2. mare

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Immersi i piedi nell'acqua tiepida del mare e guardai davanti a me, l'infinito, solo una sottile linea disegnata con una matita divideva il cielo azzurro dal mare blu.

Il rumore delle onde sovrastava  quello dei miei pensieri e mi sentii libera, senza pensieri, leggera come una farfalla.

Un pallone da pallavolo si avvicinò rotolando sulla sabbia così mi girai e vidi un ragazzo biondo che si avvicinò correndo.
<scusa, puoi passarmela?> mi chiese avvicinandosi indicando la palla accanto a me
Accennai un sorriso, mi avvicinai e glila passai.
<io sono Nick Austin> mi strinse la mano
<io sono Camila, per gli amici cami> ricambiai con un sorriso da ebete

<senti ma non ti ho mai visto in zona, sei nuova?> mi chiese mentre mi guardava con aria imbarazzata.

<si, sono arrivata oggi, passerò qua tutta l'estate e forse verrò a vivere qui> dissi cercando di non pensare a james

<eddai Nick, vuoi muoverti?> urlò una ragazza nel campo da pallavolo poco distante da dove eravamo noi
<vuoi aggiungerti?> mi chiese facendomi un cenno con la testa
<no grazie, magari la prossima volta> rifiutai gentilmente, così se ne andò via correndo per poi tornare dal suo gruppo d'amici.

Mi guardai attorno e decisi di tornare da mamma e Richard
<meno di 24h e hai già fatto colpo su ben due ragazzi?> mi disse Richard abbassando il giornale
<ehi ma come fai a sapere del vicino?> chiesi sedendomi di fianco a lui
<intendi Noah Beck? Lo conosco da quando era piccolo> sospirò, si tolse gli occhiali da vista, ripiegò il giornale e lo appoggiò sulla sabbia, affianco a lui.
Decisi di schiarimi le idee e andare in acqua e rinfrescarmi un po'.

Ero tornata a casa da qualche ora, avevo messo in ordine la camera e finalmente ebbi il tempo di farmi una doccia.
Scesci al piano inferiore e vidi un signore all'ingresso.

Era un uomo d'affari, aveva il completino, avrà avuto più o meno una cinquantina d'anni.
<ciao, io sono Michael Beck> disse porgendomi una mano.
Mi avvicinai a lui e gli sorrisi, era il padre di Noah.
<salve, io sono Camila Jhonson> dissi stringendo la sua mano
<quindi se non ti dispiace ti va bene se prendo in prestito il tuo decespugliatore? Il mio si è rotto> si rivolse a Richard che ovviamente rispose di si e che glielo avrebbe prestato

Il signor Backs rimase a cena come tutti i Venerdì sera, era un uomo a cui piaceva tenere compagnia, gli piaceva parlare e comunicare con le persone d'altronde era un uomo d'affari e aveva a che fare con la gente tutti i giorni...
<come mai Noah non c'è sta sera qui con noi?> chiese mamma portandosi alle labra il calice di vetro per poi sorseggiare il suo vino
<oh, sta sera ha gli allenamenti di football> disse sorridendo
<e tu, per quanto resterai qui?> chiese Michael rivolgendomi uno sguardo curioso
<credo che inizierò l'anno scolastico qui, alla Sant Marie> mi versai un po' di acqua nel bicchiere e continuai a mangiare
<anche Noah ci va, Noah è mio figlio, credo abbiate la stessa età...> disse continuando a mangiare

Salutai calorosamente il Signor Back e tornai in camera e mi affacciai al balcone.
Era la serata perfetta per guardare le stelle, c'era un filo di vento che mi scostava leggermente i miei capelli castani. Chiusi gli occhi e l'unica cosa che la mia mente elaborava era James, avevo subito delle violenze e questo in un certo senso mi stava bloccando nel dare la fiducia a qualcuno.

Spazio Autrice
Ciao a tuttiiii, non mi dilungo molto, fatemi sapere cose ne pensate💖

YOU COMPLETE ME//Noah BeckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora