Character x Reader

Victor Nikiforov x Reader // YURI ON ICE (LEMON)

'Victor Nikiforov prende una breve pausa dal pattinaggio di figura. I motivi sono pressoché sconosciuti e l'atleta non ha intenzione di rivelarli alla stampa, ma confidiamo nel vederlo tornare a dominare le piste di tutto il mondo il prima possibile.'

Furono quelle le prime parole che lessi sul giornale quella stessa mattina mentre addentavo con fare annoiato una fetta di pane e marmellata e la televisione risuonava nella cucina raccontando le notizie della giornata. Erano ormai anni che seguivo con ammirazione la continua ascesa di quell'atleta incredibile e non potevo fare a meno di domandarmi a cosa fosse dovuta quella sua improvvisa pausa. A soli ventitré anni aveva vinto un'infinità di competizioni e la sua scalata al successo sembrava essere impossibile da fermare promettendo un lunga serie di vittorie negli anni a venire. Qualche anno prima mi ero presa una sonora cotta per lui, una di quelle che ti rapiscono in età adolescenziale per personaggi dello spettacolo estremamente lontani e irraggiungibili, ma con l'arrivo del mio primo ragazzo avevo man mano lasciato perdere quel sentimento impossibile da essere contraccambiato. Non potevo comunque negare che fosse di una bellezza disarmante e osservarlo mentre volteggiava sul ghiaccio era un vero piacere per gli occhi.

"Hai visto, mamma?" dissi alzando il foglio di giornale nella sua direzione. "Il tuo pupillo si prende una pausa."

"Come, come?!" sbottò preoccupata la donna interrompendo il lavaggio dei piatti e portando il naso a pochi centimetri dalla notizia. "Devo assolutamente sentire se sta bene! Piccola stella!"

Mia madre corse nell'altra stanza per prendere il telefono e poco dopo la sentii parlare al cellulare con quello che pensai fosse Victor. Lei, essendo stata una campionessa nel pattinaggio artistico fino a pochi anni prima, aveva conosciuto quel ragazzo di persona e lo considerava come il figlio maschio che non aveva mai avuto; infatti molto spesso si riferiva a lui con termini come 'il mio figliolo' o con altri svariati vezzeggiativi. Era molto legata a Victor e, essendo stata a conoscenza della mia cotta adolescenziale, si era offerta spesso di presentarmelo ma essendo lui sempre impegnato con allenamenti e competizioni, alla fine non si era mai concluso niente. Ai tempi ero certa che il solo vederlo in lontananza mi sarebbe costato un attacco di cuore, ma quei begli anni pieni della felicità che provavo anche solo guardando una sua fotografia erano ormai finiti.

Conclusi la colazione e mi avviai nella mia stanza per prepararmi al il mio allenamento giornaliero nella pista di pattinaggio a pochi metri da casa. Quel piccolo palazzetto composto dalla pista, alcuni spalti ed una piccola area di ristoro era stato costruito da mia madre quando aveva deciso di ritirarsi dalle scene e sperava che grazie ad esso avrebbe potuto trasmettere l'amore per il pattinaggio alle future generazioni della zona; inutile dire che con me c'era riuscita più che bene. Nonostante ciò, dopo una mia gara andata parecchio male poco più di cinque anni prima, non avevo più trovato il coraggio di gareggiare negli individuali e avevo iniziato a preferire il pattinaggio di coppia con un compagno che condividesse con me la scena. Questo compagno era il mio ragazzo Eric, la persona con cui stavo da oramai cinque anni e con cui avevo condiviso alcune vittorie in tornei regionali di poco conto. Non avevamo mai puntato alle nazionali ma quell'anno Eric sembrava avesse deciso a rendere la nostra carriera un qualcosa di reale. Io invece non avevo così tante aspirazioni e l'idea non mi aveva entusiasmato, ma per evitare di ferirlo o temendo che avrebbe trovato qualcuno con cui sostituirmi avevo accettato di buon grado. 

"Indovina un po'!" sorrise euforica mia madre aprendo la porta della mia stanza mentre sedevo sul letto indossando le scarpe. "Ho una notizia sensazionale!"

"E sarebbe?"

"Il mio figlioletto Victor partirà domani e verrà in visita da noi per qualche mese! Sei contenta? Potrai finalmente conoscere il tuo grande amore adolescenziale!"