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La mattina non è iniziata nei migliori dei modi, partendo dal fatto che sia suonata la sveglia. La mia voglia di intraprendere una lunga giornata con una verifica di letteratura inglese alla prima ora è pari a zero, ma sono abbastanza carica per l'uscita di questo pomeriggio. Mia madre è al piano di sotto che cucina il suo pane tostato con l'avocado mentre mio padre cerca di svegliare mio fratello Conrad con scarsi risultati.
«Aleida non fai colazione? Ricordati che è il pasto più importante della giornata! Dai mangia una mela» mi dice ancora un po' assonnata. Ammetto che la colazione non è un pasto che faccio spesso, ma non posso darle torto, quindi prendo la mela ed esco di casa. L'aria qui a Gosford è gelida, nonostante sia solo novembre, mi maledico per non essermi messa un maglione sotto alla giacca. Le strade sono deserte se non con due o tre macchine, il cielo è grigio scuro quindi molto probabilmente pioverà.
Cammino con la canzone "Everybody Hurts" dei R.E.M. nelle orecchie fino a quando non arrivo al cancello della scuola dove vedo Lucas e Diandra parlare.
«Buongiorno quattrocchi, sei di malumore oggi?» mi dice Lucas dandomi un braccio intorno alle spalle. In effetti avevo dormito male quella notte, avevo avuto degli incubi abbastanza ambigui, ma non so darmi una spiegazione su tutto ciò che ho sognato.
Dico un lieve "si" per poi avviarci verso l'ingresso, i corridoi sono affollati e vedo alcuni miei compagni di corso intenti a ripassare le ultime cose prima di entrare in aula.
«Scusami, tu sei Aleida giusto?» un ragazzo dai capelli biondi e occhi verdi smeraldo mi si avvicina con il libro in mano.
«Si sono io, tu saresti?» rivolgendo un sorriso timido.
«Sono Gordon, piacere, so che non ci parliamo mai in classe, ma riusciresti a spiegarmi l'ultimo capitolo in breve? Non riesco proprio a farmelo entrare in testa» dice grattandosi la nuca dall'imbarazzo.
Cerco di spiegarglielo in maniera chiara e coincisa per poi entrare in classe, prendo posto al mio solito banco centrale e aspetto la professoressa Green. È una delle professoresse a cui devo molto, grazie a lei sono riuscita ad ambientarmi in questa scuola quindi l'ammiro molto. La porta si apre ma si rivela il bidello John che ci avvisa che la professoressa non ci sarà questa mattina per motivi familiari. La classe tira un sospiro di sollievo, cosa che immaginavo, allora inizio a prendere il libro di mitologia antica per l'ora successiva, ma vengo bloccata da Gordon.
«Menomale che non c'è, mi stavo per dimenticare perfino il mio nome» e ridiamo. Sembra un tipo apposto, perciò ripongo il libro nello zaino e inizio a parlarci.
Finita l'ora buca mi dirigo immediatamente verso Diandra, che mi aveva promesso di aspettarmi fuori dall'aula per poi andare insieme a quella di storia della mitologia.
«Allora? Com'è andata la verifica? Io ho avuto la mia prima lezione di filosofia e credo di voler decisamente cambiare corso, il professor Filler sa renderla davvero noiosa» mi dice sbuffando.
Le racconto come mi è andata la mia prima ora e incontriamo il professor Portman che ci rivolge un sorriso e ci apre la porta da vero gentiluomo.
La lezione incomincia e oggi parla di come alcune creature nel mondo antico si pensava che avessero dei cosiddetti "poteri" che nessuno di in grado di spiegare. A quell'affermazione non faccio che aprire il mio quaderno cercando di prendere più appunti possibili.
«Oggi introdurrò la mitologia Giapponese, poiché è tema di quest'anno. Come ben sapete il Giappone ha varie tradizioni, molte delle quali sono viste "misteriose"
che vengono identificate con il termine "Yugen". Lo Yugen indica proprio le capacità misteriose che non possono essere descritte parole. Nel 1457, a Tokio, si ebbe una delle prime manifestazioni di questi individui, sembravano persone comuni ma, nei testi che sono giunti a noi oggi, parlano di come erano riusciti a sollevare pesi come carri e muoversi velocemente da un punto all'altro senza essere visti.
Bene, vorrei che faceste una piccola ricerca su questi personaggi antichi, se riuscite a trovare anche qualche personaggio sarebbe magnifico. Vi do tempo 2 settimane, così da poter elaborare al meglio le idee.» conclude così il professor Portman, ed io mi sento presa in causa. Diandra sembra ancora un po' sconcertata dalla lezione, come se l'avesse toccata nel profondo e non posso che biasimarla, ma non ne capisco il suo motivo.
A pranzo troviamo già Lucas e Thomas seduti al tavolo, ci hanno già preso loro il pranzo.
«Ciao ragazze, che brutte facce che avete» dice Lucas ridendo seguito da Thomas. «Ciao simpaticone, abbiamo appena fatto un'ora di lezione abbastanza pesante, non è vero Aleida?» mi dice Diandra. Ammetto che questo argomento è davvero interessante ma al contempo è frustrante poiché potrebbe essere una chiave per capire chi sono.
La cosa che mi sorprende di più è che da quegli incubi avevo già visto questa scena, sapevo già che me lo avrebbe chiesto... cosa potrebbe significare?

YUGEN  || cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora