Chapter IV.

2K 113 4
                                    

Si, ecco, Harry non era per niente bravo con le parole, ma aveva la strana e sporca sensazione di essere stato bravo in qualcos'altro la sera precedente. Louis arrossì violentemente, come se riuscisse a leggere i suoi pensieri. Dannazione, è così attraente.

Poche ore prima, appena arrivati nella Chocolaterie, Niall aveva tentato di rievocare i ricordi dell'Eclipse- o almeno, ciò che aveva visto e si sentiva in grado di raccontare- e Harry avrebbe veramente voluto sotterrarsi e morire sepolto vivo. Non ricordava assolutamente nulla, oltre una voce femminile schifata e lontana e le mani del biondo aggrappate con forza alle sue spalle, mentre annaspava poggiato su una superficie liscia e fredda. Non era esattamente il tipo adatto per quel genere di serata, anche se rivelava la parte migliore- o peggiore- di lui, e non era assolutamente in grado di reggere l'alcohol. Se durante i tre episodi precedenti ne aveva avuto un'intuizione, ora era un fatto provato. Harry Edward Styles era nato per stare in quel negozio e non si sarebbe più mosso di lì. Niall gli aveva raccontato che, a un certo punto della serata, si era seduto a cavalcioni su Louis per qualche minuto, prima di trascinarlo in bagno e rientrare con qualche altro graffio e un ghigno soddisfatto. Il riccio sperò con tutto il cuore che Louis l'avesse picchiato o, magari, preso a frustate e che non fosse accaduto nient'altro. Certo, Harry non era vergine, ma l'idea di scopare con un estraneo troppo bello ed esperto per lui era lontana tanto quanto quella di buttare via i mocassini e convertirsi alla sacra religione delle Converse. Tuttavia, non potè togliere dalla mente l'idea che magari era anche stato bravo e aveva toppato- per una volta nella sua vita, alleluja!-. Dopodicchè, si era diretto verso Conchita e aveva iniziato a ballarle intorno canticchiando qualcosa che risuonava troppo volgare per essere romantico. E così lei aveva iniziato a urlargli contro, dandogli dello sfacciato e morto di cazzo- “Sono scoppiato a ridere come un petardo in quell'istante” ammise Niall- e lui aveva usato il francese per difendersi e dirgliene di tutti i colori. E allora era grave. “Come se non bastasse” aveva poi continuato il biondo “non ci hai nemmeno provato con me, e questo dimostra che anche da ubriaco hai dei gusti di merda”
Erano scoppiati entrambi a ridere e per un breve istante Harry aveva perfino dimenticato il duro contatto con la realtà. Duro.
“Io ricordo che mi hai trascinato a un certo punto, e qualcuno ha urlato. Quello cos'era?”
“Mh, mi sa che è stato a fine serata. Liam e Louis erano spariti nel nulla e tu eri rimasto solo come un cane e sei caduto a terra piagnucolando. Ti ho preso dalle spalle e ti ho trascinato per mezzo locale sul pavimento gelido. Hai sussurrato qualcosa tipo 'questo freddo farà tornare in vita le mie povere chiappe-”
“NIALL!”
“Ehy, io mi limito a riferire le tue testuali parole! E una donna accanto l'ingresso ha detto qualcosa su quanto odiava il tipo di gente come te, e in effetti facevi un po'.. schifo. Ehm, sei tornato a casa coi pantaloni sporchi di.. qualcosa e senza maglia”
“Prometti che non mi permetterai mai più di venire con te da qualche parte. Mi sento male”
“Dopo di che ti ho trascinato dentro la doccia, non ricordi? A quel punto ti sei addormentato prima che accendessi l'acqua e ti ho lasciato lì per qualche ora”
Harry aveva spremuto le meningi, ma l'unica cosa che era riuscito a ricordare era il viso di Louis, a pochi centimetri dal suo, le mani calde e lisce chiuse intorno alla sua schiena. I suoi occhi a osservarlo, come a volergli perforare il cranio. Gli stessi occhi che lo guardavano adesso, imbarazzati e vispi.


