JAMIE'S POV.
L'indomani ci svegliammo stranamente di buon mattino. Mamma e Mike uscirono presto e io e Allie restammo incollati ai videogames per quasi tutta la mattinata.
A un certo punto sentimmo suonare al campanello. Andai ad aprire io: mi trovai di fronte Kyle. Mi trattenni dal mollargli un pugno sul naso istantaneamente.
- Allie? - chiese con aria da spaccone.
- 'Giorno eh.
- Sì, sì, Allie?
- Dubito che ti voglia vedere.
- Senti, non rompere le palle e vammela a chiamare eh!
Mantenni la calma. Andai in camera di Allie. Lei chiesi se volesse vederlo. Ovviamente mi disse di no. Tornai all'ingresso.
- Allora? - chiese il tipo.
- Ha detto di andare all'inferno. Ah, e questo è da parte mia.
Gli tirai un pugno in piena faccia.
- Con i saluti di suo padre! - conclusi, e gli chiusi la porta in faccia.
Me ne stavo tornando soddisfatto in camera di Allie, quando suonarono di nuovo al campanello.
- Ma cos'è oggi? C'è la scritta "Luna park" fuori dalla porta?!
Sentii la risatina di Allie nell'altra stanza mentre andavo alla porta.
Questa volta era un ragazzo che non avevo mai visto prima.
- Ciao. Ehm. Tu chi sei? - disse
- Stavo per dire lo stesso.
In quel momento arrivò Allie.
- Jamie, chi era alla port...
Si interruppe vedendo il ragazzo.
- William. Ciao - disse. La sua voce sembrava stranamente cupa.
ALLIE'S POV.
L'ultima cosa che mi serviva in quel momento era mio fratello.
- Questo chi è? - chiese William.
- Appunto - fece Jamie.
- Ehm, lui è mio fratello e... Be' anche lui è... Vi va se ci sediamo?
Andammo sul divano.
- Papà dov'è? - domandò William
- In viaggio per lavoro con sua madre - indicai Jamie - che poi sarebbe la sua quasi moglie - spiegai.
- Com'è che io tutte queste cose non le so?
- Perché... Diciamo... Te ne freghi altamente di noi? - proposi.
- Già. Quindi papà non c'è stasera?
- No.
- Ah, okay. Mi fermo qui a dormire.
- Sì, ma dormi in camera di papà.
- E perché? La mia camera?
- La tua camera non è più tua. Tu te ne freghi di noi e noi ce ne freghiamo di te. Andiamo Jamie?
Lo presi per il braccio e lo trascinai i camera, chiudendo la porta.
- E lui da dove esce?
Sospirai.
- Vive in Australia. Torna una volta all'anno, se ci va bene. Ormai non so più che significhi avere un fratello maggiore.
- Ah, grazie, eh.
Fece finta di offendersi e si mise a braccia conserte, così lo abbracciai.
- Ma no, con te è diverso. Tu non sei rompipalle come un fratello vero, ma mi vuoi bene come un fratello vero.
La verità era che non sapevo nemmeno io cosa provavo per lui.
Mi diede un bacio sui capelli, poi disse: - Ti ricordo che abbiamo una partita in sospeso!
Corse davanti alla tv, tolse la pausa dal gioco e non feci in tempo a riprendere il controller che aveva già vinto.
"Sempre il solito", pensai con un sorriso.
Alle otto e mezza decidemmo di farci un caffellatte. Mentre io preparavo le tazze, Jamie si era incollato alla tv. Avevo appena versato il caffè nelle tazze piene di latte, quando mi chiamò per farmi vedere una notizia demenziale alla tv. Lo guardai male, poi tornai a prendere i caffellatte. Quando io entravo in cucina, William ne usciva. Poi salimmo in camera mia, pronti per l'ennesimo film insieme.
Tre quarti d'ora più tardi, però, ci addormentammo sul letto.
E, di solito, una abituata a stare in piedi fino a tardi come me e uno che soffre di insonnia come Jamie non si addormentano alle nove e un quarto davanti al loro film preferito.
