capitolo 2

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pov Tobio

vivetti come un dejavu: (scusate non so se si scrive così, in caso perdonatemi per l'errore) la porta della palestra che si spalanca rumorosamente, io che interrompo a metà quello che sarebbe dovuto essere un servizio in salto e sento di dire da una voce squillante e fin troppo conosciuta
"E TU COSA CAVOLO CI FAI QUI!?" mi voltai, non avevo parole, era proprio lui: Hinata Shoyo. il mio migliore amico, colui che mi era stato vicino per tutti e tre gli anni delle superiori, colui con cui avevo pianto, riso, con cui mi ero allenato fino allo sfinimento ora era qui, difronte a me con quei suoi soliti capelli color arancione scompigliati ed uno sguardo confuso, sorpreso e... felice?
credevo che mi odiasse per tutte le cattiverie che gli avevo sputato contro poco più di un anno prima, quel giorno ero così arrabbiato e nervoso che sfogai tutta la mia rabbia contro di lui poiché avevo giustificato quel nervosismo con il fatto che  il mio migliore amico stesse per partire per il capo opposto del mondo per chissà quanto tempo e poi che diavolo ci faceva qui?
"k-kageyama"
quella voce famigliare mi risveglió dai miei pensieri e mi resi conto di star fissando Shoyo fermo immobile come un idiota, dissi le prime cose che mi vennero in mente:
"idiota di un Hinata perché cavolo non mi hai detto che saresti tornato?!" poi mi resi conto di quello che avevo appena detto, quando litigai con lui preso dalla rabbia lo bloccai e cancellai il numero, altro che idiota di un Hinata...
"beh- anche se te lo avessi scritto il messaggio non penso ti sarebbe arrivato" disse lui quasi in un bisbiglio abbassando lo sguardo.
la situazione si stava facendo pesante quando una voce spezzò il silenzio che si era creato tra me ed il mandarino.

pov Shoyo

era calato uno strano silzenzio nella palestra, non riuscivo veramente a capire che cosa stesse succedendo in quel momento tra me e Kageyama.
una voce che non mi pareva di conoscere spezzò il silenzio
"BUONGIORNO" quasi persi un timpano, mi voltai per vedere da chi provenisse quella voce
"buongiorno" disse Tobio, il resto della squadra era arrivato ed iniziammo a fare le varie presentazioni.
mi sembrava di star rivivendo il mio primo di liceo, che nostalgia...

skip time

il primo allenamento era terminato, io e tobio non ci rivolgemmo la parola per tutto il tempo, non so per quale motivo ma mi sentivo strano a parlargli, sentivo come un masso nello stomaco.
passai tutto il tempo ad allenarmi in ricezione essendo che l'unico alzatore della squadra era Tobio ed appunto tra noi tirava un aria strana, però insomma... strana non è per forza sinonimo di cattiva...
spero che il prossimo allenamento vada meglio, o meglio prima devo parlare con tobio e capire come mai di questa strana aria che tira tra di noi

angolo me
boh spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate se è corto

𝙩𝙝𝙚 𝙨𝙩𝙧𝙤𝙣𝙜𝙚𝙨𝙩 [kagehina] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora