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Passai la notte in bianco, pensando a quanto fosse assurdo il nostro piano.
Cioè, saremmo arrivati lì e dove saremmo andati?
Non sapevamo da dove iniziare, dove andare e come fare per farlo arrestare.
Eravamo due adolescenti pieni di rabbia repressa che stavano per partire per il Marocco, alla cieca.
Se l'irresponsabilità avesse un nome si chiamerebbe come me e Madeleine.

La mattina mi svegliai con due ore scarse di sonno, si notava palesemente dalle mie occhiaie.
Madeleine pensava che sarebbe stato meglio andare a scuola e fare come se fosse tutto normale, per non creare problemi o intralci.
Mio padre quella mattina era già uscito per andare a correre, dunque gli lasciai un biglietto per dirgli che volevo pranzare con lui.
Voglio cogliere ogni momento, perché non so se sarà l'ultimo.
Questo l'ho imparato grazie a Newt.

Come ogni mattina mi venne a prendere Minho.

"Amicoooo" Mi salutò appena salii in macchina.
"Come va?" chiese subito dopo.

"Come andava ieri, Minho." dissi ridacchiando.

"Ho notato che stai passando molto tempo con Madeleine, non è che ti sei già dimenticato dei tuoi amici?" chiese ironicamente, ma con un tono un po' preoccupato.

"Tranquillo, Minho. Niente e nessuno cambierà mai la nostra amicizia." risposi guardandolo e sorridendo.

Vidi il suo viso rasserenarsi e pensai a quanto mi sarebbe piaciuto dirgli tutta la verità.
Ma Minho non merita tutto questo dolore, anche se pensandoci, è stato quello che si è ripreso prima dalla morte di Newt.
Ha sempre detto che Newt vorrebbe che fossimo felici, che andassimo avanti.
Minho porta avanti il gruppo, se non fosse per lui saremmo quasi tutti per i fatti nostri.
Ma nonostante tutto, so che soffre.

Arrivati a scuola, passai quasi tutte le ore di lezione a scambiare sguardi con Madeleine, come a dire "tutto confermato? Si parte veramente."
A ricreazione dissi a Madeleine di venire a conoscere i miei amici, infatti ci ritrovammo seduti tutti assieme al nostro solito tavolo.

"Dunque Madeleine, hai il ragazzo?" chiese un po' troppo spudoratamente Gally.

"Gally ma dai." risposi cercando di non mettere a disagio Madeleine.

Ma guardandola, mi resi conto che non era affatto a disagio, anzi.

"No, Gally. Per tua fortuna non sono fidanzata." rispose con tono provocatorio.

Mi accorsi subito della sua ironia, ma non Gally.

"Oh beh, si ecco allora, potremmo uscire se ti va." chiese aspettando risposta, ma dopo due secondi aggiunse un "tutti insieme, ovviamente." per evitare di sembrare troppo pesante.

"Certo, mi va." disse sorridendo e rivolgendosi subito dopo a me.

Mi sentivo sempre più in colpa per ciò che tenevo dentro.
Dopo due ore, era giunta l'ora di andare a pranzo con mio padre che mi aveva mandato un messaggio durante la mattinata per confermare.

"Dopo il pranzo, vai a casa, fai lo zaino e vieni subito da me." disse Madeleine guardandomi, quasi impaurita.

"Andrà bene, sta tranquilla." provai a rassicurarla, anche se sappiamo entrambi che era lei quella più coraggiosa.

🌑🌑🌑

"Dunque Thomas, come va a scuola?" chiese mio padre mentre guardava il menù della pizzeria italiana in cui mi aveva portato.

My Strenght. -Newtmas [sequel di Weakness]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora