Five

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La mattina a seguire,
Mi alzai con un leggero mal di testa, probabilmente era dovuto al fatto che non avevo dormito.

Mi girai e vidi il coniglio dormire tranquillamente, se non fosse per il suo carattere duro e presuntuoso, sarebbe veramente un ragazzo carino e coccoloso, come ieri.

Ho notato come a fine scopata,
Non riuscì a muoversi, probabilmente era la sua prima volta, così lo presi tra le braccia, coccolandolo, notando poi come si stringesse a me.

Non riesco tutt'ora a capire come un visino tanto dolce, possa aver ucciso tante persone.

Tornando al presente,
Il leggero mal di testa non cessò nemmeno quando mi alzai in piedi per andare nella piccola scrivania in legno, perché si, oltre i letto c'è anche una scrivania senza cassetti, un tavolino, ecco.

Mi avvicinai alle sbarre,
Continuando a lanciare diverse occhiate a Jungkook, quel ragazzo mi stava facendo uno strano effetto.

Non ero solito ad innamorarmi, non credevo nell'amore e a nessun sentimento simile.

Per me, erano solo perdite di tempo.

Sorrisi spontaneamente quando lo vidi svegliarsi.

Jungkook: che ore sono?

Lo guardai divertito e feci finta di guardare un'orologio da polso (inesistente) .

Jimin: mhh, il mio costosissimo Rolex dice che sono le otto e mezza.

Jungkook: ha ha, spiritoso.

Fece per alzarsi ma allargò le orbite e si tappò la bocca per non urlare.
Mentre lui se la tappò per non urlare,appunto, io lo feci per non ridere.
A dire il vero non era la prima volta che facevo l'attivo, anche se avevo l'aria di un ragazzo passivo, non lo ero.

Jungkook: porcaputtana.

Jimin: principessa.

Jungkook: vaffanculo jimin.

Ridacchiai, ma nel mentre,

Tae: hey hey, potreste smetterla che sto cercando di dormire?

Jungkook: la smetterei anche se un certo qualcuno non me l'avesse ficcato di prepotenza nel culo questa notte.

Mi lanciò un'occhiata fulminea.

Tae: hoho, jeon passivo?? Non ci posso credere.

Alzai gli occhi al cielo infastidito dal loro modo di fare, sedendo sul mio letto, aspettando accendessero le luci, segno che erano le nove in punto.

Puntualmente,
Qualche minuto più tardi le accesero.

Era venerdì mattina, ciò voleva dire una sola cosa.

Lavoro.

Quello che ci facevano fare non era del vero e proprio lavoro, avevamo solamente diversi ruoli, c'è chi puliva, chi cucinava e chi faceva determinate cose.

Oggi, come sempre, ci avrebbero divisi in gruppi.

Uscimmo tutti dalla cella, ovviamente non potendo evitare gli stupidi insulti gratis ed indiretti da parte di Taehyung, mettendoci infine in riga.

Guardia: buongiorno, oggi divideremo come sempre delle persone in gruppi diversi.

Iniziò a nominare diversi cognomi, tutti molto conosciuti, arrivando infine a noi.

Guardia: Park,Kim,Jeon e Min in palestra.

Min?
Mi girai verso la mia sinistra, notando un ragazzo basso quanto me, con i capelli color menta, ovviamente leggermente scoloriti.

Quest'ultimo se ne accorse e mi lanciò un piccolo e dolce sorriso imbarazzato.

Ciò, mi fece arrossire, ricambiando il sorriso.

Jeon: uhm, dovete continuare a sorridervi come degli autistici, o possiamo andare a lavorare? Tsk.

Sbuffai e iniziai a camminare verso la palestra.
Quella mattinata si dimostrava essere molto, ma molto lunga.


//e le vincitrici di questo capitolo sonooo:::

*rullo di tamburi*

*rullo di tamburi*

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 Mi avete fatto M O R I R E

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Cellmates,Compagni di cella. ||kookmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora