Il rumore della sveglia mi entrò nelle orecchie prepotente, svegliandomi di soprassalto. Un leggero mal di testa mi ricordò immediatamente la serata precedente e un sorriso mi comparve sul viso automaticamente ripensando a Tonno. Ci eravamo baciati, per davvero; era stato un bacio frettoloso e intenso allo stesso tempo, di quelli che ci si scambia solo in situazioni del genere.
Nonostante i postumi leggeri della sbornia mi alzai dal letto piena di energia e mi diressi in bagno; la sera prima non dovevo essermi struccata troppo bene visto i segni neri che avevo sotto gli occhi. Mi sciacquai bene la faccia e poi andai a salutare il resto della famiglia per avvisare che ero viva e vegeta.
«Buongiorno eh» mi disse mia mamma appena entrai in cucina. «Per fortuna che dovevi tornare presto» continuò senza aspettare una mia risposta. «Erano le 4 di notte quando ti ho sentito rientrare».
«Lo so mamma» inizia, già stufa della piega che stava prendendo quella conversazione, «mi dispiace, ma lo sai com'è quando si va a ballare: perdi il senso del tempo» mi giustificai mentre aprivo il frigo. Mi versai dell'acqua fresca in un bicchiere e capii quanta sete non mi fossi accorta di avere finché non sentii l'acqua scorrermi in gola, dissetandomi.
«Non fai colazione, vero?» chiese mi mamma che era già alle prese con il pranzo. Guardai l'orologio che segnava quasi mezzogiorno. «Direi di no» risposi semplicemente prima di tornarmene in camera.
«Ciao», salutai Ilaria, mia sorella maggiore, mentre passavo davanti alla porta aperta di camera sua.
«Ciao», ricambiò il saluto svogliatamente, senza distogliere l'attenzione dal libro che stava leggendo. Non è che avessimo chissà quale rapporto noi due: nonostante avessimo solo un anno di differenza eravamo completamente diverse e avevamo davvero pochi interessi comuni di cui riuscivamo a parlare.
Tornai in camera mia, mi buttai di nuovo a letto e presi il telefono, trovandoci la notifica del nuovo salotto degli Space Valley, a conferma che fosse davvero domenica: d'estate riuscivo a tenere il conto dei giorni anche grazie ai loro video.
Mentre guardavo il video, sorridevo, e mi fece strano pensare che avessi visto tutti e sei in carne ed ossa meno di dodici ore prima. Non che avessi fatto grandi discorsi con nessuno di loro, ma averli visti me li faceva sentire più vicini, più reali. E Tonno era diventato decisamente più reale nella mia testa, pensai mentre lo osservavo parlare e ridere con gli altri, seduto su quel divano giallo.
Devo scrivergli? Il pensiero mi colpì dal nulla, prendendomi alla sprovvista. Avevo il suo numero e lui aveva il mio. Avrei avuto davvero il coraggio di scrivergli? In fondo ci eravamo solamente baciati in discoteca, non significavo nulla per lui. Ero solo una a caso conosciuta una sera a caso. Anzi, lui aveva decisamente bevuto più di me quindi c'era la reale possibilità che lui non ricordasse minimamente quello che era successo. Però qualcosa dentro di me mi diceva che non potevo perdere un'occasione del genere, non me lo sarei mai perdonato. Chiamai Gaia, che era da sempre la mia confidente, per schiarirmi le idee.
«Pronto?» dopo diversi squilli sentii la sua voce impastata dal sonno rispondermi.
«Ga', ti ho svegliato?» chiesi rotolando nel letto e fissando lo sguardo sul soffitto bianco.
«Ale» disse secca e dal tono capii subito che se mi avesse avuto di fronte mi avrebbe preso a sberle. «Ieri abbiamo fatto le quattro. Era davvero necessario chiamarmi a quest'ora?» chiese, concludendo la frase con uno sbadiglio.
«Sì, sono in crisi. Secondo te dovrei scrivere a Tonno?» domandai di getto. Sentii rumori non bene identificabili dall'altra parte della cornetta e capii che si doveva essere messa seduta.
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Bravery [Francesco Toneatti]
FanficQuella sera in discoteca non andò proprio come previsto. Alessia non si aspettava certo di trovare i ragazzi di Space Valley accanto a lei a ballare: non se l'aspettava, ma decise di non lasciarsi scappare un'occasione del genere. E Tonno non si a...