-Eiran mi ha offerto un lavoro... -
Dissi seguendo Adam nel suo appartamento. Avevamo lasciato l'Imperior solo da poco; con in tasca i tre giorni delle sue ferie e per me un nuovo contratto.
-Ah, non sembra una cosa brutta; potresti guadagnare di più del tuo lavoro al ferramenta e poi potresti passare spesso da me... -
-Eiran lo aveva detto.-ridacchiai, avvicinandomi a lui e prendendo la tazza di caffè che mi stava porgendo.
-Se non ti va puoi sempre rifiutare. Ma se accettassi...non so. Potresti venire a stare qui. - mormoró a sguardo basso, occupando poi la bocca a bere il suo caffè. Eiran aveva ragione! E io fin a quel momento non avevo capito nulla. Poggiai la tazza sul bancone e mi avvicinai a lui. -Mi stai chiedendo di trasferirmi qui?-
Il suo sguardo si bloccó nel mio e mi sembrava che fosse improvvisamente arrossito, con qualche traccia di volurnerabilità sul viso.
-Si.-
-Non stiamo correndo troppo? Per voi forse sarà normale incontrare il proprio compagno e cambiare radicamente i vostri piani. Non sei preoccupato? Non ti sembra sconvolgente?-
-Chloe... Sono preoccupato per te; non voglio che ritorni nel tuo appartamento da sola, soprattutto in questi tempi in cui la criminalità è aumentata e poi il tuo quartiere non sarà il peggio Manhattan ma ci si avvicina moltissimo. E poi si è dannatamente sconvolgente. - le sue labbra si piegarono in un sorriso e si avvicinó a me afferrandomi per il fianchi. - La voglia che ho di te. Il desiderio che provo. Non credo che questa frenesia possa passarmi in tre giorni.-
-Tre giorni? Per cosa? - sussurrai, mentre la sua testa si incastrava nel mio collo e iniziava a mordichiarmi la pelle. Mi sentì improvvisamente avvampare e le gambe quasi mi cedettero, così mi afferrai a lui stringendogli le braccia con le mani.
-Vorrei poterti dire che servono per conoscerti meglio. Ma non è solo questo. -
-Di che si tratta allora?-
-Voglio passare del tempo con te... Non riesco a starti lontano. Perciò: ti accompagno al tuo appartamento e prendi le tue cose oppure mi sposto io? -
-Cosa? - balbettai. Non pensavo facesse sul serio!-Si.-Adam rimaneva paziente ad aspettare una risposta mentre nella mia testa si creava un dannato caos.
Il mio appartamento era una scatola di scarpe, troppo piccola per me figurarsi per un colosso come lui. Dovevo stare da lui? Ma ero pronta? Cioè avremmo fatto... Cose?
Cazzo.
Cazzo. Cazzo. Che dovevo fare?
-Chloe?-
-Si. -
Okay, ragioniamo, il mio letto era troppo piccolo, la casa era una pattumiera tanto valeva approfittare della sua ospitalità. E se fosse capitato di fare l'amore con lui, beh... Meglio non pensarci. No no. Meglio di no. Non fasciamoci la testa prima di cadere...
O forse avrei dovuto avvertirlo?
-Si cosa?-mi chiese scettico.
-Vado a prendere le mie cose nel mio appartamento e vengo a stare qui. -
-Ti accompagno.-
-No!-Risposi con voce agitata, okay forse avevo esagerato.
-Preferirei andare da sola, perché tu nel frattempo non prepari la cena? - sorrisi tesa. Cazzo. Lo avevo già detto?
Cazzo.
-Chloe se non vuoi stare con me sappi che non sei obbligata.-
-Non è questo. E che il mio appartamento è una vera schifezza; il mio lavoro è, o meglio era orribile. Tutta la mia vita sembra un'intera discarica. E mi ero abituata, sai? Non chiedevo altro.- sospirai. - Poi mi capita una bella cosa come te e io non so come reagire e do' di matto. Ho solo bisogno di un attimo per mettere in ordine i pensieri.-
Adam mi affiancó mentre tenevo lo sguardo in basso con guance paonazze.
-Non è una cosa facile per noi umani cambiare routine.- cercai di prenderla sul ridere, prima che le sue braccia mi avvolgessero e mi stringessero in una morsa ferrea.
-Sono una cosa bella, quindi? - mi chiese con le labbra poggiate sulla mia fronte, sentivo un lieve sorriso sulla sua bocca.
Annuì nascondendomi nel suo petto marmoreo, in quella maglia a maniche lunghe che odorava di colonia.
-So che per te è difficile e vorresti mettere dello spazio fra noi per schiarirti le idee. Lo capisco. Ma è tardi e non puoi chiedermi di rimanere qui mentre tu prendi da sola la metro e torni nel tuo appartamento. Ti accompagno io. E ti prometto che rimarró in silenzio, così potrai fare finta di essere da sola in un mezzo pubblico. -
Scossi la testa, mentre sulle mie labbra nasceva un sorriso. Pensava a me, cercava di accontentarmi...
-No. Niente silenzio. Tienimi la mano, però.-
Allungai le dita e lui avvolse le sue rapidamente intorno alle mie.
Quello poteva essere davvero un nuovo inizio.
STAI LEGGENDO
Another minute.
Paranormalтигр -Tigre Cosa succederebbe se all'improvviso una semplice umana fosse riconosciuta da una tigre del Bengala, in uno di quei giorni davvero sfrustranti? Leggete per scoprirlo. #shortstory #storiacorta