incomprensioni

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*Un mese dopo*

Ieri sera sono andata al letto con un mal di testa enorme.
Ho dovuto pure prendere un’aspirina, perché mia mamma si è alleata con mio marito. La questione: cicogna
Ma che cavolo avevano in testa? Cioè non   un po’ troppo presto per avere un bambino?
D’ altronde ho solo 23 anni.
Mia mamma insiste che i figli si fanno da giovani, perché sei più paziente etc.…
A risvegliarmi dai i miei pensieri è proprio la calda e voce roca di Harry, che mi avverte che mi devo alzare perché altrimenti perdiamo l’aereo.
E si già la nostra luna di miele è volata.
Mi sembra ieri che scendevo le scale con la giusta consapevolezza che non ci sarei più rientrata come la piccola di casa che andava all’ università, e questo da una parte mi lacerava una parte del mio cuore.
Perché sapevo ben certo che quando avrei percorso quella navata, quando mettevo la fede nell’ anulare di Harry e quando dicevo si, lo voglio; avrei avuto dei doveri verso il mio coniuge e sarei cambiata.
Da una parte mi intimidiva molto la cosa, ma dall’ altra parte ero prontissima ad affrontare tutto ciò, dopotutto mi stavo sposando con l’uomo che amavo, con l’uomo che mi ha corteggiato ben 6 mesi prima di affrontare 5 lunghi anni di fidanzamento con la sottoscritta.
 
Scendo dal lettone matrimoniale e mi dirigo in bagno, pronta era una fredda doccia.
Indosso velocemente una tuta tre misure più grandi di me faccio una coda spettinata ma l’occhiataccia di Harry mi fa cambiare idea.
Cosi decido di cambiare il mio outfit per oggi.
Un jeans a tubo con una canottiera con stampa americana e vans bianche andranno più che bene. Raccolgo i miei capelli in un treccia laterale e metto un dolce cerchietto con un fiocchetto.
Scendo le scale pronta a fare colazione, ma i miei piani vengono interrotti da Harry.
-No, non ci credo. Ti sei vestita normalmente? – mi domanda sorpreso
-ovvio-
-Allora ammettilo, che la mia presenza fa miracoli- afferma sghignazzando.
-mi dispiace deluderti ma non sei stato tu- rispondo un po’ acida.
-e chi sarebbe? -
-facile: io –
-ok, fingo di crederci-
-scusami, secondo te non sono capace di vestirmi come si veste una donna normalmente- arrivati a questo punto non sto più parlando, sto urlando. Inutile dire che la sua risposta mi ha infastidita e anche molto, chi si crede di essere?
-Kristine, non fare così, era una semplice affermazione della verità-
-ma sentiti chi credi di essere? –
-Harold Edward Styles, nonché il miglior stilista-
-e che cosa vuoi dire? -
-niente, ma…-
-preferiresti avere una di quelle topo model tutte tette e capelli ossigenati finti? Che non fanno altro che mettersi un top striminzito e una gonna che lascia intravedere tutto? -
-stai esagerando- afferma sicuro di sé.
-lo sai che c’è? Io vado a farmi una passeggiata e non me ne frega niente se perdiamo il volo, perché lo so benissimo che il volo è di sera, più precisamente alle 22.40-  e mentre dico ciò mi dirigo verso la porta.
-oh benissimo ora mi vedi pure il cellulare? -
-ma di chi diavolo stai parlando? -
-la compagnia aerea mi ha inviato a me l’orario del volo con un sms-
- e qui ti sbagli ancora, perché anche a me mi ha avvisata allo stesso modo-
A questo punto sono già fuori la nostra casetta e non mi interessa di niente e di nessuno.
Cioè come cavolo si permetteva a dirmi che non mi sapevo vestire.
Lo sa benissimo che lo so fare anche senza il suo aiuto, ma se io sto più comoda nelle mie tute che ci posso fare?
Correndo, inciampo nei miei piedi e non solo perdo l’equilibrio ma lo faccio perdere pure al ragazzo che mi camminava dalla parte opposta alla mia e che ora è sotto di me.
 Imbarazzata dalla situazione, mi alzo in piedi anche se con difficoltà, perché sento del dolore nella caviglia e alzo lo sguardo e non ci posso credere…
 
