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(Betty)

È tardi e io sono ancora a casa di Jug. Alzo lo sguardo per vedere come sta e lo trovo indaffarato a copiare alcune parole. Nel mentre, si sta passando una mano tra i capelli corvini che non hanno una forma definita al momento e sembra che stiano fluttuando.
Abbasso di nuovo lo sguardo.
Una volta finito di copiare la mia parte faccio per andarmene ma Jughead mi prende per un braccio e io mi giro di scatto. I nostri sguardi si incrociano di nuovo. Fuori dalla casa il vento ulula facendo rumore mentre al suo interno, ogni suono è interrotto da quel magico silenzio fatto di sguardi e occhiate.

"Ti sei dimenticata questa" dice Jug imbarazzato.
Mi porge la penna blu che mia madre mi regalò al mio settimo compleanno. Lo ringrazio e, dopo averlo guardato per un'ultima volta, esco dalla roulotte.

Stava piovendo. Le strade di Riverdale erano bagnate e il ticchettio della pioggia rompeva la quiete notturna. Arrivata davanti alla porta di casa mia, cerco di entrare di soppiatto, tirandomi dietro la porta lentamente. Non faccio in tempo a chiuderla che le luci si accendono e quel bagliore rivela mia madre, Alice Cooper. Ha quello sguardo deluso e preoccupato, le avevo detto che sarei tornata prima di cena.

"Elizabeth Cooper! Dove diavolo eri finita!? Ti pare questa l'ora di tornare?! Non hai idea di quanto eravamo preoccupati io e tuo padre. Dimmi almeno che non eri fuori da sola!" Dice mia madre a voce alta.

"Ero...a casa di Veronica, stavamo guardando un film e ho perso l'ora".

"Grazie al cielo, non vorrei che fossi stata con quel motociclista! È pericoloso Betty, non hai idea di quello che fanno quei mostri."

"Mamma, Jug non è pericoloso, e ha sofferto più di tutti noi messi insieme. Noi abbiamo perso la casa, ma siamo ancora uniti. Jughead invece, non vede sua madre e sua sorella da anni e suo padre è un alcolizzato. Pensavo che la mia vita fosse difficile, ma comparata alla sua, sembra bellissima".

Urlo quelle cose con tutta la voce che ho in gola, sono stanca di tutti i pregiudizi di questa città.

"È il prezzo da pagare per essere diventato criminale. E ora a letto signorina, o domani non ti sveglierai e arriverai in ritardo a scuola".

Vado in camera mia e, dopo essermi preparata, mi addormento, con tutti i pensieri che mi brillano ancora in testa.

***
Oggi è un nuovo giorno. Mi sveglio e, dato che come avevo previsto sono in ritardo, prendo al volo un panino e lo mangio strada facendo. Arrivata a scuola mi viene a salutare Archie, con il quale ho legato molto nell'ultimo periodo.

"Ciao Arch" dico allegramente.

"E-ehm ciao Betty". Sembra imbarazzato, perchè?

"Tutto ok Archie?".

"Ehm si, ti volevo chiedere se...ti andava di...-"

Archie si blocca di colpo. Una mano calda si appoggia sulla mia spalla e, pochi secondi dopo, incrocio lo sguardo del ragazzo dai capelli corvini ancora una volta. Alla mia vista, sorride leggermente.

"Archie! Come mai qui?" Dice Jug leggermente irritato.

"Stavo per chiedere a Betty una cosa, prima che tu mi interrompessi".

Archie e Jughead si lanciano fulmini con lo sguardo. Io sono in mezzo a loro e li guardo confusa.
Cosa sta succedendo?

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Ciao!
Sono tornata con un nuovo capitolo con alcune rivelazioni.
Ditemi se vi sta piacendo la storia.

Comunque la scuola è quasi finita quindi scriverò più spesso.

Vi saluto!
Presto nuovi capitoli♡

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