Capitolo 1

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Ci sono tante regole nella vita di Louis.

Lui è quel tipo di persona che coglie al volo le occasioni, che vive meglio che può la vita e non permette a nessuno di rovinargliela. Sa chi è e cosa fa, e la sua regola principale è quella di non giudicare gli altri.

Dice sempre che non si deve criticare ciò che non si capisce. Non giudicare un libro dalla copertina, perché ti potresti perdere una bellissima storia.

Dentro il libro c'è tanto da scoprire, e tu potresti aver perso un mondo di opportunità, solo perché non hai voluto guardare dentro.

Quindi, quando Louis vide la casa del padre, alta con le finestre arrugginite e un aspetto country esterno, non si aspettò quello che molte persone avrebbero fatto ad una prima occhiata, ma una casa piena di mobili eleganti, data dal fatto che suo padre fosse un uomo amante della pelle e del lusso.

Infatti, il salotto era pieno di mobili in pelle e di vetro. Un bel tavolino da caffè su un tappeto grigio. Con accanto un cane. Era un husky siberiano con intensi occhi blu ed era davvero molto grande, cosicché Louis si chiese se non fosse un cane da guardia più che un animale domestico.

“Si chiama Sasha”, disse suo padre, guardandolo mentre fissava il cane che si mosse quando sentì il suo nome. Poggiò uno scatolone per terra a poi si stiracchiò piano. “È tutto qui? O ce ne sono altri in macchina?”

Louis scosse la testa, guardando le foto appese alle pareti. Ne vide una di quando era bambino e sorrise, “Da quanto tempo hai Sasha? Non ricordo di averne mai sentito parlare.”

“Da quando era un cucciolo”, ridacchiò, indicando una foto del cane mentre giocava sulla neve, con quei suoi occhi di un blu intenso che a volte si avvicinavano al grigio.

Louis annuì afferrando le scatole, “Inizio a disfare le mie cose.”

“Okay, il mio turno inizia tra un po', inizio già a cenare, va bene?”

Il ragazzo annuì e sorrise. Era strano, dal momento che aveva sempre e solo visto suo padre per il suo compleanno e a Natale, e adesso l'avrebbe visto tutti i giorni. Doveva farci l'abitudine.

Il motivo per cui si era dovuto trasferire da suo padre all'improvviso era dettato dal fatto che sua madre non voleva accettare la sua sessualità. Lui era bisessuale e lei non ne era per niente entusiasta. Ciò aveva rotto i loro rapporti quindi decise di trasferirsi visto che gli era rimasto ancora solo un anno di scuola da finire.

Suo padre per fortuna lo aveva accettato.

Ovviamente non ne avevano mai parlato sul serio, ma lui non aveva mostrato alcun segno di omofobia o di disagio quando lo è venuto a prendere. Inoltre, sua madre gli disse che lo amava ancora, ma che aveva bisogno di tempo per accettarlo, e che lo avrebbe chiamato e fatto visita appena poteva.

Cazzate.

Quella era l'unica risposta che aveva da darle. Perché ormai erano mesi e mesi che “aveva bisogno di tempo”. Sapeva che gli avrebbe fatto visita, ma non sarebbe stato per molto.

Lei non lo avrebbe mai accettato e a lui andava bene così, perché aveva ancora suo padre e avrebbe fatto in modo di poter vedere le sue sorelle il più possibile.

Quando arrivò al piano di sopra, si guardò intorno alla sua stanza. Era vuota e spoglia, proprio come la sua vita in quel momento, dopo aver perso i suoi amici e la sua casa.

Il letto era rivestito con una coperta e delle lenzuola. Le scatole e le borse contenenti i suoi vestiti erano sul pavimento e Louis sospirò.

Quello era l'inizio della sua nuova vita ad Holmes Chapel, Cheshire.

Dangerous (larry AU // italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora