Capitolo 6.

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CAPITOLO 6
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JASY'S POV.
-Perché mi fissi?-' gli chiedo incastrando i miei occhi nei suoi più verdi del solito.
'-perché sei la ragazza più bella che io abbia mai visto, Jasy.-'
A quelle parole mi si apre davanti un mondo bellissimo.
Non avevo mai avuto un complimento così.
Conosco da così poco Harry eppure provo già qualcosa per lui.
Questo ragazzo mi sta ridando la vita man mano.

'-Jasy, io ti ho già vista. Dio, questi occhi marroni, io li ho già visti-' Mi dice prendendosi la testa tra le mani.
'-Harry, anche io ho la stessa sensazione, ma magari è solamente una nostra impressione, non ci siamo mai visti, insomma io sono stata per tutta la mia vita segregata in quella casa-' gli dico accarezzandogli i capelli.
'- io ti ammiro Jasy, non so come tu sia riuscita a vivere in quelle quattro mura, con quella donna-'
Non dico nulla, semplicemente lo attiro in un abbraccio, ho bisogno delle sue braccia intorno al mio corpo.
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'-Oggi giro turistico a Londra?-' mi dice togliendomi un ciuffo di capelli dalla fronte e spostandolo dietro l'orecchio.
'-Andata!-' gli scompiglio i capelli.

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'Prossima fermata Westminster'
Ci avverte la vocina nella metropolitana puntuale di Londra.
'-dobbiamo scendere a questa-' mi avvisa Harry tenendosi vicino ad un palo di ferro per non cadere.
La metropolitana si ferma, si aprono le porte e scendiamo.
Saliamo le scale e mi ritrovo davanti il big ben.
'-H-Harry o mio dio-' lo guardo sorridendo.
'-bello, vero?-' mi dice prendendo mi la mano.
'-si Harry, è fantastico-'

Continuiamo a passeggiare per le strade di Londra, è tutto una cosa fantastica qui.
È tutto così bello che quasi sembra irreale. Ogni volta che mi guardo intorno mi ritrovo una meraviglia.
I parchi verdi, pieni di fiori.
'-è tutto più bello qui Harry-'
'-lo so Jasy, lo so-'
Lontana da me qualche centinaia di metri c'è la bellissima London Eye.
È monumentale come non so cosa, 132 metri di meraviglia.
'-andiamo a farci un giro, vero?- dico ad Harry con voce da bambina.
'-vieni, prendiamo i biglietti-'
Andiamo in un negozio molto vicino alla ruota, c'è una fila pazzesca.

Dopo circa mezz'ora abbiamo i biglietti e ci abbiamo in fila per salire sui settori della london eye.
Per fortuna c'è poca fila, quindi ci mettiamo poco tempo per salire.
saliamo con altre quindici persone circa, io ovviamente mi sposto dal centro e vado vicino ai vetri, per vedere l'eleganza della fredda Londra dall'altro.
'-Guarda Jasy, il big ben!-' svolto lo sguardo ed in effetti essendo in altezza vedo il big ben, dio mio è una cosa fantastica.
'-io non so come ringraziarti Harry-' dico abbassando lo sguardo.
Ed è vero, lui sta facendo così tanto per me, ed io nulla, praticamente nulla.
'-tu ha fatto tanto, Jasy-' dice appoggiandosi al vetro.
'-che vuoi dire, dai insomma io non ho fatto nulla-' scrollo le spalle e guardo fuori.
'-dal primo momento in cui io ti ho vista, è suscitato in me una cosa strana, sentivo il bisogno di averti vicina e salvarti da quella vita di merda-' mi dice appoggiandosi al vetro.
Le sue parole così belle, mille sensazioni nascono in me.
Sembra di conoscere Harry da una vita, in un passato che probabilmente non é mai esistito.
'-non mi hai mai parlato di te-'
'-non c'è nulla da dire Jasy. Anche io ho avuto un passato difficile che ora non voglio assolutamente raccontare-'
La ruota panoramica si ferma e capiamo che dobbiamo scendere.

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La giornata passa molto in fretta, io ed Harry siamo stati abbastanza distanti, io nella mia camera e lui nella sua.
Questa sera ordineremo una pizza, nessuno dei due ha voglia di cucinare. Vado in cucina e sento Harry parlare al telefono credo con la pizzeria.
'-dieci minuti e arriva la pizza-'
Mi avvisa Harry apparecchiando il tavolo.
Non rispondo e quei dieci minuti passano in fretta. Senza nemmeno guardarci, Harry è strano e lo sono anche io, il motivo peró ancora devo capirlo.
Suona il campanello ed apro.
'-sono il fattorino, questa è la vostra pizza-'
Mi porge la pizza, pago e chiudo la porta.
Mangiamo la pizza in assoluto silenzio, Harry non mi degna di uno sguardo.
'-che hai?-' mi decido a fare parola.
'-cosa?-' mi guarda con la fronte corrucciata.
'-sei freddo con me-'
'-io non sono freddo, non ti conosco, come pretendi che sia con te? Che ti aspettavi da me, Jasy?-' mangia la pizza come se non avesse detto nulla.
'-I..io vado in camera-' ho la voce tremante.
Senza ricevere risposta vado in stanza, mi appoggio sul letto e comincio a pensare.
Harry mi ha ferita, il mio cuore ha fatto un tuffo quando ha detto quelle parole.
Io ci tengo a lui, forse anche troppo.
Ma probabilmente gli facevo solo pietà, non gli importa nulla di me.
Cambia umore ogni ora del giorno senza importarsi della persona a cui va a dire le parole.
Menefreghista.
Tra pensare e parlare da sola, mi addormento, sperando di non fare incubi.

