27. Jashin o Kuroki?

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Per quello aveva scelto lui, condividere un corpo etereo era necessario ai suoi scopi non avendone uno proprio. Jashin era pura energia senza forma né colore ed aveva bisogno di manifestarsi tramite il suo eletto.
Nel vedere Hidan cambiare colore diventando simile ad un tribale dall'aspetto umano, Pain si sentì in parte sollevato di non aver conquistato il posto per il quale concorreva.
"Mettiamo in chiaro che Naruto e Kiba sono destinati a diventare mie vittime. Cosa vuoi in cambio della tua collaborazione?" Parlò il Dio oscuro tramite il suo prediletto.
In risposta Menma si mise a quattro zampe permettendo a Kuroki di manifestarsi assumendo la forma di un'enorme volpe nera con nove code che, con sguardo gelido e minaccioso, emise un ringhio agghiacciante. "Voglio gli Uchiha dal primo all'ultimo. Questo continuo confinamento creato da Madara e mantenuto dai discendenti mi ha stufato."
"Cosa vorresti dire con questo?" Si intromise Deidara guadagnandosi un ringhio d' ammonimento.
"Porta rispetto, microbo! Il confinamento ci impedisce di agire nel nostro pieno potere. Un tempo eravamo liberi di fare qualunque cosa ci andava, dopo Madara, invece, siamo limitati a sperare che qualche vivo si metta in contatto con noi per avere accesso a qualche misera anima da sacrificare e mantenere così la nostra esistenza. Finché rimarrà in vita un solo Uchiha questo incantesimo non si spezzerà, è il loro sangue che lo mantiene attivo." Detto questo, il kyūbi nero, tornò a guardare Jashin nel volto di Hidan. "In più dovremmo finalmente decidere chi tra noi due sarà a capo assoluto di tutti i demoni...e mi sembra chiaro che sarai tu a doverti fare da parte dato quanto la tua attuale potenza sia ai minimi termini."
"Questo lo vedremo alla fine. Non sottovalutarmi Kuroki!"
Jashin si ritirò lasciando il posto all'albino che, consapevole di tutto, volle precisare la sua fazione. "Se si arriverà allo scontro, una volta risolti i nostri problemi, non esiterò a combattere per il mio Dio."
"Non avrei certo pensato il contrario, ma ci vuole ben altro per potermi affrontare." Concluse anche il kyūbi prima di ritirarsi.

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La mattina seguente, lunedì, i due fecero colazione con tutta calma...o quasi. Naruto continuava a parlare del buon cibo di quel posto e quanto gli sarebbe mancato venendo bellamente ignorato dal suo interlocutore che aveva deciso di non ascoltare una sola parola.
Infatti Sasuke era del tutto impegnato a rivangare come, la sera prima, dopo la discussione, il biondo lo aveva cavalcato mostrandosi molto più sensuale della volta precedente. Voleva imprimere ancora più nella sua mente quel ricordo così eccitante da fargli ancora scorrere i brividi lungo la schiena con le sole immagini della mente.
"Mi stai ascoltando, Teme?"
"No."
"Ah, è così? Neanche fai finta di aver seguito un minimo il mio discorso?"
"Esatto."
Naruto incrociò le braccia al petto guardandolo con aria scocciata seppur ormai sapeva che che il mostrarsi offeso davanti al moro non avrebbe fatto alcuna differenza.
Finito di mangiare presero gli zaini già pronti e andarono verso la macchina in completo silenzio. Una volta partiti, Naruto decise che non poteva tollerare un altro intero viaggio nella più completa quiete.
"A cosa pensavi prima?"
"A niente." Rispose Sasuke senza distogliere l'attenzione dalla strada.
"Non mi pare, non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto..."
"Forse perché non mi interessava?"
"Perciò stavi per forza pensando ad altro." Continuó ad accusarlo il biondo muovendo le mani per aria a casaccio.
"No, non pensavo. Immaginavo. È diverso."
"Non vedo che differenza faccia..." Si impuntò abbassando le mani e inarcando un sopracciglio, sporto in avanti e girato nella sua direzione così da essere sicuro che l'altro lo vedesse con la coda dell'occhio.
"Poi mi chiedi perché ti chiamo 'Dobe'...si può pensare sia a parole che ad immagini ma, generalmente, definiamo il 'pensiero' per indicare un monologo interiore. È quí che, almeno per me, è il caso di usare il verbo 'immaginare' per indicare che nella mente stanno passando figure e non parole."
"...boh..." Naruto si ripoggiò allo schienale cercando di assimilare quelle parole.
"...e comunque ciò che avevo per la testa eri tu, in tutta la malizia che hai mostrato ieri a letto." Precisò il moro facendolo arrossire all'inverosimile e voltare verso il finestrino. "Che fai ora? Ti imbarazzi?"
"Fanculo, maniaco d'un Teme!"
Sasuke accostò d'improvviso al primo autogrill, spense l'auto e gli poggiò il braccio destro sulle spalle portandolo verso di sé. Lo baciò con dolcezza lasciandolo sorpreso.
"Comunque, Dobe, ti ricordo che hai preso sempre tu l'iniziativa. Non mi pare carino darmi del maniaco..."
"F-falla finita e torna a guidare."

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"Buongiorno Hatake! Ho trovato un vecchio volume che potrebbe interessarti." Annunciò Jiraya da dietro il bancone della libreria non appena vide entrare il cliente.
"Buongiorno a lei. Da come ha annunciato la cosa sembra interessante..." Kakashi si poggiò con i gomiti sul grosso tavolo di legno sfoggiando tutta la sua curiosità.
"Puoi dirlo forte." L'uomo prese un libro vecchiotto e leggermente malandato dalla sua collezione privata nel retrobottega e glie lo porse. "Il diario di Izuna Uchiha, fratello di Madara. Contiene informazioni assai...uniche...si, direi che è il termine più giusto."
Kakashi rimase senza parole, chissà quali segreti contenevano quelle pagine, quanto poteva scoprire di più leggendolo.
"Pensa che lo aveva un mio vecchio amico, un accanito collezionista di testi antichi...me lo ha fatto pure pagare caro quell'avaro."
"Immagino..."
"Ma ne è valsa la pena. Prendilo, so che lo terrai con cura."
"Quanto le devo?"
"Ma nulla! È un regalo."
"Come? No, non posso accettare." L'albino prese il portafogli dalla tasca del pantalone e tirò fuori il libretto degli assegni. "Quanto lo ha pagato? Almeno mi permetta di restituirle la somma."
"Non se ne parla!"
"Ma perché?"
"Diciamo che sei un mio ottimo cliente e voglio farti un omaggio. Va bene?"
"Un 'omaggio' così prezioso?"
Jiraya sospirò facendo il giro del bancone e gli mise le mani sulle spalle. "Non puoi accettarlo semplicemente e godertelo in santa pace?"
Posò lo sguardo sul diario tra le sue mani e lo rialzò nuovamente verso l'altro. "Solo se mi dice il vero motivo che l'ha spinta a farmi un dono del genere."
"E va bene. So che stai aiutando Naruto, che considero un nipote, ad uscire da un grosso guaio con delle entità demoniache. Orochimaru era un mio vecchio amico e, solo prima di morire, due anni fa mi informò di cosa avevano messo in moto, loro insieme a Kiba."
"E perché non me lo ha detto prima? Va bene, lo accetto."

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