Ci fu un lungo silenzio. Durò all'incirca 20 minuti, nei quali si sentirono solo i rumori delle posate sui piatti.
Gli occhi dei ragazzi si evitarono a vicenda e Louis iniziò a tamburellare le dita sul tavolo, perchè c'era decisamente troppa quiete.
E lui odiava i silenzi, preferiva che ci fosse sempre qualcosa da fare. Odiava i silenzi perchè ti davano il tempo per pensare, e pensare può essere pericoloso. Consente alla mente di viaggiare dove vuole, causando disastri.
E gli capitava spesso.
Quindi, anche quella volta, la sua mente viaggiò. Viaggiò ed arrivò a Harry Styles.
Tutti parlavano di lui a scuola e Louis non ne sapeva il motivo. Ma, ora che Liam glielo disse, stranamente non si spaventò.
A differenza di molte altre persone, Louis non aveva paura della morte e degli omicidi. Li trovava, anzi, interessanti. Ma non perché fosse un pazzo psicopatico, ma perchè tutti facevano qualcosa per un motivo, e molte ragioni erano davvero particolari e ti davano un'idea di come fosse una persona.Suo padre era un poliziotto, quindi Louis sperò sapesse qualcosa di più su questo ragazzo.
“Sai chi è Harry Styles?”, si ritrovò a domandargli.
“Tutti sanno chi è”, rispose vago il padre, ma Louis notò il modo in cui strinse la forchetta, facendo sbiancare le nocche.
Annuì appena, prendendo un sorso di tè prima di leccarsi le labbra e con nonchalance disse: “Tutti a scuola non fanno altro se non parlare di lui. Ho sentito delle cose assurde, e un mio amico mi ha detto che ha ucciso il padre. È vero?”
Suo padre rimase in silenzio per un istante, poi rispose semplicemente: “Sì, l'ha ucciso quando aveva 12 anni, con una pistola. Gli ha sparato in pieno petto, 3 volte.”
Louis non si scandalizzò neanche allora, perchè era una persona comprensiva e sapeva che, se l'aveva fatto, un motivo c'era. Non tutti avevano un bel rapporto con il proprio padre, oppure più semplicemente potrebbe essersi trattato di un incidente.
“Sai perché l'ha fatto?” chiese curioso, finendo il suo pollo e gettando le ossa nella spazzatura, poi mise il piatto nel lavandino e tornò da lui, che non gli aveva ancora risposto, probabilmente pensando a cosa dire.
Ma poi parlò con sguardo vuoto: “No, non l'ha detto a nessuno. È stato in silenzio e non ha risposto a nessuna domanda. Quindi è stato arrestato e messo in riformatorio. L'hanno rilasciato solo pochi mesi fa, ritornerà a scuola, credo. Non so quando però.”
E questo spiegava tutto, perchè tutti sapevano che era uscito e per ciò ne parlavano. Era diventato il nuovo pettegolezzo del paese, il che era abbastanza triste visto che il ragazzo probabilmente sarebbe uscito di teste a causa di tutte quelle voci. Louis si sentiva dispiaciuto, anche se aveva ucciso qualcuno.
“Louis”, il ragazzo alzò lo sguardo e vide suo padre guardare fuori dalla finestra e dire: “Vado dai vicini, gli ho prestato una padella ma mi serve per fare la frittata. Vuoi venire con me? Hanno un figlio della tua età, se ricordo bene.”
Visto che non aveva niente di meglio da fare, Louis annuì e i due si misero le scarpe prima di uscire fuori; il freddo primaverile era secco e uscendo rabbrividì leggermente, tirandosi le maniche per coprirsi le mani e seguendo il padre alla porta accanto.
Il prato non era tagliato, e Louis capì che probabilmente erano persone impegnate che non avevano tempo da dedicare a certe cose. C'era poi il lieve rumore della loro campana a vento, che lo fece sorridere, perchè amava quel suono.
Non passò molto tempo dopo che suo padre ebbe bussato alla porta che una donna con indosso un paio di jeans e un maglione marrone, che probabilmente sarà costato più del suo iPhone, aprì.
Aveva dei lunghi capelli neri e occhi marroni, e con un sorriso tirato disse: “Buongiorno signor Austin, cosa posso fare per lei?”
“Le ho prestato la mia padella settimana scorsa e, scusi il disturbo, ma mi servirebbe per fare dei dolci a mio figlio, visto che ora vive qui. Ce l'avete ancora?”, chiese educatamente, facendo comparire una smorfia sul viso di Louis, perchè c'era una strana tensione nell'aria.
Lei annuì, aprendo la porta mentre lo guardava, dicendo con finto entusiasmo: “Ciao! Piacere di conoscerti. .. Lewis? Si dice così?”
