Buio

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le lacrime mi pungono gli occhi
come spine di una rosa
graffiano,
e il mio coltello
è la volontà di essere ciò che non sono
che mi squarcia riducendomi a brandelli di me stessa
fatti di pianto e di eccesso.
Ricerco nella mia disperazione
la me del passato
circoscritta nei confini del suo piccolo stomaco vuoto,
difesa dalla barriera delle sue stesse insicurezze,
che la tenevano lontana
dall'avvicinarsi al limite.
Oggi sono
colei che temevo e temo
di diventare.

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