Federica oziava tra i sogni e il dormiveglia finché alzarsi dal letto le parve meno faticoso di rimanere a dormire. Un'altra notte di pura follia onirica si era conclusa, lasciando lampi di ricordi confusi e spaventosi. Sfilò lentamente verso la logora macchinetta del caffè che cominciò a trasudare il suo bruno esotico aroma. La vestaglia celeste lasciava libere le sue forme, ovattandole, e ogni suo movimento sembrava un'armonica sinfonia della natura, perfetta e irripetibile. Uno stormo di sottili rondini vorticò leggiadramente nel suo campo visivo. Rimase a guardare, ammaliata e invidiosa della loro libertà. Respirò quel cielo bellissimo e si sentì quasi librata dal dolce profumo delle mattine primaverili. Il fresco splendore di quell'alba era il colore di cui avrebbe voluto vestirsi in eterno... Per quanto il mondo con la sua semplicità tentasse di stregarla, con un moto d'ira Federica si ricordò di quanto la sua vita fosse un completo fiasco. Aveva scommesso tutto su se stessa, sulla sua forza. Aveva vissuto all'ombra di una lampada, piegata su decine di migliaia di pagine, credendo di poter sognare. Aveva rinunciato a tutto ciò che desiderava, credendolo sbagliato, prematuro. L'infinita sua forza d'animo le sembrava ora paragonabile a quella di un insetto. Una piccola blatta che si dibatte tentando di spiccare il volo, dopo essere caduta in acqua. La giornata era appena iniziata e oltre a scrutare l'orizzonte, non aveva impegni sull'agenda. Solo il telegiornale del mattino le permetteva di sapere che giorno fosse. Con il mento sulle mani e lo sguardo ancora assonato , si allungò verso il telecomando. La sua vecchia tv cominciò a ronzare prepotentemente. La quiete mattutina subì un drastico ribaltamento. Ogni canale trasmetteva una muta edizione straordinaria. Un timer scartava i secondi come un mazziere esperto. "L'asteroide ALFA-54 ha cambiato traiettoria e colpirà la terra tra 00:48:35". 00:48:34 ,00:48:33