“Louis”, la corresse, stringendole la mano, le quali unghie erano curate ma senza smalto, il che doveva per forza significare che faceva un lavoro dove non potevi mettertelo, quindi era senza dubbio una cosa importante e di alto rango. Louis notava ogni cosa, ogni piccolo particolare.
All'improvviso una ragazza della sua età si avvicinò, messaggiando al telefono senza accorgersi della sua presenza fin che sua madre le disse: “Cassidy, cara, questo è Louis. Credo che vada a scuola con te, parlate mentre io e Troy cerchiamo la sua padella.”
Non era una domanda. Era molto esigente, pensò Louis mentre lei e suo padre andavano in cucina.
Guardò Cassidy, che aveva dei lunghi capelli marroni e gli occhi blu-grigio, ed assomigliava a sua madre.
“Umh, così sei nuovo di qui? Non sapevo che il poliziotto Austin avesse un figlio.”, disse la ragazza goffamente, con i capelli raccolti a coda di cavallo, pantaloni del pigiama e una maglia delle tartarughe ninja. Il contrario della madre.
Lui annuì, rispondendo con nonchalance: “Sì, non lo sapeva nessuno praticamente. Ho vissuto con mia madre per tutta la vita, ma lei ora non accetta il fatto che sia bisessuale, quindi mi sono trasferito qui un paio di giorni fa.”
“Oh, sei bisessuale?”
Louis fece cenno di sì con la testa e lei gli sorrise, “Che bello. Qui sono tutti molto riservati.”
Il ragazzo sbuffò, dicendo con una smorfia: “Ho notato, la gente si scambia molti falsi sorrisi e complimenti come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Sono tutti così?”
“Non ne hai idea”, sospirò Cassidy in risposta, prima che il padre di Louis tornasse con la padella in mano e che sua madre gli rivolgesse uno dei suoi finti sorrisi.-
Cassidy non era male, pensò Louis. I due andarono a scuola insieme il giorno dopo, e lei era una persona aperta, buffa e divertente.
Aveva anche un lato sfacciato, cosa che Louis adorava perchè anche lui stesso lo era.
“E quindi mia cugina ha iniziato a sclerare solo perchè non era riuscita a vedere gli ultimi 10 minuti di Al Passo Con I Kardashian e mi ha detto che sono una cogliona.”
Louis rise, perchè quel programma era una cosa così stupida e Cassidy aggiunse: “Sai cosa le ho risposto allora?”
Lui ridacchiò, “Cosa?”
“Le ho detto “Che caratterino, dove l'hai preso? Da Abercrombie & Bitch?””, sbuffò e Louis le diede un cinque mentre entravano a scuola.
“Quindi, com'è stato il tuo primo giorno in questo bel posto che amo chiamare Inferno?”, gli chiese.
Lui si strinse nelle spalle, seguendola fino al suo armadietto: “Non è andata malissimo, mi piace la scuola. Tranne le lezioni, gli insegnati e i compagni.”
“Già, devo dire che le pareti sono abbastanza belle”, rispose lei, facendo scorrere le dita sul muro, le unghie blu leggermente sbavate, a causa della sua impazienza e del fatto di non aver aspettato che lo smalto si asciugasse completamente prima di usare le mani.
Le lezioni sarebbero iniziate a momenti, quindi Louis la salutò e si diresse verso il suo armadietto. Per fortuna ricordava dove fosse, anche se avrebbe dovuto cercare la combinazione perchè la sua memoria non era delle migliori.
Mentre camminava sentì una ragazza sussurrare un “Non posso credere che lo lascino rientrare, potrebbe accoltellare qualcuno!”
“Gira voce che l'abbia già fatto! Settimana scorsa, al parco. Ma non sono riusciti a trovare il corpo quindi non hanno le prove.” rispose l'amica, e Louis alzò gli occhi al cielo perchè, se non avevano trovato il corpo, come cazzo facevano a sapere che questa persona aveva accoltellato qualcuno?
Improvvisamente calò il silenzio. La campanella suonò, avvisando tutti che le lezioni sarebbero iniziate tra cinque minuti e lui sospirò, chiudendo l'armadietto e voltandosi per andare in classe, ma nel farlo si scontrò con qualcuno, i libri volarono dappertutto e le persone intorno trattennero il fiato.
Louis aggrottò le sopracciglia, guardando il ragazzo di fronte per scusarsi. I suoi occhi azzurri ne incrociarono un altro paio verde e, dalle espressioni della gente vicina a loro, seppe che andò a sbattere contro Harry Styles.
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Dangerous (larry AU // italian version)
Fanfiction“Chi è Harry Styles?” “Non parlargli, è pericoloso.” “Perché?” “Ha ucciso suo padre.” Harry Styles ha finito da poco di scontare la sua pena in prigione per l’assassinio di suo padre. Ora al ritorno a scuola, deve convivere con le voci, gli sguardi...