POV ZAIN
 
Sento le grida di un neonato e cosi la prima cosa che guardo è l’orario, le tre.
E che cavolo sono le tre di notte.
Vado nella camera di mia sorella e la scuoto leggermente, ma lei non vuole sentire ragioni, infatti si mette la testa sotto il cuscino.
-sei proprio una bambina- le dico chiudendo la porta.
So benissimo che non lo è, che è solo stanca e distrutta perché avere una neonata di soli quattro mesi, stanca e non poco, se a ciò aggiungiamo anche la presenza di Brad, si può capire lo stato di momentanea stanchezza di mia sorella.
Poverina deve fare sempre tutto da sola, perché il marito lavora per un importante azienda come vicepreside. Naturalmente ama molto la sua famiglia, ma per ragioni lavorative sta la maggior parte del tempo fuori e chi gli dà una mano è proprio il suo dolce e caro fratello nonché scapolo.
Abbiamo deciso di fare una vacanza tutti insieme, non solo per rilassarci, ma anche nel caso in cu suo marito sarebbe dovuto partire ci sarebbe stato suo fratello, che le avrebbe aiutata a godersi la sua piccola vacanza.
A piedi scalzi raggiungo la stanza desiderata, ovvero dove si trova la mia amata e dolce nipotina Sheryl.
Mi avvicino cautamente alla culla, e noto che ancora non ha smesso di piangere, ma ha aperto le sue braccine segno che vuole che la prendi in braccio.
E’ fantastico percepire e sentire il suo leggero respiro tra le mie braccia.
I suoi capelli neri come la pece adornano la sua testolina che è posizionata fra le mie braccia muscolose.
 I capelli li ha ereditati da sua madre non si può dire la stessa cosa degli occhi, che sono del padre.
Spalanca i suoi occhietti in modo tale da farmi vedere le sue splendidi iridi azzurre e cristalline.
Non appena mi vede si calma e io la cullo dolcemente canticchiando in maniera dolce e soave qualche canzone che ascolto di solito come Timber, Jubel, Limbo, Rock N Roll di Avril Lavigne o Try di P!nk.
So perfettamente che queste non sono canzoni da cantare a una neonata ma a noi due piacciono questi generi e nessuno ci impedirà di ascoltarla, neppure mia sorella.
Canticchiando la seconda canzona mi avvio al mio letto di una due piazze e con ancora Sheryl in braccio mi posiziono nel letto.
Dò un leggero sguardo alla sveglia posizionata nel comodino sono le 3.45 del mttino. Così con fasci solari da una parte che minacciano il mio adorato sonno e mia nipote dall’ altra con la sua testolina sul mio torace penso che la mia vita è bella ma potrebbe essere anche più perfetta con la comparsa di una donna.
Anche se ultimamente non riesco a levarmene una.
La cosa che più mi ha stupito di lei è stato il carattere.
Non è come le altre, è diversa. Ed è proprio questa diversità che la rende unica e speciale; ed è sempre questa diversità che mi ha fatto prendere questa strana emozione. Non penso proprio di essermi innamorato, insomma io sono lo scapolo d’oro, il farfallone.
Naturalmente quel bel bocconcino non è single, anche perché sarebbe una cosa assurda.
Disgraziatamente per me lei è molto più che fidanzata.
E ancora con questi pensieri in testa mi addormento.
 
*qualche ora dopo*
 
Qualche ora dopo non sono né i pianti di mia nipote né i dolci e soavi raggi solari a svegliare il mio sonno di bellezza bensì mia sorella.
Che qualcuno mi aiuti.
Così dopo varie minacce e ricatti e suppliche e chi più ne ha più ne metta.
Così dopo mezz’ora mi alzo dal mio letto e dopo aver fatto una doccia rinfrescante mi vesto con dei pantaloni beige e una t-shirt bianca che mette in vista il mio torace muscoloso. Finito con il vestiario mi occupo della mia capigliatura. Del resto un bel uomo si distingue dai suoi capelli, no?
 
*Dopo mezz’ora*
 
*Al telefono*
 
-si, ho capito, ho capito- le rispondo
-e non dimenticarti dei pannolini-mi ricorda per la terza volta mia sorella.
-e la terza volta che me lo ripeti-
-non si sa mai con i tipi smemorati come te-
Sono sul punto di ribattere quando….
 
 
Ciao,
Vi sono mancata?
Che ve ne pare di questo capitolo?
E il litigio? Quante di voi se l’aspettavano?
Fatemi sapere, cosa ne pensate.
Se ci riesco vi posto delle immagini.
ci tenevo a ringraziare tutte le ragazze che stanno seguendo, votando e commentando la storia. Mi fa piacere che vi sti piacendo:) Sono curiosa di vedere quante stelle merita questo capitolo.


    VI PRESENTO SHERYL. NON E' UN AMORE?

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