Harley's POV
*Tranquilla, non ti farò del male...*
*Non guardare quello che non è tuo!*
*Non le conviene alzare gli occhi con me, DOC*
Mi svegliai di colpo. Il mio respiro era accelerato e la mia vista annebbiata.
-Dormito bene?-
Mi guardai intorno, e notai una chioma verde nella penombra. Potevo sentire il suo odore nonostante fosse ad almeno 5 metri da me.
Si avvicinò mostrandomi i sui denti argentati:
- Sa che cosa faremo oggi, DOC?-
Scossi la testa mentre una lacrima mi rigava la guancia.
Si posò una mano dietro l'orecchio, tendendo il palmo nella mia direzione:
-Hai detto qualcosa?-
-N-no-
-Allora te lo dirò io: ci divertiremo...-
Si stava avvicinando pericolosamente, schiacciai la schiena contro il muro per allontanarmi il più possibile dalla pazzia che lo circondava.
Si voltò verso le sbarre della cella, sussurrando qualcosa che non riuscii a comprendere.
In qualche secondo due uomini in nero mi afferrarono, trascinandomi i un cubicolo buio.
Mi forzarono a sdraiarmi su un lettino d'ospedale.
-Lasciatemi! Lasciatemi!-
Alzai gli occhi versò il soffitto ed incrociai lo sguardo di Mr. J. La camicia che prima gli ricopriva il petto era appoggiata malamente sul pavimento sporco della stanza. Sul torace c'erano varie scritta, ma quella che mi incuriosì più di tutte fu quella sulla fronte: "Dameged". Allora era consapevole di avere la mente "danneggiata".
Presi coraggio ed inspirai:
-Cosa farai Mr. J, mi ucciderai?-Joker's POV
La sua pupilla si stava rimpicciolendo sempre di più a causa della luce che le illuminava il viso. Poteva anche pensare di aver avuto un tono sicuro, ma potevo vedere la goccia di sudore segnarle il viso, e scendere giù per il collo fino a lo seno. Anche una lacrima percorse quella strada.
Era così debole, la preda perfetta.
Volevo prendere un coltello ed incidere il mio nome su quel collo magro, così la gente avrebbe capito che era solo mia.
-No, non ti ucciderò, ti farò solo molto male...-
Presi una cintura di cuoio e gliela infilai tra i denti:
-Non vogliamo rovinarli vero-
Chiuse gli occhi, forse per non guardarmi in faccia mentre le distruggevo i neuroni, quando la trasformavo in oggetto di mia proprietà.Harley's POV
Gli elettrodi spingevano sulle mie tempie. Era doloroso. Era doloroso sapere che sarebbe cambiato tutto. Sarei cambiata io.
Le lacrime continuavano a rigarmi le guance senza sosta. Ero inerme. E non era la prima volta. Strinsi più forte che potei la cintura che avevo in bocca. Non riuscii a vedere nemmeno un briciolo di pietà nel suo sguardo. Era annebbiato da qualcosa, ma qualcosa che la dottoressa Quinzel non avrebbe mai conosciuto.
Lui si spostò, spinse un bottone di fianco a sé e non vidi più niente.
...
Aprii gli occhi. Ero sdraiata su un letto a baldacchino. Le coperte erano tutte strappate e sui i muri che mi circondavano erano appesi centinaia di coltelli. Alzai leggermente le coperte e mi accorsi di indossare solamente un paio di slip ed una canottiera. Sentii una mano stringermi la vita. Ero così tanto sconcertata dalla situazione da non accorgermi della presenza di Joker al mio fianco. Sussultai. Non avevamo fatto niente vero?
I suoi artigli mi graffivano la pelle. Trattenni il respiro e chiusi gli occhi. Non volevo che accadesse qualcosa. Volevo semplicemente scomparire.
-Hey baby...- il suo viso era stanco ma notai comunque un sorriso maligno, evidenziato del rossetto che non seguiva correttamente le linee delle sue labbra. Si avvicinò a me. Potevo sentire il suo respiro sul collo. Avevo la pelle d'oca. Mi voltai leggermente verso la parte opposta, sperando che non si accorgesse di quel piccolo movimento che mi permetteva di respirare.
-Non nasconderti da me...-. Mi afferrò i fianchi per avvicinarmi a sé il momento stesso in cui una lacrima mi rigò la guancia. Appena se ne accorse diventò serio. Fu solo un momento. Un secondo in cui notai una parte di lui a me ancora sconosciuta. Sembrava che nel suo cervello malato fosse rimasto un briciolo di normalità. Purtroppo quest'ultimo non lo fermò nel baciarmi il collo. Trasalii appena sentii il suo respiro sulla mia nuca. Le sue labbra erano calde e fecero contrasto sulla pelle congelata. Alzò il viso verso il mio, squadrandomi. Non l'avevo mai trovato "attraente" fino a quel momento, ma soffermandomi sui suoi occhi ed i suoi lineamenti, nonostante fossero coperti dai tatuaggi, mi accorsi della sua bellezza. Che cosa mi aveva fatto?. Io sono... chi sono?
Mi morsi il labbro, alzando le pellicine causate dal freddo.
- Scusa... i, ma come mi chiamo?- domandai incerta. Era come se tutta la paura che io avessi nei suoi confronti fosse scomparsa con un solo sguardo.
- Harley Quinn, perché baby?-
Un sorrisetto maligno gli segnò le guance. Si stava rendendo conto che qualcosa stava cambiando.
All'improvviso iniziai a sentirmi attratta da lui, come se lo conoscessi da tempo. La mia mente, ormai anch'essa malata, aveva creato dei ricordi del mio passato non corrispondenti al vero, che rendevano la situazione ancora più confusa.
- Puddin!!- gridai con voce stridula saltandogli addosso. Lui sussultò.
- Eccola la mia Harley!- disse cercando di separarmi da lui. Sorrise. Ma nel suo solito modo. Non era sincero, era un ghigno che utilizzava per incrementare l'importanza della maschera che portava sul viso.
- Senti piccola, oggi ho un impegno importante, quindi ti lascerò qui insieme al mio uomo di fiducia, ok?-
- No!- dissi incrociando le braccia altezzosamente:- Questo stronzo mi ha legata ed intrappolata, non lo voglio come amico!-
Ringhiò alzando gli occhi al cielo:- Ma non ci devi fare amicizia, ti deve solo proteggere se succede qualcosa...- spiegò provando a trattenersi dal non prendermi alla gola.
Scossi la testa indispettita:- M-m, mi rifiuto!-
Si avvicinò a me lanciandomi un'occhiata ammiccante. Mi prese la guancia nella sua mano:- Puoi fare quello che ti dice Papino, baby?-. Spinsi il viso contro il suo palmo, annuendo. Se lo diceva lui potevo anche accontentarloSpazio autrice
Ciao, scusate per il ritardo, ma sto cercando di impegnarmi nel scrivere al meglio da me possibile la ff. Vi lovvo🤓
Votate e commentate❤️
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Puddin Cups (Joker & Harley Quinn)
أدب الهواة"L'imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi" Marilyn Monroe