Capitolo 1°-La chiave

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"Come fai a vivere così?"

"Giulie, smettila. E' tardi, devi andare a dormire."

"Come vuoi papà."

Mi giro e me ne vado, la testa bassa. Struscio i piedi fino alla mia camera e chiudo la porta dietro di me. 

Mi sono sempre chiesta come faccia mio padre a vivere in un mondo privo di magia. La fantasia e l'immaginazione sono le due cose più belle che mi siano mai capitate. Mi domando come faccia a non crederci. In cosa?

In qualunque cosa: nella magia, nelle fate, negli unicorni, nelle streghe, nei licantropi, nei vampiri, nei demoni... in ciò che vuole.

Ficco la mano nel fondo dell'armadio e prendo la mia bellissima, minuscola e perfetta chiave di legno. Ok, magari non è proprio perfetta, ma per me sì, per me lo è. Guardo quel pezzo di legno, intagliato così minuziosamente e mi scende una lacrima, non posso farne a meno. Quando guardo questa bellissima chiave, tutte le volte che la prendo in mano, mi sembra di vederla, mia madre. Mi sembra di averla davanti, proprio lì davanti mentre con un coltellino scalfisce il legno, solo per rendermi felice e mi sorride. Con il suo luminoso e perfetto sorriso. Ogni volta che penso a mia madre, alla mia splendida madre, il mio volto viene solcato da una minuscola goccia di acqua salata.

Alcune volte finisce lì, mi tranquillizzo. Altre volte, invece, mi lascio scappare un'altra goccia ed un altra ed un'altra ancora, finchè i miei occhi e le mie guance si trasformano in fiumi di lacrime.

Questa volta mi trattengo. Non lascio che la tristezza prenda il controllo di me.

Mia madre me lo diceva sempre: "Non lasciare che le cose brutte ti facciano marcire, piuttosto fiorisci insieme all'immaginazione. Perchè se pensi sempre e solo in modo negativo le cose non potranno che andarti storte, mentre se sogni un futuro migliore, un futuro in cui potrai sbocciare come una primula in primavera, beh, prima o poi sboccerai. E io voglio vederti sbocciare e fiorire, non marcire, fiorellino mio."

Era la sua filosofia di vita, non poteva passare un giorno senza che lei me lo ripetesse.

"Cazzo!" urlo istintivamente.

Perchè cazzo si è suicidata, allora? Sempre la stessa domanda, mi faccio sempre la stessa domanda da 6 anni, perchè cazzo si è suicidata?

Mi ripeteva sempre di essere felice e spensierata, mentre lei era depressa e suicida. Cazzo. Sembrava sempre così felice ed allegra. Ovunque andasse portava con se l'allegria della vita, lasciva una scia di speranza dietro di se, sempre. Da piccola ero continuamente felice perchè mi trovavo sempre dietro di lei, sempre nella sua scia felice.

Com'è possibile che si sia suicidata. Possibile che fosse così brava a fingere, fingere che le andasse tutto bene, mentre moriva dentro? 

Mi guardo il palmo della mano. Sto tremando, le mie dita fremono. Su di esse vi è una chiave, se ne sta lì, tranquilla. Io tremo, la mia mano trema, ma alla chiave non gliene può fregar di meno.

Ogni sera, prima di andare a dormire, prendo questa chiave, la stringo forte e me la porto al petto. Ogni sera mi immagino di avere mia madre qui con me.

Avete presente quel momento, quel preciso istante in cui vi state per addormentare. Io tutte le sere mi porto la chiave al petto, poi guardo il cielo, la luna, le stelle e aspetto. Aspetto di addormentarmi. Ma un secondo prima di sprofondare nel cuscino, non sono nè sveglia, nè sto dormendo. Ecco, in quell'istante. E' in quell'istante che accade la magia. Ogni sera, in quel secondo prima di dormire, mi sembra di avere la mano di mia madre sul petto, invece che della chiave.

Ne sono sicura, anzi sicurissima... è proprio la mano di mia madre. Ogni sera riesco a percepire il calore del suo corpo vicino al mio. Ogni sera sento l'aria che viene spostata dal suo respiro. Ogni sera c'è quel momento in cui non mi preoccupo di nulla, il mondo potrebbe cadere a pezzi e non me ne accorgerei. 

Ogni sera mi addormento con la chiave nelle mie mani ed ogni mattina la ritrovo sul fondo del mio armadio, nascosta, dove deve stare, ansiosa che arrivi la sera per poter starmi di nuovo accanto e trasformarsi, per quel secondo, in mia madre. Per trasformarsi nella mano calma e protettiva della mia mamma sul mio petto, che mi dice di dormire e di non preoccuparmi più di nulla.

Come la chiamate eh? Questa 'cosa' che mi succede tutti i giorni, cos'è secondo voi? E' forse un fatto scientifico, è forse provato scientificamente che le chiavi abbiano una vita propria? No.

Può solo essere magia.

Per questo mi arrabbio con mio padre che non ci crede, nella magia. Non gli ho raccontato della chiave, mi crederebbe più pazza di quello che già pensa. 

Ma la verità è che, senza quell'istante di serenità, vicino a mia madre, tutte le sere... non so come farei a vivere. Tutto il peso della giornata viene comparato con la leggerezza di quell'istante. 

Senza la magia di quella chiave, sinceramente, io... io non saprei come continuare a vivere.

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