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<Ascoltami> dissi a Justin guardandolo dritto negli occhi, eravamo a casa sua, alla fine lo avevo raggiunto con la mia macchina per non essere vincolata da nessuno, specialmente da lui. <Nono, ascoltami tu> disse lui prendendomi la mano, e solo in quel momento mi resi conto che aveva il mio braccialetto, si accorse del mio sguardo sul suo polso <Non lo tolgo mai Angelo> disse tirandomi a se e guardandomi dritto negli occhi.

<Ho imparato a non essere impulsivo, perché mi rendo conto che posso sbagliare e non voglio ferire nessuno> sospirò <Non voglio ferire te, che sei come un vulcano in eruzione e non mi dai nemmeno il tempo di parlare. Io voglio stare con te okay? Sono disposto a posticipare il tour, l'uscita dell'album se questo può intralciare la nostra relazione>

Mi accarezzò la guancia con una dolcezza infinita <Voglio resti un po' privato per il semplice fatto che tu non appartieni a questo mondo, e sei così dolce, non voglio che tutto questo possa destabilizzarti>.

Ascoltavo ogni sua singola parola, uscivano così fluide da quella dolce boccuccia <Voglio stare con te, voglio poter ascoltare ogni tuo piccolo segreto, voglio poterti baciare sempre, voglio litigare, voglio essere geloso da far schifo perché sei la mia ragazza> disse e provò a riparlare, ma mi aveva già convinto con la cosa del tour e dell'album.

Gli afferrai il collo e posai le mie labbra sulle sue, volevo lasciarmi tutto alle spalle, stavo ricominciando, al diavolo il tour, al diavolo l'album, gli sarei stata a fianco sempre, in ogni modo. Lo volevo, lo amavo, e anche se avevo una paura tremenda a dirlo, volevo dimostrarglielo in ogni modo.

Le sue mani vagarono lungo il mio corpo, e lasciai che mi levasse la maglia, senza esitazione portai le mie mani sotto la sua e lo aiutai a lanciarla via chissà dove.
Mi afferrò per il sedere e mi portò su, nella sua stanca, mi poggiò sul letto e con il suo aiuto scalciai via i jeans, per poi fiondarmi sui suoi e lanciarli via insieme ai miei.

Era di una bellezza disarmante, lo avevo conosciuto con qualche chilo in meno e adesso tutta quella carne al punto giusto mi mandava ai matti, così forte e possente.

L'intimo scivolò via velocemente, le nostre bocche insaziabili si cercavano come calamite, le sue mani vagavano sul mio corpo, il suo petto liscio sotto i miei polpastrelli.

Afferrò dal cassetto una bustina, strappò il tutto con i denti e lo aiutai a mettere il preservativo lasciandolo scivolare sulla sua erezione.

I baci si fecero sempre più lenti <Sei sicura?> sussurrò sulle mie labbra <Ti desidero> Sussurrai lasciando un bacio sulle sue labbra <Ti voglio> e non se lo fece ripetere due volte.

Unì i nostri corpi in una sola cosa, la passione e l'amore che c'era in quel momento mi faceva tremare e gemere allo stesso tempo.

Il piacere cresceva nei corpi di entrambi, goccioline di sudore scendevano lungo la sua fronte, la vena sul collo pulsava sotto la mia mano, i baci erano sempre più lenti, dolci.

In quel momento ci eravamo promessi amore, in quel momento avevamo suggellato il nostro patto, ce l'avremmo fatta, in qualsiasi modo, era quello che desideravamo entrambi dal primo giorno.

Lo amavo, e prima o poi glielo avrei detto, per adesso ci saremmo fatti bastare questa profonda e immensa passione.

Era la volta buona, me lo sentivo, tutto iniziava a prendere la giusta piega. 

PSYCHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora