I convertiti

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È l'una e mezza di notte.

In giro ci sono solo randagi ,qualche ubriacone e io che rientro da lavoro.

Fare la cameriera a Los Angeles non era stata una mia scelta , ma dopo la terza guerra mondiale non potevo fare altro.

Fa caldo, l'asfalto bolle sotto i miei piedi, l'umidità quasi non ti permette di respirare.

Abito a South Central, un quartiere leso dalla criminalità , le gang di strada, le rapine. Non mi fa paura, basta solo avere l'accortezza di non dare fastidio alle persone sbagliate.

Ogni giorno faccio venti minuti di strada a piedi per raggiungere il locale in cui lavoro. Ma di notte è diverso.

La nebbia rende tutto più terribilmente sinistro, diventava bianca per la luce dei lampioni , quelli che funzionavano, per il resto buio totale.

E cammino, sperando di arrivare il prima possibile a casa per affondare nel mio letto.

L'unica cosa che sento è il tacco che batte sulla strada sconnessa.

Guardo avanti , dritto, il buio, la nebbia,la notte è sempre così.

Essendo una zona malfamata può succedere qualsiasi cosa in wualsiasi momento.

Qualcosa cattura la mia attenzione, un riflesso rosso...

Cerco di capire che cosa diavolo fosse.

Era una donna

Una donna dai capelli rossi, vestito nero, gioielli d'oro, unghie affilate. La classica benestante di Beverly Hills.

È ferma seduta su una panchina sudicia, sembra scocciata, chissà cosa aspetta. Un uomo? Una donna?

Non mi voglio immischiare in questa faccenda, voglio solo raggiungere casa il più velocemente possibile , è stata una giornata dura.

Mentre mi accendo una sigaretta noto che un uomo ha raggiunto la donna.

Non distinguo i suoi lineamenti, ma da lontano sembra un barbone.

La cosa si fa sempre più strana.

I due parlano come se si conoscessero bene anche se lei ha il suo fare da snob naturalmente.

Nonostante non fossi per niente interessata alla conversazione mi avvicinai senza farmi troppo notare.

Ora distinguevo le due voci.

"Hai portato quello che cercavo?"

"No".

Mi allontano, non ha senso origliare due persone che manco conosco. Anche se mi incuriosiva molto la faccenda.

Faccio per svoltare in Gage avenue , mancavano cinque minuti per arrivare finalmente a casa,quando sento un gemito fortissimo . Mi giro di scatto per capire cosa fosse successo.

Nella foschia non si capisce bene quale sia la scena .

Riesco a scorgere solo qualche pezzo.

Un corpo a terra con gli occhi sgranati, un tacco 12 che calpesta la testa della salma e un oggetto sottile che cade e fa un rumore stridente. È un coltello, a serramanico, ricoperto un rosso scarlatto.

La donna ha ucciso a sangue freddo quel barbone.

È una allucinazione? Sono così stanca da immaginarmi le cose?

Impossibile,avevo visto anche cose più brutali durante la terza guerra mondiale, ormai non mi stupivo di niente.

Riprende il coltello e lo infilza con forza al centro del petto.

Me ne vado, ma stavolta inizio a correre cercando di eliminare la scena che avevo appena visto.

Mentre corro mi guardi indietro, 4 cani assaltano il corpo dissanguato.

La donna tiene in mano qualcosa che sgocciola. Sangue.

E quello che tiene in mano, un cuore.

Lo addenta, come se fosse una mela.

Chiudo gli occhi e scappo , più veloce che posso, non credo che mi voglia aggredire, ma non posso rischiare.

Cerco di comprendere l'accaduto più lucidamente.

Avevo sentito parlare sui giornali di questi mutanti che si nutrono di organi umani ,psico-sette religiose che avevano come scopo estinzione dell'umanità che aveva portato il mondo allo scoppio della guerra.Li chiamavano i "Convertiti".

Arrivo a casa finalmente, mi faccio una doccia calda per stemperare la tensione , dimenticare quello che era successo poco fa davanti ai miei occhi.

Mi misi al Pc, cerco "setta" .Dal latino secta è, in senso generale, un gruppo di persone che segue una dottrina , o minoritaria la quale, per particolari aspetti dottrinali o pratici, si discosta da una dottrina preesistente già diffusa e affermata.

Ok sono i fanatici, approfondisco sui Convertiti: creature (in genere ), che grazie a del proprio - incidentali o create appositamente in - assumono, fin dalla nascita, delle caratteristiche diverse da quelle degli individui normali.

Leggo vari articoli. Sono le tre del mattino, dovrei andare a dormire ma questa faccenda era diventata ormai una fissazione.

Leggo. Teorie computistiche, articoli di giornali sconosciuti, testi antichi di secoli fa.

Non arrivo a una conclusione, non avevo abbastanza prove per decretare l'esistenza dei convertiti, potevo aver visto male?

Non lo so , inizio a mettere in dubbio la mia lucidità che ritengo di avere.

Mi metto a letto finalmente. Ripercorro la mia giornata , ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo.

Saltai tutta la parte del mio noioso lavoro al locale che ogni giorno diventava sempre più monotono.

L'unica cosa che riusciva a rimanermi nella testa è il ROSSO.

Il rosso dei capelli della donna , il rosso del sangue che si sparge sul marciapiede, il rosso del coltello che ha trafitto l'uomo, il rosso scarlatto del cuore.

Mi venne un brivido che percorse tutta la schiena.

Provo a dormire , ma niente, non ci riesco. Mi alzo, odio sentirmi improduttiva , anche se è notte.

Vado in cucina, Mi faccio un the caldo, magari mi aiuta. Mi accendo una sigaretta, mi siedo sulla poltrona e guardo gli alberi fuori dalla finestra.

Nonostante fosse buio pesto , riesco a vedere il verde, le venature delle foglie, la corteccia marrone, e i pipistrelli che girano ovunque .

Mi alzo e mi avvicino alla finestra, la apro, magari entra un po' di aria anche se sapevo che avrebbe fatto caldo tanto quanto prima.
Solitamente questo quartiere è rumoroso, caotico, puzzolente, ma adesso sembra tutto il contrario.

Faccio un bel respiro, l'aria faceva muovere le piante di tutto il vicinato producendo quello scroscio molto rilassante.Si può sentire l'odore delle rose che ho piantato sotto la finestra, i tigli, le margherite, i tulipani.

Si vede solo vegetazione piegata dal vento e animali notturni che girano attorno.

Di colpo inizia a piovere, anzi, grandinare.

Devo chiudere o domani mi ritrovo il soggiorno allagato con lo stagno di rane.

Accosto l'anta all'altra e giro la maniglia.

Vedo la mia faccia riflessa nel vetro, i miei occhi .

MI fisso attentamente per qualche secondo , poi qualcosa cattura la mia attenzione.

Un riflesso rosso.

Ci misi poco a capire cosa fosse.

E dopo pochi secondi . Il buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 09, 2020 ⏰

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