Alla fine della festa però, la ragazza capì che non avrebbe potuto rivedere presto suo fratello: secondo le regole, Will non avrebbe potuto fare porto per 10 anni ancora.
Perciò, i due salirono su una scialuppa e raggiunsero una spiaggia per salutarsi.
-Nostro padre è libero.- commentò Alice, mentre Will posava lo scrigno su uno scoglio.
-Sì, ma ha deciso di navigare con me per pagare tutto il suo debito. Lo proteggerò io, sta tranquilla.- le disse Will, guardando il proprio cuore.- E' sempre appartenuto ad Elizabeth, glielo farai avere?-
Alice annuì, prima di abbracciarlo.- Te lo prometto.-
-Mi mancherai.-
-Anche tu, tantissimo.-
Will chiuse gli occhi e le baciò la fronte.- Tieni gli occhi puntati sull'orizzonte.- le sussurrò, prima di tuffarsi in mare.
Alice vide l'Olandese allontanarsi al tramonto e successivamente, un lampo di verde baleno sul bordo dell'acqua.
***
Così, la Perla Nera fece porto a Port Royal, dove Alice consegnò lo scrigno in mano ad Elizaabeth che, non solo era divenuta governatrice della città, ma era anche incinta.
Festeggiando l'arrivo di un nipotino, Jack ed Alice si fermarono ad una taverna per mangiare e fare provviste.
-Ti prego, dimmelo ancora una volta, un'ultima volta e poi basta, giuro.- disse a Jack, stringendosi a lui, ma tenendo le dita incrociate dietro la schiena.
Jack sospirò, ma col sorriso, mentre tornavano alla Perla con dei sacchi.- E va bene.- rispose, guardandola negli occhi.- Ti amo.-
Alice ridacchiò e dopo essersi morsa un labbro, lo baciò dolcemente.- Allora, Capitan Sparrow, mi fa vedere la sua nave?-
-Oh sì, stellina.- le disse, conducendola fino al porto.- La mia nave è grande e possente...- Ma giunti lì, la Perla Nera era sparita e al suo posto una miserabile scialuppa.- E non c'è... Perché non c'è?!-
Alice capì subito chi fosse il responsabile.- Papà.-
Sullo stesso porto, Gibbs dormiva beatamente stretto ad un peluche.
-Signor Gibbs!-
Gibbs aprì lentamente gli occhi.
-Potete spiegarmi perché la mia nave non c'è?-
-La nave? Ci siamo sopra.- borbottò, sobbalzando poi.- Jack! La nave non c'è!-
L'altro stava per dargli un pugno.- Ma dai!-
-Coraggio, non fa niente, non è la prima volta che siamo io, te e la scialuppa.- commentò Alice, salendo a bordo e levando la cima che la legava al porto.
Sbuffando, Jack la seguì e presero il largo.- Come fai ad essere così tranquilla?-
Ad un tratto, Alice si tolse qualcosa di ingombrante dal didietro dei pantaloni: le carte nautiche, rubate direttamente da sotto i baffi del patrigno.
Jack rimase a bocca aperta e lei gli sorrise.- Sicuro che non vuoi dirmelo ancora?-
Il capitano strinse i pugni e serrò i denti.- Ti amo!-
Alice ridacchiò e dalla sacca gli passò una bottiglia di rum, mentre per se prese una di gin.
-So che volevi diventare immortale, Jack, ma ci sono altri mezzi per cui possiamo esserlo entrambi.- esordì Alice, indicandogli un disegno sulla mappa: una coppa con su scritto Aqua de vida. -La fonte della giovinezza.-
Jack fece un ghigno soddisfatto.- Perciò si parte, presumo.- continuò, aprendo la bottiglia con i denti e poi estraendo la bussola che gli indicò la direzione.- Siamo pecore nere, gente spietata.- canticchiò, bevendo un sorso.
Alice gli sorrise e batté con lui la bottiglia.- Trinchiamo allegria yo-oh!-
CONTINUA...
Spero che anche questa storia vi sia piaciuta, troverete il prossimo capitolo della saga sul mio profilo 😊