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ore prima...

-Cioè? - chiesi piccata. - Mi stai dicendo che dobbiamo andare in quel club? Sei per caso impazzita? -
-Oh, andiamo che ti costa? -
Presi un respiro profondo, mentre ci accingevamo ad attraversare la strada. Come potevo dirle che non mi andava affatto, senza offenderla?
-Non voglio venire Sarah. È stata davvero una giornata pessima, non ho bisogno anche di intrufolarmi in un bar di Sanguepuro Volk e Тигре. Ci faranno come minimo a pezzi.-
Mi voltai verso di lei con sopracciglia alzate. Sarah si strinse nelle spalle, ridacchiando. I suoi capelli chiari risaltavano ancora di più nella luce del tramonto.
Mi fermai sul marciapiede guardandola storto. -Non possiamo andare al solito club?-
Lei scosse la testa, con il broncio.
-Smettila Chloe, non succederà nulla di tutto ciò. Ti passo a prendere alle nove, fatti trovare pronta. -
Si voltó di lato, sgambettando fra le persone.
Dio che giornata!
Ci voleva anche questa. I rumori del traffico arrivavano da lontano, mentre mi chiudevo il portone del palazzo alle spalle. Una giornata davvero pessima.
Non era bastato sopportare 8 ore di lunghe chiamate con clienti esasperati, soprattutto anziani, no certo; il mio capo aveva fatto lo stronzo, e adesso anche questo. Certo lavorare come commessa in un negozio di ferramenta non poteva essere così pesante. Invece, a me toccava fare il lavoro di un uomo, prendere carichi pesanti e gestire l'amministrazione. Beh, a parte quello cosa poteva esserci di peggio? Oh si, un capo molesto e un collega che mi lanciava spesso e volentieri battutine sul sesso. Entrai in casa sbattendomi la porta alle spalle, per fortuna quel posto potevo permettermelo senza rischi... Sempre se fossi sopravvissuta.
Scalciai le scarpe e sciogliendo i capelli, camminai verso il bagno. Mi ci voleva un bel flirt con la vasca da bagno e tanta schiuma e forse dopo sarei riuscita ad affrontare il mondo fuori.

Rimasi immersa nella vasca per circa mezz'ora, fino a quando l'acqua fu troppo fredda perrimanerci a mollo. Mi strinsi nell'asciugamano, asciugando in fretta le ciocche castane bagnate. Poi mi dedicai al trucco, evitando tutto ciò che potesse essere provocante. Applicai un po' di correttore e del mascara e un po' di burro cacao rosato. La parte meno difficile fu il vestirmi, optai per un outfit total black come il mio umore: pantaloni neri stretti, stivaletti corti con mezzo tacco, una maglia nera. Sembravo una cacciatrice di Demoni, puah!
Per ultimo tocco indossai un giacchetto di pelle. Alla fine forse sembravo più la Sandy di Grease.
Sospirai abbattuta, mentre mi infilavo le chiavi di casa nelle tasche dei jeans e alcune banconote. Non avrei portato altro, non volevo rischiare di perdere nulla.
Mentre scendevo le scale del condominio una macchina parcheggió davanti al portone.

Sarah mi attendeva alla guida. La salutai velocemente, accomodandomi sul sedile del passeggero.
Le lanciai un'occhiata, lei aveva superato se stessa indossando una minigonna color pesca e un top pieno di strass.
-Non hai freddo così? -
-Oh, tranquilla mi riscalderó presto... - mi schioccó un occhiolino mentre giungevano al pub. Il viaggio in macchina fu sorprendentemente silezioso. Mentre già dalla superstrada si leggeva l'insegna azzurra del club "Imperior".
-Sei sicura? - le chiesi, appena uscite dall'auto.
-Certo, conosco Morris. Ci farà entrare lui. -
-Non sono del tutto convinta che sia una buona idea.- le disse mentre l'affiancavo. Furi dal pub vi erano un sacco di persone in fila, per entrare in quell'esclusivo posto che solo pochi potevano permettersi.
-Oh, dai non essere negativa, forza andiamo.-

Ci avvicinammo alla calca di persone all'esterno del pub e io mi strinsi nel giubbetto mentre l'aria si faceva gelida.
Sarah, mi afferró per il braccio, passando attraverso i ragazzi all'esterno. Alzó un braccio verso il buttafuori e come nei film, ci fece passare alzando la sbarra. Speravo di non finire a pezzi come nei film...
-Divertiamoci. -
Disse poco prima che i bassi della musica sovrastassero le voci e noi ci ritrovassimo nella folla.  Mi trascinò per qulache metro vicino alla pista. Sarah, mi abbandonò letteralmente al bordo mentre iniziava a ballare a ritmo di musica.
Odiavo quei posti e mi ero pentita vivamente di esserci andata... Qui le persone erano troppo alte e si vedeva che non fossero comuni umani. Girai sui tacchi, salendo una piccola rampa di scale per arrivare al bar. Riuscì per miracolo a trovare un posto vuoto, accanto ad una barista dai capelli fucsia.
-Cosa ti servo? - mi chiese mentre versava della vodka ad un altro tizio.
-Non lo so... -
Lanciai uno sguardo alla postazione dove Sarah stava letteralmente sculettando fra due tizi, probabilmente Volk.
-Mi dai un vodka lemon? -dissi d'un tratto.
-Arriva subito.-
Ero seduta al bancone da più di mezz'ora a giocare con il cellulare, fin tanto che lo avevo quasi del tutto scaricato.
-Ronny, stai attenta. La sicurezza parla di due ragazze che si sono infiltrate nel club.-
-Sta succedendo troppo spesso...- rispose la ragazza.
Strabuzzai gli occhi cercando riparo dai loro occhi. Cazzo!
Lo sapevo! Ci avrebbero fatte a pezzi e ci avrebbero lanciato in un vicolo buio o in un cassonetto.
Scesi dallo sgabello e mi accinsi a scendere le scale cercando di confondermi fra le persone. Avevo notato almeno 2 di quei tizi enormi all'entrata girovagare attorno alla pista.
Mi intrufolai nella calca cercando quella stronza di amica per riportarla casa. Che schifo di giornata.
Le persone se ne stavano appiccicate, muovendosi e strusciandosi fra loro e io riuscivo a malapena a respirare. La testa mi girava da morire.
-Sarah!-Urlai sopra la musica per farmi sentire.
-Sarah! Dobbiamo andare! Ci stanno cercando!-  la bionda mi fissò senza capire una parola di ciò che avevo appena detto. - Sarah! - la richiamati ma era già stata inghiottita da alcuni ragazzi che ballavano tenendola stretta. Fui spinta di lato e mi voltai vedendo arrivare uno di quegli enormi tizi. Cazzo.
Allungai una mano verso di lei, ma il tizio accanto mi sorprese battendomi la sua sul petto e scaraventandomi letteralmente a terra. Che cazzo...
Stavo quasi per finire schiacciata fra le persone, quando una mano mi sollevó e in poco tempo stavo già respirando aria fresca, trascinata fuori da un tizio alto quanto una casa.
-Mi spiace. - mormorai con voce fiebile.
-Come ti chiami?-
-Chloe.-non riuscivo a battere le palpebre e a guardare il suo viso.
-Io sono Adam.-

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