Capitolo 1

50 5 0
                                    

La notte era serena, nessuna persona per le strade, i negozi tutti chiusi e anche i lampioni erano spenti. Era strano come solo quella città, di notte, si svuotava da tutti i suoni, i colori e i profumi del giorno. Tutta quella tranquillità venne spezzata una sera di ottobre da un suono di passi affannati lungo la strada principale.
Una ragazza dai capelli lunghi stava correndo senza una meta, sapeva solo che doveva continuare a correre. La sua vita aveva preso una brutta piega nel momento stesso in cui lo aveva incontrato. Lui, il ragazzo perfetto, eppure nulla è perfetto e lo avrebbe dovuto sapere per evitare questa situazione. Le lacrime iniziarono a scendere sul suo viso, dove è che aveva sbagliato nella loro relazione?
Non trovava una risposta a tutte le domande che aveva in testa, ormai la vista era offuscata dalle lacrime e non notò l'insegna di legno a terra di un negozio all'angolo della strada. Si fermò solo quando lo colpì con la coscia e si strappò i jeans cadendo rovinosamente a terra. Guardò ai lati della strada, era tutto buio, non stava arrivando nessuno. Attraversò la strada ed entrò nel parco che si trovava davanti. Non voleva farsi trovare, la disperazione nei suoi occhi era troppa per essere vista da altri. Voleva solo rimanere da sola e piangere tutte le sue lacrime.
Le altalene erano l'unico posto immerso nell'oscurità della notte, a meno che qualcuno non volesse proprio giocare con esse, nessuno l'avrebbe potuta notare. Si sedette e cercò di calmarsi ascoltando i suoni della notte. Vuoto. Silenzio. Non c'era alcun suono quella notte. Era come se il tempo attorno a lei si fosse fermato.
Quel senso di vuoto le stava pesando sul petto, provò a liberarsene andando su e giù con l'altalena ma quel silenzio non aiutava. Si fermò, era un silenzio disumano, le stava attanagliando lo stomaco e i pensieri continuavano ad affollarsi all'interno della sua testa. Si mise ad urlare, c'era troppo caos all'interno di quel silenzio, aveva bisogno solo di distrarsi e allentare la tensione all'interno del suo corpo. Tirò fuori le auricolari e fece partire qualche canzone dal suo telefono. Tutto per fermare quel silenzio strano, assurdo, sbagliato, oscuro.

AmeliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora