chapter one

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-2008

Clare

La testa mi pulsa leggermente quando il sole colpisce il mio viso, che ore sono?

Mi sollevo sui gomiti, riconosco appena la camera in cui mi trovo, e so anche a chi appartiene

Il mio telefono non è sul comodino e neanche i miei vestiti sono sulla solita sedia

Uno sferragliare di stoviglie mi fa sussultare, deve essere di la a cercare di preparare una colazione, come sempre

“dannazione” impreco quando muovo il braccio destro per scoprirmi dalle lenzuola del letto

Lungo tutta la lunghezza della pelle linee scure e altre colorate si alternano formando un meraviglioso intreccio fino alla spalla

Il rossore è ancora evidente come il gonfiore

Quando mi sono fatta un cristo di tatuaggio?

Mi alzo stiracchiando le braccia sopra la testa e ammiro con piacere il fatto di essere senza i vestiti della scorsa notte, la maglia che indossa è la sua.

Spalanco la porta e mi trovo davanti la scena che immaginavo; tegamini e piatti sporchi si accumulano nel lavandino, t-shirt e pantaloni sono abbandonati su sedie e divani e nell’aria c’è odore di latte bruciato.

“buongiorno dolcezza” esordisce una voce dietro di me, stesso tono roco da fumatore

Boxer blu notte gli ricoprono la vita, capelli disordinati e occhi vispi.

Svariati tatuaggi gli decorano il braccio destro e una scritta si allarga sul suo petto da una clavicola all’altra

Un ghigno gli ricopre il viso sfoderando i sui denti non bianchissimi, ma estremamente dritti

“a quante volte siamo che bruci la colazione? Dieci o dodici? ormai ho perso il conto” sdrammatizzo

Ride portandosi una mano nei capelli e scompigliandoli, lo fa quando è nervoso, e questo non va bene

“che succede?” lo anticipo per non creare silenzi

Cerca con lo sguardo qualcosa nella stanza, ma probabilmente vuole solo evitare di incontrare i miei occhi, sa benissimo che capirei tutto in un attimo

“ecco.. è difficile da spiegare” balbetta, lui non lo fa mai

Incrocio le braccia al petto aspettando che finisca ma rimane in completo silenzio

Sbuffo, spostandomi i capelli da un lato per il nervoso, ci siamo sempre detti tutto e ora lui viene fuori con la storia che è difficile da spiegare, no non ci sto

“rendilo più facile allora” lo istigo in modo che parli, gli conviene

Fa qualche passo verso di me e prende il mio braccio con il nuovo, ma sconosciuto, tatuaggio fra le mani, lo porta tra i nostri visi

“mi dispiace per questo” picchietta l’indice sulla pelle “so che sei arrabbiata, ma eri ubriaca e io ci stavo provando con una tipa quindi non”

“wow, fermati bello” stendo le mani tra di noi, e interrompo il suo fiume di scuse fin troppo smielate.

Mi fissa, ha un’ espressione illeggibile sul volto, sembra forse terrorizzato? No non sarebbe da lui, ho alzato la voce.. non mi pare, l’ho picchiato? Neppure, non lo riconosco più, dov’è quell’idiota del mio migliore amico? Dov’è Louis?

you help me see the beauty in everythingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora