24. Arrendersi (Cap. Hot)

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Se non fosse stato attenuato dal lungo pomeriggio alle terme, il nervosismo che ancora lo attanagliava sarebbe schizzato alle stelle. Quel Dobe aveva continuato fino a sera a fare il farfallone con la ragazza sconosciuta invitandola persino a cenare con loro, e grazie a chissà quale divinità gli era andata male perché lei era ripartita verso un'altra meta con la sua famiglia.
Ciò però non toglieva che Sasuke era ancora altamente infastidito da tutta la faccenda, finendo con insultare l'altro per tutta la durata del pasto e ricevendo a sua volta frecciate assai colorite.
"Cazzo, Teme. E fattela una sega ogni tanto che ti calmi un po'!" Disse il biondo esasperato entrando in camera. Era riuscito a rovinargli la giornata.
"Forse se me la fai tu è più appagante..." Il moro si rese conto troppo tardi di cosa gli fosse uscito dalla bocca vedendo che l'altro era rimasto imbambolato vicino la porta appena chiusa con il volto rosso fino ai capelli.
A questo punto tanto valeva continuare a provocarlo, no? Si mise seduto ai piedi del letto allargando le gambe e poggiandosi all'indietro sui gomiti. "Non dirmi che la tua sfacciataggine ha fatto le valige, Dobe."
Con titubanza Naruto si avvicinò, lentamente, cercando di capire se lo stesse prendendo in giro o meno puntó lo sguardo in quegli occhi neri che lo stavano squadrando con aria di sfida. Poi prese coraggio mettendosi a carponi sopra di lui e piegandosi vicino al suo orecchio. "Non fare il gradasso per una misera pugnetta, Teme." Lo provocò a sua volta mandando a puttane i suoi propositi di non farsi coinvolgere nuovamente.
Di rimando Sasuke accolse sfrontatamente la sfida prendendo la mano destra dell'altro ed accompagnandola sul proprio pube già risvegliato dall' eccitante situazione. E Naruto lo assecondò, massaggiava la sua erezione attraverso la stoffa di quei jeans neri aderenti così sexy, e unì le loro labbra accedendo prepotentemente alla bocca del moro con la lingua. Non si era reso conto fino ad allora quanto realmente gli erano mancati quei baci, ed ora avevano un nuovo sapore molto più appagante rispetto a quando era solo uno spirito.
Anche Sasuke era rimasto piacevolmente sorpreso nell' assaggiare quelle labbra nella loro reale consistenza e portò una mano tra i capelli biondi sdraiandosi completamente e trascinandolo così su di sé senza interrompere il focoso scontro tra la loro lingue.
Gli sfuggì un gemito sommesso all'intrusione della mano di Naruto dentro i suoi boxer. Non si era nemmeno reso conto che l'altro gli avesse slacciato i pantaloni, troppo coinvolto dalla sua bocca e l'eccitazione che solo lui sapeva provocargli. Gli aveva afferrato saldamente il sesso duro massaggiandolo con sicurezza e inrtrufolato l'altra mano sotto la camicia torturandogli un capezzolo con le dita.
Le labbra del biondo si erano spostate sul collo, la lingua gli donava scosse elettriche passando lasciva sulla giugulare che poi incominció a succhiare avidamente finché non rimase l'evidente segno viola. Sasuke non ragionava più, tutti quegli stimoli lo avevano completamente risucchiato nel piacere. Infondo alla sua mente, però, sapeva che c'era un 'ma', sapeva che Naruto non glie l'avrebbe data vinta così facilmente. E infatti, non dandogli nemmeno il tempo di elaborare quel pensiero, egli si fermò prima che potesse raggiungere il culmine, alzandosi e distendendosi dall'altro lato del letto, lasciandolo con l'erezione dolorante e delusa dalla mancanza improvvisa di attenzioni.
"Mi lasci così?"
Il biondo lo guardò avvicinarsi gattonando a lui, alquanto incazzato, e con finta innocenza e gran faccia tosta si giustificò. "Non ho mai detto che ti avrei fatto venire."
Sasuke era combattuto tra il dargli un pugno dritto in faccia o passare direttamente allo stupro. "E cosa dovrei fare? Finire da solo davanti a te? Era quello il tuo scopo?"
"Diciamo una piccola vendetta." Gli rispose ridacchiando. E, prima che l'altro potesse ribattere dando vita ad una nuova faida, si mise seduto e lo baciò nuovamente.
Sentendosi fin troppo preso in giro il moro si staccò immediatamente da quelle labbra tanto agognate, ma non parlò, quel che voleva dire gli morì in gola nel vedere Naruto che aveva iniziato a spogliarsi.
"Beh? Ti sei incantato?" Lo scherní rimettendosi supino con indosso solo i boxer.
