...Una forte e calda sensazione le riempiva le costole e la gola.Sentiva i polmoni ricolmi di una densa aura immateriale che bloccava l'aria nel suo tentativo di entrare, e i suoi respiri si rincorrevano affannati. Lo zigomo destro si alzava spasmodicamente, a intervalli regolari, e il suo volto tutto appariva diverso, mostruoso. Non poteva lasciarsi trasportare dai secondi che passavano. Non riusciva a tollerare di aver investito la sua vita, in un futuro che non sarebbe mai esistito. Sentiva il peso indicibile del corpo celeste in avvicinamento. E con esso le urla disperate delle sue pulsioni più segrete, che non potevano più rimanere nascoste. Si guardò intorno , con occhi nuovi. Con gli occhi di chi cerca qualcosa che non esiste. Sul tavolo era rimasta immobile la tazza di ceramica blu, coricata e sporca di caffè. 23:12 23:11,23:10... Niente era più al proprio posto , ora che il mondo stava finendo. Niente le sembrava giusto o sbagliato. E non c'era più niente di vietato. Scaraventó la tazza dal balcone, contraendo ogni muscolo del suo corpo con un impeto di forza e rabbia che non le era mai appartenuto. Sembrava quasi un tentativo comico e disperato di colpire l'asteroide.