-11- CHIEDERE SCUSA

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Dopo quella mattina i due compagni di classe, il biondo e il verde, non ne parlarono più. Finsero che tutto fosse normale. Izuku riprese a ridere e scherzare con gli amici e ad evitare Bakugou. Il ragazzo dal potere esplosivo fu meno bravo a tornare alla normalità. Sentiva dentro di sé quella sensazione di paura, no, non paura, terrore, puro terrore, ogni volta che si presentava la possibilità che il suo amico d'infanzia potesse usare il quirk.

Le lezioni erano continuate normalmente, ma ogni volta che c'era qualcosa di pratico in cui bisognava usare il quirk, Aizawa, con qualche scusa, allontanava Izuku. Con quel suo gesto si guadagnava occhiatacce da parte del verde e sguardi perplessi dal resto della classe. Solo uno studente lo guardava con gratitudine ed era Bakugou che, essendo a conoscenza di tutto, era felice di avere dalla sua parte almeno il professore.

Un paio di giorni dopo in camera loro si presentò di nuovo il ragazzo dai capelli neri con ciocche bianche, sorrideva come aveva fatto le altre volte. Bakugou lo guardò perplesso dal fondo della stanza per poi realizzare che, dalla sera che lo aveva incontrato per strada, quel ragazzo non aveva avuto la possibilità di parlare con Deku.

"Deku credo che quello voglia parlare con te?"

Il verde si affacciò oltre il libro che stava leggendo, inarcò un sopracciglio e attese che l'altro ragazzo parlasse.

"c-ciao..." il ragazzo disegnò un cerchio con la mano in segno di saluto "... sono qui per scusarmi per il comportamento di Takumi"

Izuku chiuse il libro e lo poggiò sul letto, davanti le proprie gambe incrociate. Rimase in silenzio aspettando il seguito delle scuse.

"vedete lui è fatto così, non sa come interagire senza offendere" il verde lanciò uno sguardo al biondo per poi tornare a guardare colui che stava parlando

"mi dispiace se vi ha creato problemi" sorrise e fece per andarsene, ma la voce di Izuku lo fermò appena prima di varcare l'uscio della stanza

"perché chiedi scusa al suo posto?"

"è così che funziona"

"che intendi?"

"i fratelli si aiutano. Ho paura che prima o poi questo suo comportamento possa portarlo in una situazione davvero pericolosa e io non potrei mai perderlo"

"fratello?" il verde alzò leggermente il tono per la sorpresa e si sporse in avanti incredulo

"sì, insomma, non proprio fratelli. Siamo fratelli ma non di sangue. I miei genitori sono morti quando ero piccolo e la famiglia di Takumi mi ha adottato. Gli voglio bene come un fratello, ma sono a conoscenza del suo caratteraccio quindi chiedo scusa al suo posto. Non vi stima molto, lui in realtà ce l'ha con la vostra scuola perché non mi ha ammesso e lui, pur avendo passato l'esame d'ingresso della UA, ha deciso di seguirmi in un'altra scuola"

Izuku sorrise a quella confessione. Non sapeva quanto potesse essere difficile parlare del proprio passato a degli sconosciuti, eppure, quel ragazzo così gentile, aveva anteposto il bene del fratello al proprio e aveva parlato senza esitazione.

"mi dispiace per il tuo passato io..."

"non devi dispiacerti per me..." il ragazzo si voltò e guardò negli occhi Izuku, aveva un'espressione così innocente e dolce che Izuku quasi si perse in quello sguardo "...sono felice di ciò che è accaduto" il ragazzo si tappò la bocca e avvampò "oddio ora sembro un mostro felice della morte dei propri genitori. No, non pensate che io sia contento che siano morti, è solo che, si insomma, io non li conoscevo, se ne sono andati che ero molto piccolo e di loro non ho memoria. Invece di Takumi e della sua famiglia ho una vita di ricordi..." abbassò lo sguardo "...non so cosa pensiate di me ora, ma vi prego perdonate mio fratello per il suo pessimo comportamento"

"perché non insegni a tuo fratello ad essere gentile?" Izuku era curioso, un ragazzo così genuino sicuramente avrebbe avuto le capacità per educare il fratello

"lui lo è, ma solo con chi vuole..." il ragazzo si morse il labbro screpolato per evitare di sorridere di nuovo, non voleva apparire debole e ingenuo di fronte agli alunni della famigerata UA "...con me è iperprotettivo, gentile e simpatico. Con gli sconosciuti, insomma lo sapete" salutò e uscì di corsa da quella stanza dove ormai percepiva solo lo sguardo penetrante del biondo.

"Bakugou perché non impari qualcosa da quel ragazzo?" Kaminari si voltò verso Katsuki e sorrise non sapendo di aver scatenato la furia del biondo

"CHE CAZZO HAI DETTO?"

"scusa, scusa come non detto. Fai finta di niente" alzò le mani in segno di resa e si diresse al bagno a cambiarsi.

Erano le tre di mattina e tutti e quattro gli studenti dormivano beatamente nei propri letti.

"ehm si esat- ehm ehm" kaminari iniziò a parlare nel sonno svegliando il biondo nel letto accanto

"ehi sta zitto idiota" la voce impastata di Bakugou no destò dal sonno profondo il compagno di stanza che continuò a parlare nel sonno e ad agitarsi

"HO DETTO DI STARE ZITTO" Bakugou afferrò il cuscino da sotto la testa e lo lanciò in direzione di Denki che, per la sorpresa, cadde dal letto con un tonfo. Tutto quel casinò svegliò anche Shoto e Izuku i quali, non appena si accorsero di cosa fosse accaduto, rimisero la testa sul cuscino e si riaddormentarono con un sorriso stampato in faccia.

-Kacchan non cambia mai- fu l'ultima cosa che passò nella mente del verde prima di riprendere sonno.

Dopo nemmeno una mezz'ora un allarme risuonò per tutta la camera. Svegliò di colpo i quattro studenti che subito corsero alla porta e, appena si affacciarono, notarono di non essere i soli in corridoio. 






Family don't end with blood...doveva essere questo il titolo del capitolo, ma poi ho optato per uno italiano!!! (piccola curiosità😊)

Come al solito...se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

Lost emotionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora