." continuò, smettendo di battere le dita sui tasti del portatile, "Se Gionata ti si fosse filato, avreste fatto tutto quello che non vuoi leggere."
"Non farmici pensare, ti prego."
"Ricordo che sosteneva che tu avessi le tette piccole, forse aveva anche ragione, ma col senno di poi.."
"Tranquillo, continua pure a parlare delle mie tette."
"Ma ti stavo anche dando ragione!" Si difese Diego, che per conto suo pensava che Gionata avesse fatto una grandissima cazzata nel non interessarsi nei confronti della loro amica; aveva fatto lo stronzo però aveva lasciato, seppur inconsapevolmente, la terra spianata a lui e a Mirko, che al momento era fuori gioco.
Doveva trovare un modo per capire se quel sentimento era reale, vero e non una sua stupida impressione.
"Basta, non ne ho più voglia." Disse il ragazzo poco prima di togliersi il computer dal grembo ed appoggiarlo sul comodino.
"Mi passi il telefono?" Domandò la ragazza, togliendo le dita dai ricci di Diego.
"Sì."
Il moro si alzò sui gomiti e prese il telefono, sbloccandolo con il pin che ormai sapeva a memoria.
Sullo schermo trovò una notifica di Mirko, ma non riuscì a leggerla perchè la legittima proprietaria del cellulare se lo riprese in un batter d'occhio.
"Hey! Stavo leggendo!"
"Fatti i cazzi tuoi." Rispose freddamente la ragazza, infastidita dal comportamento invasivo dell'amico.
"Non mi sembra di aver fatto chissà che cosa." Sbuffò lui, mettendo il broncio.
"Non sono cose che ti riguardano."
"Che cosa vuole quello?"
"Dice di voler parlare, é qui sotto."
"Non vorrai andarci, vero?"
"Ehm.."
"Vuoi andarci sul serio? Ti rendi conto che é un'idea di merda?"
"Se é venuto fin qui ci sarà un motivo."
"Fidati di me, non scendere."
Martina era combattuta, non era sicura neanche lei di che cosa volesse fare; da una parte pensava che forse un motivo ci fosse per il quale Mirko era venuto sotto casa sua, dall'altro pensava che non dovesse neanche più averci a che fare, neanche per sbaglio.
"Non lo so, Die.." sibilò, ma per Diego, una simile risposta seppur sussurrata, gli era sembrata come una pugnalata in pieno petto.
Non lo aveva ancora dimenticato?
"Ti manca?" Domandò lui, decidendo di togliersi ormai tutti i dubbi.
"Come potrebbe non mancarmi? Siamo stati insieme tanto, non posso dimenticarlo da un giorno all'altro."
"Secondo me dovresti convincerti del fatto che ormai sia finita."
"Ci sto provando."
"Se vai giù, gli dimostri tutto il contrario, lo sai?"
"Non l'avevo vista sotto questo punto di vista."
"Ecco, ora rispondigli dicendo che si può attaccare a sto grandissimo cazzo."
Martina rise all'affermazione di Diego, che era stata accompagnata anche dal gesto.
Compose velocemente la risposta sul telefono, ma rimanendo a pensare sull'invio.
Dentro di lei stava avendo la meglio la parte che le suggeriva di scendere giù, e forse, nonstante tutti i discorsi suoi e di Diego, non le dispiaceva neanche così tanto.
"No, Die. Scendo." Disse con fare frettoloso, mentre si avviava verso la porta con la sua felpa nera in mano.
"Ma dove cazzo... Aspettami!" Sbuffò il ragazzo, obbligato a prendere le chiavi ed inseguirla con altrettanta fretta.
Richiuse la porta dietro di sé e raggiunse la sua amica al pianterreno.
"Die, stai qui. Non andrà avanti per le lunghe, tranquillo."
Martina aprì la porta di metallo scura del piccolo condominio ed uscì, trovandosi Mirko davanti.
Non era cambiato di una virgola, era sempre lo stesso di qualche giorno prima.
"Hey."
"Ehi." Rispose lei di rimando, la conversazione non era ancora iniziata e già aveva l'impressione che stesse diventando imbarazzante.
"Volevo parlarti, insomma... Mi dispiace che sia andata così."
"Anche a me Mirko, a dirla tutta."
"Allora perché non possiamo riprovare? Insomma, magari questa volta andrà bene."
"No, Mirko. É meglio di no, non sarebbe la stessa cosa."
"Se provassimo ad impegnarci magari sì."
"Devi anche ripulirti, non andrebbe bene."
"Mi sto ripulendo, giuro. L'ho buttata tutta nel cesso davanti agli occhi di Mario."
"Oh." Rimase stupita, non avrebbe mai scommesso un centesimo a riguardo.
"Quindi?"
"La mia risposta non cambia."
"Mi hai già rimpiazzato con un altro stronzo?" L'umore di Mirko iniziava ad alterarsi, l'operazione si stava rivelando più difficile del previsto.
"No, però ho bisogno di me, ora devo andare."
"No, aspetta!" Disse bloccandola per un polso, non aveva ancora finito di parlare.
"Mollami, devo andare."
"Pensaci, pensaci bene."
"Dai, Mirko!" La voce di Martina uscì fuori come una supplica, si era appena resa conto che non era stata una buona idea scendere a parlargli.
"Mirko, ti ha detto di mollarla."
Diego non era stato capace a stare al suo posto ed era uscito allo scoperto dal suo nascondiglio, da dove aveva assistito a tutta la breve scena.
Mirko mollò Martina di colpo e la sorpassò velocemente, andando a spintonare Diego.
"Togliti dal cazzo, lasciala in pace."
"Diego, andiamo su."
Martina lo prese per una manica e lo trascinò dentro, per poi salire su per le scale e rientrare a casa."Avevi ragione." Ammise, nascondendo gli occhi tristi.
In tutta risposta Diego l'accolse in un abbraccio, si stava ripromettendo che non avrebbe mai più permesso a nessuno di trattare così Martina.
Forse quel sentimento non era una stupida impressione.Mi dispiace essere sparita, spero vi sia piaciuto.
STAI LEGGENDO
Volare ||Izi
Fanfiction↪Text Story "Tu vieni con me che ti conviene, Che vedrai un giorno con me ti diverti Come quel tifoso all'inizio di un derby." Pubblicato nel 2017.