"Te la stai rischiando, Dobe."
"È quello che aspetto." Gli disse lascivamente massaggiandosi l'inguine sotto il suo sguardo frustrato.
Era inutile continuare a discutere, lo aveva fatto impazzire abbastanza. Si posizionò sopra il biondo ricominciando a baciarlo con foga e facendo scorrere i palmi delle mani su quel torace scolpito tanto agognato, sfregando il bacino contro quello dell'altro che gli aveva fatto spazio allargando le gambe, aumentando il più possibile il contatto tra le loro erezioni.
Naruto gli tolse la camicia per aggrapparsi alla sua schiena nuda, i jeans erano scivolati da soli alle ginocchia del suo amante che a tutto pensava in quel momento meno che a liberarsene. Gli afferrò con forza le natiche aumentando lo sfregamento dei loro sessi mentre Sasuke era sceso a torturargli il collo e la gola con la lingua, poi a morsicare e leccare un capezzolo e stuzzicare l'altro con le dita facendolo gemere.
"Sasuke, prendimi. Non ce la faccio più." Lo supplicò.
Ma al moro non era andata giù come lo aveva trattato prima e non lo avrebbe accontentato così. Separò i loro bacini ed iniziò a scendere dandogli piccoli baci e lappate lungo l'addome con una lentezza esasperante soffermandosi sull' ombelico e passando poi dalla pancia all'interno delle cosce.
"Tehme...dahi pihantalah..." Si lamentava l'altro tra i gemiti con sua soddisfazione.
Posò le labbra sulla punta della sua erezione ancora coperta e fece un leggero risucchio strappandogli un urlo più acuto di piacere. Gli sfilò i boxer guardandolo malizioso negli occhi azzurri ormai languidi, aveva portato un braccio sulla fronte, affannato, e lo implorava con lo sguardo di avere di più. Scese nuovamente all'altezza del suo pube ed iniziò a leccargli succhiargli leggermente il glande facendolo di nuovo gemere senza controllo. "Sahsukeh...tih prehgoh..."
Fece un sorriso e glielo prese tutto in bocca sentendosi le sue mani tra i capelli, sentendo urla sconnesse che giungevano davvero troppo erotiche alle sue orecchie, ed il suo sapore virile, anche quel sapore lo faceva impazzire. Il tutto stava mettendo a dura prova anche lui che non aveva più la forza di aspettare oltre e si staccò dal membro quasi soddisfatto di Naruto ricevendo mugolii di delusione in risposta.
Non gli diede tempo di lamentarsi, lo baciò sulle labbra e scese di nuovo tra le sue gambe, gli allargò bene le cosce ed iniziò a passare la lingua tra i glutei sodi concentrandosi sull'inumidire la stretta apertura per poi violarla con il muscolo umido della sua bocca.
"Sahsuh...keh...sbrihgah...tih."
Tornò sopra di lui che ansimava senza sosta nell'attesa di essere soddisfatto, poggiò la propria erezione sull'ingresso tra le natiche del biondo iniziando ad entrare lentamente, imponendosi di fare con calma per non fargli male.
Naruto avvolse le gambe intorno alla sua vita cercando di mantenere rilassati i muscoli ed attenuare il forte bruciore iniziale. Era entrato tutto e vedeva quanto Sasuke facesse fatica a trattenersi, gli piacque la sua premura in quella fase delicata, lo faceva sentire importante. Si fece coraggio e iniziò a muovere un poco il bacino per dargli il permesso di proseguire. Il moro iniziò piano a spingersi dentro di lui aumentando gradualmente la velocità e la forza, e non ci volle molto prima che il dolore scemasse del tutto lasciando posto ad un puro ed intenso piacere facendolo gemere come mai aveva fatto.
Sasuke non sapeva quanto avrebbe potuto ancora trattenersi, tra le pareti strette e calde in cui si muoveva e la voce goduriosa dell'altro che a tratti copriva baciandolo, stava ormai perdendo del tutto il controllo. Naruto si aggrappò nuovamente con le mani alle sue natiche per fargli aumentare il ritmo e farsi colpire meglio la prostata. Aveva iniziato a gemere anche lui seppur più piano del compagno, gli prese l'erezione e cominciò a pomparla con la mano portandolo a venire tra i loro addomi con un orgasmo intenso che lo fece urlare forte contraendo tutti i muscoli del corpo. E lo seguì subito dopo, non potendo resistere alla stretta improvvisa delle pareti che avvolgevano il suo pene, riversandosi al suo interno in un gemito sordo.
Rimasero l'uno sull'altro per qualche istante cercando di riprendere fiato.
Un bacio, lungo, quasi dolce, e si sdraiò sul letto addormentandosi abbracciato alla vita del suo biondo.

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