Anno Domini 1470
La punta della spada gli graffiava la pelle della gola, Marcus era a terra quasi totalmente disteso, e quella punta pronta ad entrare nel suo collo portandogli via la vita.
Aveva sperato in una morte degna, una valorosa, non per un capriccio di una notte con la moglie dell'uomo infuriato che aveva davanti.
-Sei morto!- Sibilò questi spingendo lento la lama. -Ti ucciderò lentamente, bastardo!-
Il tempo si era come fermato, nella sua mente rivedeva la sua vita scorrere lenta, come se la ripercorresse ancora, come se non stesse morendo per un atto stupido.
-Alastor! Fermo!- La voce possente di un uomo, fermò il percorso di quella lama.
Marcus emise un lieve sospiro quando la lama fu tolta dalla gola.
Vide l'uomo, che fino a pochi istanti prima aveva la sua vita in mano, in ginocchio davanti ad un cavalliere sul suo destriero. Non ne vedeva volto o finimenti, ma solo la corporatura, e per sua grande sfortuna, sapeva già di chi si trattasse. Un brivido gli passò dalla nuca lungo la spina dorsale.
-Pagherò io per il suo misfatto. Quanto vuoi?-
L'altro accennò ad alzare la testa. -La sua vita!-
-La sua vita, come la tua, mi appartiene, se vuoi un risarcimento monetario...-
L'altro abbassò la testa, sparando una cifra molto alta di oro.
-Alastor, ti verrà consegnato il tuo oro al più presto...- Lo vide voltarsi indietro verso alcuni uomini di cui non si era accorto, fare loro un cenno con la testa e voltare il cavallo. Quattro uomini lo presero e lo legarono per poi trascinarlo come fosse un animale. Voltò lo sguardo per un secondo, e vide che l'altro cavaliere si stava rialzando guardando con odio sia lui che l'uomo che ora aveva la sua vita nelle mani.
Camminò lento trascinando i piedi, cercando nella mente una qualche soluzione per riuscire a fuggire.
-Se stai pensando in qualche modo di fuggire, scordatelo, non sarà cosa facile, e visto ciò che mi sei costato, ora la tua esistenza mi appartiene, non solo la tua vita, ma anche la tua anima...-
Non si era nemmeno voltato, eppure la voce gli era arrivata chiara e netta a una decina di passi di distanza.
-Cosa ne vuoi fare di un piccolo bastardello come me?-
-Sappiamo entrambi di chi sei il bastardo, tua madre ti ha nascosto, e ti ha nascosto alle beghe della tua famiglia...- Fermò il cavallo e scese avvicinandoglisi. Prese fra le dita di una mano il mento del giovane e avvicinò il viso al suo fissandolo dritto negli occhi. -Ma per te ho altri progetti... Marcus De'Medici.-
Il giovane rimase abbagliato da quello sguardo, e senza capire come cadde in una sorta di sonno.
Sentì gli ordini che dava ai suoi uomini.
-Ripulitelo, e fatemelo trovare in stanza questa sera!-
Non ricordava molto di quei giorni. Sentiva di essere in una sorta di torpore fisico e mentale. Dopo alcune settimane, fu messo agli insegnamenti del Cavalierato, iniziò il suo percorso per diventare uno dei Signori della Guerra, uno dei piu fedeli cani da guardia del padrone che lo aveva salvato.
Ma era stata veramente una salvezza quella?
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Spalancò gli occhi e si guardò intorno corrugando la fronte, Marcus si ritrovò nella stanza d'albergo che aveva preso in quei giorni, le vibrazioni che sentiva l'ultimo periodo erano così forti da spaventarlo.
I ricordi lo sommersero di nuovo: solo dopo qualche anno, dopo che era diventato la macchina da guerra per il suo Signore, aveva scoperto cosa gli aveva fatto, e perchè riusciva sempre a schivare tutto, e non morire mai sul campo e fuori dal campo.
Oltre ad averlo posseduto, lo aveva trasformato in una creatura che non era più umana.
Lo aveva legato a lui in modo quasi indelebile fino alla sua morte, avvenuta duecento anni prima. Solo allora le catene si erano spezzate, da cane fedele si era trovato ad essere un animale libero, e si era nascosto a lungo.
Dopo lunghi secoli in cui non era stato più abituato a pensare, ma solo ad eseguire, era rimasto sconvolto. Aveva trovato alcune comunità simili a ciò che era lui, ma si era sentito sempre solo, diverso.
Ora quelle vibrazioni!
Lo avevano ridestato da un'apatia che durava da tanto, troppo, tempo.
Guardò fuori dalla finestra, gli occhi illuminati dalla luna.
Lo vide.
Inginocchiato a terra ansimante, con il telefono in mano, la sua aura piegava, quasi, lo spazio che aveva intorno.
Marcus si portò la mano sul cuore, colpito da mille pensieri in contemporanea, pochi istanti dopo due vampiri, un Puro e un Filio, si materializzarono, prendendo il giovane in braccio e sparendo come erano arrivati.
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Filio *Serie Venator Inquisitor 2*
Siêu nhiênSolo su Amazon Ogni storia è di FireofVampire. Io pubblico, correggo e impagino. ⚠️⚠️⚠️Sono storie con scene sessuali e un linguaggio per adulti 🔞⚠️⚠️⚠️ L'avventura dei nostri amici continua. Nuovi personaggi, nuove creature... Stanno tornando!