Nel suo libro "Le armi della persuasione", Robert Cialdini parla diffusamente delle strategie di mercato. Una mi ha colpito particolarmente.
Cialdini sostiene che un meccanismo utilizzato dai commercianti per vendere di più è di far comprare prima la merce più costosa, e poi, a seguire, far compiere al consumatore altre piccole spese. Il consumatore, vedendo la cifra maggiore, non si curerà di altri piccole somme di denaro che gli sono state addebitate.
Questo avviene anche e soprattutto con la moneta elettronica, dal momento che gli studi hanno dimostrato che, psicologicamente, ci facciamo meno scrupoli a spendere più soldi se non li vediamo fisicamente.
Mettiamo caso che una persona compri una nuova macchina. Vedendo l'immensa cifra da pagare per l'automobile non si accorgerà che gli sono stati addebitati gli specchietti retrovisori di ricambio, il kit di emergenza e tanto altro.
Vi starete sicuramente chiedendo: "Come è possibile che i venditori siano al corrente di queste strategie di mercato? Dove le hanno imparate?"
Semplicemente, non serve un corso o una laurea per impararle: basta l'esperienza. Ogni commerciante esperto capisce, provando a vendere più merce possibile, che questo meccanismo funziona.
Un altro fattore, esposto dallo psicologo Daniel Kahneman, è dato da quelli che Kahneman stesso chiama, nel suo libro "Pensieri lenti, pensieri veloci", i pensieri veloci.
Molto utili per la sopravvivenza a livello evolutivo, i pensieri veloci sono i riflessi (ad esempio, vedo un cane che mi rincorre e corro via a gambe levate) o le azioni che compiamo senza pensarci. Ad esempio, quando condividiamo una notizia senza neanche chiederci se sia vera o falsa.
È interessante notare che ci stiamo muovendo sempre di più verso una società alla ricerca della rapidità. I nostri pensieri stanno diventando pensieri sempre più veloci.
Questi pensieri veloci sono utili anche in un altro campo: quello della truffa.
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L'utile e l'inutile. Il consumismo: cos'è, chi ci guadagna e come difendersi
Non-FictionPassando per un supermercato o per un negozio ognuno di noi dovrebbe chiedersi: ciò che cercano di vendermi è veramente utile? Se la risposta è un no o un sì poco convinto, o anche solo un "ni", allora sarebbe bene fermarsi a riflettere.