Capitolo 1

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Anna
Erano passati ormai 2 giorni. Gilbert mi aveva detto ciò che provava per me, io gli avevo risposto che ricambiavo e... bacio! All'inizio non potevo crederci, era quasi strano, poi è stato bellissimo. Non è stato il tipo di bacio famelico, il contrario, pieno di sentimenti. Peccato che quando ci staccamo ci sorridemmo e poi notammo delle urla. La mia fortuna aveva colpito di nuovo. Era arrivata la polizia, a quanto pare la festa era illegale, allora tutti iniziarono a correre via e, scappare. Io e Gilbert ci perdemmo di vista, lui era venuto con Basch e Moody, io con Diana, Ruby e Jane. Per fortuna noi 4 non venimmo beccate dalla polizia, e ognuna tornò a casa sua. Il giorno dopo(cioé ieri) non sono uscita di casa, e penso nemmeno le altre.

I miei pensieri riguardo i giorni precedenti furono interrotti dalle urla di mia madre, ero in ritardo. Corsi in bagno per lavarmi poi indossai i vestiti puliti, misi dei jeans strappati e una t-shirt con sopra la giacca di pelle nera. Legai i lunghi capelli rossi e corsi a fare colazione. Una volta mangiato sentii il calcson di Diana e mi infilai le scarpe alla velocità della luce. Entrai in auto con il fiatone e le mia amica mi guardò strano
D:"Tutto bene?"
A:"Tutto bene, mi sono svegliata tardi"
D:"Ok... pronta a rivedere Gilbert?"
A:"Ehm... sono in ansia, cosa gli dico? Cosa faccio un generale? Devo baciarlo di nuovo..."
D:"Frena, calmati, devi salutarlo e vedere come va, poi deciderai cosa fare"
A:"Okay, se lo dici tu..."
Arrivammo a scuola, io sempre piú in ansia, Diana che se la rideva. Scendemmo dall'auto e lo vidi lì a parlare con Basch. Appena, mi vide mi venne incontro sorridendo. Sarebbe stata una scena bellissima, se non fosse stato per il fatto che un bidello presea chiamarmi, il preside voleva vedermi. Salutai Gilbert senza avergli potuto parlare. Seguii l'ometto basso e grassottello, che mi portò in una saletta d'aspetto davanti l'ufficio del preside. Dopo un po' mi venne a chiamare la segretaria che mi fece sedere su una poltroncina davanti la scrivania. Il preside Beccket parlò
B:"Anna, spero di non averti disturbata cara"
A:"Oh, ehm no signore"
B:"Ottimo, vedi te non sei qui per essere sgridata, sarebbe impossibile considerando la tua prestazione scolastica,e poi man mano verranno chiamati anche gli altri, ma io ho preferito vedervi uno per uno. La Columbia University ha preso in considerazione di dare una borsa di studio a te e ad altri ragazzi, vedi, la Columbia è uno dei migliori college al mondo, spero che ci penserai. - Ci fu una breve pausa- Torna qui una volta finite le lezioni, vorrei poterti trattenere ma ho altre persone da incontrare, oggi parleremo di programmi alloggi eccetera . "
A:" Oh, ehm, si, tornerò oggi, arrivederci"
B:"Arrivederci"
Uscii dall'ufficio a metà tra il felicissima e l'incredula. La Columbia era una delle migliori università, e pensava di dare una borsa di studio a me? Troppo bello, incredibile, entusiasmante, ero estasiata. Poi però pensai a quanto cavolo mi sarebbero mancati i miei familiari, non potevo star loro lontana, non per così tanti tempo, ma era un'occasione unica. Il preside aveva ragione dovevo ragionarci.

Senza rendermi conto mi ritrovai davanti la mia classe. Bussai timidamente e la professoressa Martini mi intimò di entrare
M:"Ah, signorina Cuthbert, perche in ritardo?"
A:"Il preside, mi ha trattenuta, mi scusi"
M:"In questo caso... bhe vai al tuo posto e cerca di seguire."
Ma perche era sempre così acida? Non le avevo fatto nulla di male. Mi sedetti in silenzio al mio posto, un po' infastidita dall'atteggiamento della donna. Ovviamente mi annoiai tutta la lezione, lanciando a Gilbert qualche sguardo fugace, e lui a me. Poi la prof interruppe i miei pensieri, facendomi una domanda che già sapevo, risposi e me ne fece un'altra e un'altra... finimmo la lezione con lei esasperata perché non poteva mettermi un brutto voto, io piú divertita che mai per via della sua reazione. Poi mi diressi con la mia migliore amica verso il laboratorio di chimica, il professore era piú giovane e anche più cordiale verso di noi.
Insomma, finì la mattinata con me stanchissima e ancora titubante sulla domanda del preside. Mi sedetti al solito tavolo con lo sguardo perso nel vuoto, mangiai in silenzio ancora piuttosto pensierosa, poi quando mi alzai per buttare gli avanzi qualcuno mi chiamò
G:"Anna"
A:"E?.... Oh... ehm ciao Gilbert"
G:"Possiamo... non so parlare?"
A:"Ehm certo, andiamo in cortile?"
G:"Va bene"
Poi una volta seduti sotto il mio albero preferito dissi
A:"Adoro questo posto, sotto questa pianta, mi fa sentire al sicuro"
G:"In effetti non è per niente male" ci fu una breve pausa poi dissi
A:"Anche io ti volevo parlare"
G:"Vai tu allora"
A:"Ehm... allora... -presi un bel respiro- riguardo sabato... dopo è successo il finimondo e non so di preciso cosa ci... ci sia tra di noi, ecco sì piú o meno"
G:"In effetti anche io volevo parlarti di questo, ma sappi che era tutto vero ciò che ho detto"
A:"Riguardo a cosa provi per... per me?"
G:"Si, esatto, tu invece?"
A:"Io? Bhe, anche.... anche io dicevo la verita"
G:"Davvero?"
A:"Si, davvero"
Poi ci guardammo negli occhi, mi persi nel suo sguardo, poi ci avvicinammo e le nostre labbra si unirono di nuovo.

❤️~❤️~❤️~❤️~❤️~❤️~❤️~❤️~❤️~❤️

Cia a tutti!
Sono tornata con il sequelllllllll
Ok, sono troppo felice di continuare questo libro, e fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!!!

Riguardo quello che abbiamo letto, Anna e Gilbert ormai si può dire che stiabo definitivamente insieme, ma la rossa cosa deciderà di fare riguardo la Columbia? E soprattutto, con chi dovrebbe partire? Chi saranno i suoi compagni di viaggio? Lo scoprirete a breve, non preoccupatevi

Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo domenica alle ore 19!
Elena❤️(06/05/20)

P.S. Non mancate!!

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