Capitolo 2.5 : Padre

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Un esempio pratico del classico padre e marito amorevole, questo era Kidara Shikayo. Un odontotecnico giapponese di un discreto successo, dopo il diploma sposò, all'età di ventun'anni, Sachico Isaki. Il loro amore era sbocciato in brevissimo tempo, e dopo circa un anno di fidanzamento, Kidara chiese la mano alla giovane Sachico, appena diciottenne. Il loro amore si materalizzò prima con la nascita del primo genito, Tatsumi, poi con la nascita di Saki qualche anno dopo. Kidara era un uomo molto semplice, lo si contraddistingueva per il suo assurdo assortimento di camicie, ne era ossessionato, ne aveva di ogni tipo e colore, inoltre indossava sempre una fedora (copricapo che lui definiva elegantissimo) di colore beige che Sachico gli regalò per l'inaugurazione del suo primo laboratorio odontotecnico. Si stabilizzarono in una periferia di Tokyo, dove la vita scorreva felice, almeno fino al giorno in cui Sachico fu uccisa. L'amarezza e la frustrazione accompagnarono la vita di Kidara da quel giorno, l'unica ragione di vita ormai erano i suoi due figli, a cui cercò di non far trapelare la sua costante mestìzia.

Passati ormai quasi 4 anni dalla scomparsa di Sachico, un giorno Kidara ricevette una lettera. Aperta la busta, la prima cosa che notò furono quattro linee rosse ai rispettivi angoli del foglio, il mittente era un suo vecchio compagno di classe, Yosuke Hayuji, poi diventato collega negli anni successivi al diploma, ma con la quale non aveva più contatti da qualche anno. La lettera conteneva testuali parole " Ciao amico mio, come stai? Ho da poco inaugurato un nuovo laboratorio, ma sono già carico di lavoro, mi serve assolutamente una mano da un professionista quale sei, ti aspetto a Nagoro, ti lascio un biglietto per il traghetto che ti porterà da me, mi raccomando ti aspetto al più presto" Kidara provò a telefonarlo, ma a quanto pare aveva cambiato numero. Due giorni dopo, affidò Tatsumi e saki alla madre di Sachico e munito di una modesta valigia che conteneva più camicie che altro sia avviò per raggiungere il suo amico.

La maledizione di NagoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora