CAPITOLO 2

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Non ero mai da sola per i corridoi della scuola, ero un po come una piccola stella dellistituto. Mi conoscevano tutti, brillante nello studio ed educata quanto festaiola e pazza fuori dal mio caro liceo. Quindi trovarmi sola per i corridoi o nellatrio era un piccolo miracolo. Ma si sa, i miracoli avvengono qualche volta.

La professoressa di inglese mi aveva chiamata nel bel mezzo della spiegazione di latino per avvisarmi che mia madre aveva chiamato la scuola. Più tardi sarei andata a mangiare a casa di Dalila, perché la nonna era andata da mio zio per il week-end. Come se avessi bisogno di andare a casa di Dalila in terzo superiore perché non potevo stare a casa sola. Ma alla fine era sempre bello stare con la mia migliore amica di sempre. Ringraziai la prof, feci per avviarmi in aula, ma andai alle macchinette. Presi i soldi e mentre ordinavo una bella cioccolata calda, mi trovai qualcuno di fianco.

Un buon odore di cannella e pane appena sfornato mi travolse. Mi girai e vidi Clara di fianco a me, con un sorriso a 32 denti. Hey, ciao!. Ciao, come mai fuori dallaula?. Non volevo essere acida, ma avevo la testa da unaltra parte. Mi annoiavo troppo, la prof non la finiva di parlare Chi hai? Paolisi, una palla al piede. Ti capisco, lho avuta al biennio, è brava ma ti fa un culo così se vuole. Già ribatté lei un poin imbarazzo. Io non lo ero, ero abituata a queste cose, a questi piccoli convenevoli per conoscersi. Da quanto prosegue la tua fuga? Circa 10 minuti, ma credo che tra poco rientrerò. Fai bene, non ti conviene prendere una nota. Calò il silenzio per qualche istante. Ma tu per caso sei amica di mio fratello?. Che sarebbe?.

Feci la finta stupida. Stavamo parlando da 5 minuti e lei sembrava aver dimenticato un minimo di presentazione. Sapevamo bene laltra chi era, ma era giusto fingere, dovevo mostrarmi fredda come sempre. Ah giusto, io sono Clara Di Mauro, mio fratello è Nicolò. Ah sì certo, ho presente.

Perché dire Sai, ha provato a scoparmi nel bagno del 4 piano ma mi sono rifiutata, ovvio che lo ricordo non era carino.

Quindi tu sei Emma, giusto? La sorella di Giovanni?. Stavo per sputare tutta la cioccolata calda, ma mi limitai a finirla con un sorso, buttarla e dirle di fretta: Si, ma non ti hanno mai insegnato a non spettegolare? Non parlo di lui, dovrebbero avertelo detto.

Me ne andai velocemente, arrabbiata come non mai. Quella ragazzina in un momento aveva superato ogni mio limite di sopportazione.

SPAZIO AUTRICE

Cosa ne dite per ora di Emma e Clara? Potrebbero funzionare? Lasciate una stellina e condividete la storia, grazie!✨🤩

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