HARRY'S POV.
In effetti sono proprio un coglione, non so cosa mi sia preso in quel momento.
Lei è così dolce ed io così stronzo.
Non voglio assolutamente avvicinarla a me, devo proteggerla o quello stronzo di mio padre me la porterà via.
Chi è mio padre?
L'uomo che ha rovinato la mia vita, l'uomo che ha provocato volutamente quell'incidente staccando i freni dall'auto.
Stasera devo andare da lui, decido di avviarmi e stancarmi dall'ambiente ghiacciato della casa.
Prendo la mia auto e comincio a guidare, arrivando pochi minuti dopo a destinazione.
Suono il campanello e apre lui.
Sono un po' di anni che non lo vedo, ora ha più rughe, i capelli bianchi leggermente brizzolati, la faccia di infame è sempre quella.
'-figliolo!-'
Mi fa spazio per entrare, il suo è un saluto sarcastico che nemmeno ricambio.
'-mi hai portato il bocconcino?-' dice appoggiandosi alla tavola.
'-prova solo a toccarla e giuro che non ne uscirai vivo-'
Gli ringhio davanti al viso.
Lui mi da uno spintone ed io gli sferro in pugno.
Mi sbatte contro il muro, mi prende la il colletto della camicia e mi riempie il viso di pugni.
Mi trascina letteralmente fuori il suo appartamento.
'-non è finita qui-' mi minaccia e sbatte la porta.
Sono tutto dolorante, mi sento come se mi fosse passato un tram addosso.
Salgo in macchina, abbasso lo specchietto e vedo il mio naso e le mie labbra insanguinate.
Spero di non fare nessun incidente mortale per l'arrivo a casa.

JASY'S POV.
Sento la porta dell'ingresso sbattere violentemente.
Comincio ad impaurirmi e vado nel salotto.
Mi ritrovo davanti un Harry con la faccia insanguinata che quasi fa impressione.
'-Harry, o mio dio, c-cosa hai fatto?-' mi porto le mani alle labbra incredula.
'-non posso dirtelo Jasy. Mi sento tutto dolorante-'
Si appoggia alla porta e si accascia atterra, portandosi le mani alle ginocchia e appoggiando su di esse il viso.
Mi avvicino a lui e lo sento singhiozzare. Gli accarezzo la guancia anche se sporca di sangue.
Ha gli occhi rossi e le iridi verdi risaltano ancora di più.
'-vai in camera mia, io prendo del disinfettante-' gli porgo una mano per aiutarlo ad alzarsi e lui si avvia in camera mentre io prendo il disinfettante.
Vado in bagno, prendo disinfettante ed ovatta.
'-eccomi, appoggiati sul letto e avvicinati-'
Prendo il suo viso tra le mani e comincio a passare l'ovatta con dell'acqua per rimuovere il sangue e poi passo il disinfettante.
'-mi ricorda tanto ieri questa scena-' spuntano ai lati del suo viso due leggere fossette che tanto adoro.
'-dovrò prendere una specializzazione in dottorato da oggi in poi-' lui ride e mi guarda sorridendo.
'-posso dormire con te stasera?-' si mette due mani dietro al collo stendendosi sul mio letto.
'-per quale motivo Harry, non c'è bisogno che tu dorma con me-'
Poso la bottiglina del disinfettante sulla scrivania e mi volto verso di lui.
'-vabbè magari, avrai bisogno di disinfettarmi, o potrò sentirmi male, oppure.. Nel senso, ne avrò bisogno...-'
Si gratta la nuca evidentemente imbarazzato.
'-vabene Harry, ma solo per questa sera-' gli dico preparando il letto.
Lui si alza sorridendo e va nella sua stanza improvvisamente.
Torna dopo poco con il suo pigiama e si mette subito a letto con me.
Sento il suo braccio cingermi i fianchi.
'-buonanotte Jasy-' mi stampa un bacio sulla guancia.
'-notte Harry-' spengo la luce e cado in un profondo sonno.

#FLASHBACK#
|- vedo intorno a me solo ambulanze con il corpo dei miei genitori sulle barelle. Un camion ha travolto la macchina dei miei genitori e quella di un altra famiglia.
Io ho il braccio e le gambe doloranti, ho un labbro spaccato e la spalla rotta. I corpi dei miei genitori erano del tutto dissanguati.
Davanti a me c'è un bimbo coinvolto anch'esso nell'incidente. Ha i capelli ricci, gli occhi verdi come le foglie d'estate.
È spaventato e sta tremando.
Ha il labbro spaccato e penso un piede rotto dato che non riesce nemmeno a camminare.
C'è solo un uomo alto e anche lui con gli occhi verdi che lo prende in braccio e lo porta via-|

Mi sveglio di soprassalto e sveglio Harry.
Quel bambino era lui.
'-HARRY!-' dico scuotendolo dalle spalle.
'-Che cristo succede?-' si strofina gli occhi assonnato.
'-Hai mai avuto un incidente grave, mortale?-' mi sistemo meglio sul letto.
'-si, ero piccolo e un camion ha travolto la mia ed un altra famiglia.
Insieme a me viva era solo una bambina-' abbassa lo sguardo appoggia le mani sulle ginocchia.
'-ero io quella bimba-' gli dico balbettando mentre una lacrima bagna la mia guancia.

•HI.
SALVE A TUTTE RAGAZZE. Questo è il capitolo.
Scusate per eventuali errori grammaticali, se volete correggermi fatelo pure senza però offendere. Grazie.
Detto ciò spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Bacio.

Mistery||h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora