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(Betty)

Mentre stavo dormendo, mio padre mi chiama e mi dice che il nostro aereo sta per atterrare. Apro lentamente gli occhi e, dopo essermi stiracchiata, mi siedo correttamente sul sedile.
Ad un certo punto sento l'aereo scendere in picchiata e mi aggrappo forte alle maniglie quasi cercando di non cadere: ho sempre avuto molta paura degli aerei.

Alcuni minuti dopo io e la mia famiglia stavamo aspettando l'autobus che ci avrebbe portato a Riverdale, quella che sarebbe stata la mia nuova casa.

Ci siamo trasferiti lì da New York perchè mio padre ha avuto un problema con il suo capo, che lo ha licenziato e ci ha fatto perdere un sacco di soldi. Ad un certo punto, non riuscivamo più a pagare l'affitto e quindi ci hanno sbattuto fuori di casa.
I miei nonni e zii ci hanno dato una mano e fortunatamente siamo riusciti ad acquistare una casa proprio a Riverdale.

Dopo aver passato più di mezzora sull'autobus, il guidatore annuncia che è arrivata la nostra fermata e così mi affetto a scendere.

Dopo aver camminato per un po', finalmente arriviamo davanti alla nostra nuova casa.
È piccolina e andrebbe ristrutturata ma devo farmela piacere perchè l'alternativa sarebbe dormire per strada.

Prendo la mia valigia e entro nella casa: ha due bagni, due camere da letto e tra la cucina e il salotto non c'è una porta.
Tutto sommato non è malissimo e credo che mi ci abituerò.

Dopo aver sistemato le mie cose chiedo a mia madre, Alice, se posso andare a fare un giro per il paese e lei acconsentisce.

Mentre cammino per le strade di Riverdale, mi sento sperduta: niente vie piene di negozi, niente piazze colme di turisti...È un mondo nuovo per me.

Un locale coglie la mia attenzione. Si trova lontano dal centro della città e sopra il tetto c'è un inseg a che dice: Pop's Chock'lit Shop.
Le pareti erano colorate di rosso e di blu e, anche se ero dall'altra parte della strada, potevo sentire un forte odore di hamburger mischiato a quello di un milkshake alla vaniglia.

Decido di entrare e, appena sorpasso la porta, un uomo basso e un po' grassoccio viene a darmi il benvenuto.
Vado al bancone e decido di ordinare un milkshake. Mentre aspetto che me lo preparino, mi siedo in un tavolo vicino alla finestra e inizio a guardare fuori dal vetro.

Dopo pochi minuti, vengo interrotta da uha vice femminile. Ehi, che ci fai qui tutta sola?".

Mi giro e vedo che dietro di me c'è una ragazza alta, dalla pelle chiara e i capelli corvini.
Si siede di fronte a me è si presenta "Ciao, mi chiamo Veronica Lodge".
"Io sono Betty Cooper" le rispondo timidamente.
"Non ti ho mai vista in giro, sei nuova?".
"Si, io e la mia famiglia siamo arrivati qui oggi da New York".
"E come mai?".
"Mio padre ha avuto dei problemi con il suo vecchio lavoro".
"Suppongo che verrai a scuola alla Riverdale High domani".
"Già. Anche mi sorella Polly ci andrà. Lei è all'ultimo anno e io al terzo".
"Anche io sono al terzo anno! Se vuoi domani ti presento i miei amici e ti faccio fare il giro della scuola".
"D'accordo".

Rimango a parlare con Veronica per più di un'ora ma poi accendo il cellulare e vedo che si è fatto tardi.
La saluto e torno a casa contenta perchè ho trovato un'amica.

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Primo giorno di scuola. Mi alzo dal letto e scendo per fare colazione. Mi metto un paio di jeans e una maglietta azzurra e  dopo essermi preparata, in fretta e furia esco di casa.

Tra la folla all'entrata vedo Veronica e vedo a salutarla.

"Ciao Veronica".
"Ciao Betty".

Solo in quel momento mi accorgo che con lei c'è un ragazzo: capelli castani e un maglione blu scuro.

"Lui è il mio amico Kevin".
"Piacere di conoscerti, sono Kevin".
"Sai Kev, Betty si è trasferita qui da New York!".
"Davvero!? A New York c'è qualche ragazzo carino che puoi presentarmi?".
"Sei sempre il solito!". Dice Veronica mentre ride.

La porta si apre e tutti gli studenti entrano a scuola. Vado a cercare il mio armadietto e, poco dopo averlo trovato, sento dei passi avvicinarsi.
Mi giro e vedo che in mezzo al corridoio sta camminando un ragazzo: ha i capelli neri, gli occhi verdi, una giacca di pelle con sopra un serpente e uno strano cappello grigio.
Mentre cerco di capire chi è, il suo sguardo incrocia il mio e io mi perdo nei suoi occhi magnetici.

"Chi è?". Chiedo a Veronica.
"Jughead Jones, il leader dei Serpents. Può sembrare carino ma e antipatico e freddo con tutti".
"Chi sono i Serpents?".
"Una gang della zona sud di Riverdale. Si dice che spacciano droga e per questo alcuni di loro vanno in prigione".

Quello che mi ha raccontato Veronica mi ha spaventato ma non lo do a vedere. Prendo i libri e vado a lezione, cercando di non pensarci.

Finite tutte le lezioni trovo un biglietto dentro al mio armadietto con scritto:

Vieni nell'aula di scienze finite tutte le lezioni

Il biglietto non era firmato e mi sono un po' preoccupata. Chi mai potrebbe essere? Mi avvio verso l'aula di scienze un po' impaurita e, quando apro la porta vedo la persona che non mi sarei mai aspettata di vedere: Jughead.

Chiudo la porta e mi avvicino a lui.

"Che vuoi?" Gli chiedo.
"Ho visto che sei nuova".
"Si, è con questo?".
"Beh...non credi che dovresti imparare a conoscermi?".

Mentre me lo dice viene verso di me, fino ad avvicinarsi tanto, forse troppo. Mentre sta per baciarmi io mi allontano e lui rimane di stucco.

"Ti devo avvertire, sai la prima ragazza che rifiuta Jughead Jones".

"Meglio. Perchè io so chi sei. Voi ragazzi siete tutti uguali: noi donne siamo solo degli oggetti da usare a vostro favore. Beh mi dispiace dirtelo ma noi donne siamo PERSONE. Quindi evita di fare tanto il duro con me perchè ti tratterò per quello che sei".

"Beh di certo sai come tener testa a un ragazzo ma non ti lascerò vincere così facilmente Cooper".

"Ci si vede Jones".

Dopo averlo detto esco dalla stanza sbattendo la porta. Oh, quello non aveva visto neanche un briciolo di quello che sapevo fare.

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Ciao!
Spero che la storia vi sia piaciuta, presto farò altri capitoli.

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