JAMIE'S POV.
Mi svegliai con un gran mal di testa. Il sole, già alto, illuminava la camera entrando dalle finestre che ci eravamo scordati aperte. Allie, con la testa appoggiata sulla mia pancia, dormiva anche lei.
La scossi un poco.
- Pss. Allie?
Grugnì, poi si svegliò.
- Mamma mia... La testa... Ma che ora è?
- Non ne ho idea, ho il cellulare giù.
Scendemmo le scale assonnati e ci trovammo davanti l'inferno: la casa in disordine, bottiglie di birra e cicche di sigarette ovunque e una puzza di fumo e alcol indescrivibile.
- Che cazzo è successo qua? - disse Allie.
Il soggiorno era a soqquadro, poi andammo in cucina: era messa meglio, ma era sempre un inferno.
Allie prese il telefono e notò un messaggio.
- "Ho invitato qualche amico, tanto tu e il tuo amico dormivate come angeli, chissà perché. Salutami papà" - lesse - Ma William è un coglione totale! Papà si incazzerà un sacco!
In quel momento sentimmo la porta d'ingresso che si apriva.
Pochi istanti di silenzio, poi: - Allison Elizabeth Smith, vieni subito qui!
ALLIE'S POV.
- Cazzo... - sussurrai. Corsi in soggiorno, seguita da Jamie.
- Papà non è come pensi eh, non sono stata io!
- Sei stato tu, disgraziato?! - gridò Annie verso Jamie.
- No no no, noi non c'entriamo! - mi affrettai a rispondere
- E chi è stato? Il gatto? - sbraitò mio padre
- Papà, il gatto è morto da tre mesi.
- Allison, non è il momento di fare dello spirito! Ora tu pulisci tutto questo disastro, così la prossima volta ci penserai non due, ma dieci volte prima di dare una festa quando non ci sono! - urlò.
Papà andò di sopra con le valigie e Annie prese per un orecchio Jamie.
- Ora tu ed io parliamo, signorino! - disse trascinandolo in cucina.
Non potei fare a meno di ridere guardando la faccia di Jamie, poi iniziai a pulire.
Quasi un'ora più tardi ero passata allo spolvero dei soprammobili. Stavo passando lo straccio su un vaso antico, quando mi sfuggì di mano. Già me lo vedevo in frantumi e già le mie orecchie sentivano la ramanzina di mio padre. Ma il vaso non cadde.
JAMIE'S POV.
L'avevo preso appena in tempo. Se si fosse anche rotto un vaso non credo che suo padre avrebbe lasciato viva Allie.
- Questo dovrebbe essere tuo - dissi sorridendo.
- Grazie!
Mi prese il vaso di mano e lo mise a posto.
- Allora, com'è andata? Vedo che sei ancora intero, quindi il peggio l'hai scampato! - disse ironica.
- Sì, mi ha fatto un terzo grado come se avessi ancora tredici anni e mi ha condannato ai lavori forzati con te.
- Prego, mi farai da assistente!
Per il quarto d'ora successivo il mio compito fu quello di mettere a posto i soprammobili, mentre lei li puliva. Poi dovette passare ai piano alti.
- Mi chiedo perché ci siano mobili così alti in una casa dove l'unica donna presente da qualche anno è alta 1.58 - sbraitò, prendendo una scaletta.
Allie salì sulla scaletta e dovette mettersi proprio all'ultimo gradino. Iniziò a passare lo straccio, poi si spostò un po'.
Non andò tutto liscio, però. I lacci slacciati di una delle sue scarpe si impigliarono nelle viti della scaletta e perse l'equilibrio.
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Pazza, piccola cosa chiamata Amore || Jamie Campbell Bower
RomansaAllie è una normale teenager inglese che vive una normale vita in una normale città, ed è un po' meno normalmente innamorata del suo idolo, Jamie Campbell Bower. La sua vita diventerà un po' meno normale quando suo padre le presenterà una persona mo...