chapter two

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"Clare!" forti colpi contro il legno della porta

"Clare apri questa maledettissima porta!" riconosco la voce, ma il suo nome è impronunciabile nella mia mente

La porta si sta squarciando e i pezzi di legno volano da tutte le parti.

Vedo tutto ciò che accade, ma il mio corpo è immobile.

Un forte ronzio mi invade le orecchie, la testa è intorpidita e gira, mi sento come se fossi fuori dalla mia mente, come se non fossi io

Un urlo straziante mi riempie i pensieri e la vista mi si annebbia mentre la porta si schianta al suolo producendo un rumore sordo

Sussulto ma non posso muovermi

Una figura alta troneggia dallo stipite della camera, non ha volto, è un ombra scura e opaca

Fa qualche passo verso di me lungo brivido freddo mi attraversa lasciandosi dietro potenti scariche elettriche

"Clare" ripete il mio nome e la sua voce fa eco nella stanza

Avvicina il suo viso al mio e la paura mi invade, mi porta una ciocca dietro l'orecchio sfiorandomi la guancia e bruciandola

Urlo, e le lacrime che cadono rigano la mia pelle e bagnando la ferita

Due mani mi afferrano le spalle scuotendomi e una voce mi giunge lontana

"Clare cazzo calmati" la voce di Louis

Apro d'istinto gli occhi e il viso del mio migliore amico è tutto ciò che vedo, i suoi occhi attraversati dal timore e la bocca piegata in una smorfia di dolore

"Louis" sussurro sospirando e rilassandomi di poco

Cerco di muovermi ma un peso poggia su di me, solo ora realizzo che lui è seduto su di me, che tiene i miei polsi tra le grandi mani e i muscoli delle braccia sono tesi

"cosa stai facendo? E come mai sei qui?" i miei pensieri iniziano a correre

Si solleva da me lasciandosi andare sul letto al mio fianco

Avvolge un braccio intorno alle mie spalle per attirarmi a lui e io non oppongo resistenza, lo amo quando fa così.

Molto spesso a causa di questo comportamento parecchie persone ci hanno accusato di nascondere una relazione, ma io e lui siamo sempre stati migliori amici, non c'è mai stato niente tra noi e mai ci sarà, vero?

Sospira rumorosamente prima di parlare

"ero venuto a prenderti per andare alla festa a casa di Harry"

Guardo l'ora sulla sveglia del comodino, le otto e venticinque...

Ho veramente dormito per quasi dodici ore?

Mi accarezza amorevolmente una guancia prima di continuare, deglutisco per la gola secca

"ho bussato dato che al cellulare non rispondevi ne ai messaggi ne alle chiamate così mi sono preoccupato. Quando Kara mi ha aperto ha detto che eri in camera da stamattina e che probabilmente stavi dormendo, così sono entrato"

Giocherella con i fili della manica della felpa blu

"eri sdraiata sul letto e sussurravi a denti stretti cose incomprensibili e tremavi come dalla paura e dal dolore"

Il suo sguardo è fisso sul soffitto della camera, penso stia ricordando l'immagine agghiacciante di me che sognavo per l'ennesima volta quella terribile volta in cui..

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