Harry si avvicinò pericolosamente a Louis, sfiorandogli l'orecchio destro col naso e ridacchiando silenziosamente. Sentiva il suo profumo perforargli le narici, così fresco e dolce che sembrava esser stato creato apposta per lui, ebbe la tentazione di mordergli il collo e gustarne il dolce sapore. Louis allungò le braccia e circondò la vita di Harry, stringendolo più vicino a sé con un sorriso soddisfatto e schivò veloce i baci del riccio. Ringhiò, vinto, e posò la sua fronte su quella del ragazzo, osservandolo negli occhi, come per ipnotizzarlo. Approfittò di un momento di distrazione per lasciarli un veloce bacio a fior di labbra, beandosi di quell'istante. Louis chiuse le mani a pugno e accarezzò i fianchi morbidi di Harry, percorrendo più volte la sua schiena, su e giù. Il riccio chiuse gli occhi, allargando impercettibilmente le gambe e avvicinando il cavallo dei pantaloni a quelli dell'inglese, che si mordeva il labbro e pensava al da farsi. Gli sarebbe piaciuto veramente tanto domare Harry, ma era ubriaco e non se la sentiva di lasciargli una sensazione di 'sporca consapevolezza' il mattino dopo; tuttavia, lui sarebbe partito qualche giorno dopo, e avrebbe scaricato i sensi di colpa addosso il primo tipo gli fosse capitato a tiro a Londra.. non sembrava del tutto immorale, no?
Louis tolse un mano dalla schiena del ragazzo e la fece scendere verso il pacco, toccandolo ripetutamente e non perdendo mai il contatto visivo con Harry.
“Quanto ancora resisterai?” domandò il Maitre.
“Il tempo che basta a farti venire”
“Non dovrai aspettare molto” 
Tutta quella sfrontatezza sembrata dovuto per l'occasione, e il maggiore alzò un sopracciglio poco convinto.
“Non sei il mio capo qui, Styles”
“Potrei assumerti, diventeresti ricco”
“Lo sono già”
“Non hai me, e io sono favoloso”
“Che primadonna che sei” aggiunse facendo scorrere il polpastrello del pollice su una scapola del riccio, premendo nell'incavo tra i muscoli e l'osso “Non pensare di dominare”
Harry emise un suono gutturale e fece scendere un mano verso il petto scolpito di Louis, tracciando le linee perfette dei suoi muscoli e pizzicando delicatamente un capezzolo.
“Hai delle mani veramente delicate”
Poteva sentire il battito del suo cuore accelerare velocemente, e increspò un sorriso, con la tenera consapevolezza di esserne il motivo.
“Non posso avere delle palette ruvide e pelose per poter lavorare il cioccolato”
“Scommetto che non sei bravo solo in quello però”
Louis si alzò, ondeggiando lievemente a causa del peso del ragazzo sopra di lui, mentre Harry intrecciò le gambe e si aggrappò al suo collo, percorrendolo con la lingua e gustando il sapore delle goccioline salate di sudore. Il riccio, seppur più alto, pesava molto meno dell'amico e Louis non fu per niente affaticato dal breve tragitto che li separava dal bagno, quando aprì la porta sferzando un calcio al legno, e se la chiuse dietro con un movimento di bacino. Il luogo, immacolato, sembrava deserto e perfino la musica assordante veniva percepita ovattata, facendo tremare leggermente i muri pitturati blu notte.
Il liscio fece salire le mani dalle cosce di Harry fino al sedere, salendo su per la schiena con un movimento lento e delicato e accarezzando la pelle liscia e leggermente umida. L'altro, intanto, osservava Louis in tutta la sua bellezza, pienamente consapevole che in quel momento tutta la sua attenzione era dedicata a lui. Il modo in cui parlava, rideva, camminava, lo rendevano affascinante ed Harry se ne stava innamorando. Ingenuamente.
Fece un sorrisino e si avvicinò al viso di Louis, il profumo di rasatura fresca a riempirgli le narici. Lo baciò con estrema lentezza, percependo tutti i sensi andare a fuoco e il cuore battere più velocemente. Si stava completamente innamorando, ma che ne sarebbe stato quando Louis sarebbe tornato in Inghilterra? Represse un altro sorriso e si tuffò sulle sua labbra, non concedendo a nessuno dei due nemmeno il tempo di respirare. Nè di pensare. Non ora.
Louis si staccò, cominciando a slacciare i pantaloni, facendo seguire a Harry il suo esempio, impaziente. Sentiva il rigonfiamento sul punto di scoppiare e iniziò a pompare appena libero, sotto lo sguardo voglioso di Harry. Una linea di concentrazione gli solcò le sopracciglia e percepì un rivolo di sudore scorrergli lungo la tempia, mentre osservava Louis compiere quel movimento veloce ed eccitante. Non esitò a imitarlo, facendosi scappare gemiti e socchiudendo gli occhi. Il sottofondo cambiò, e adesso, al posto della canzone movimentata di poco fa, c'era un vecchio lento e sentiva il dj invitare le persone presenti a formare coppie e buttarsi in pista.
“Bel momento per mettere Kelly Clarkson, non ti pare?” domandò Louis alzando gli occhi al cielo e prendendo fra le mani il volto di Harry.
“Già” 
Il riccio fece scontrare i loro bacini, strusciandosi al fianco del ragazzo e trattenendo gemiti nella bocca. Con un movimento repentino, Louis prese con forza il polso di Harry e lo bloccò dietro la schiena, facendolo girare su se stesso con l'altra mano, e farlo trovare col petto schiacciato contro il muro blu. Percorse la lunghezza della sua colonna vertebrale col l'indice ed Harry provò un brivido attraversagli il corpo come una scossa, alzando il viso e imprecando silenziosamente.
Kelly Clarkson stava cantando il ritornello di 'Because of you' e Niall, probabilmente, ancora alla ricerca di Perrie.
Louis spinse con esitazione un dito, cercando con lo sguardo l'approvazione di Harry, che divaricò leggermente le gambe e si aggrappò alla parete immacolata. Schiacciò una guancia contro il muro freddo, cercando sollievo, e si morse con forza il labbro inferiore, mentre Louis fece entrare un secondo dito, con movimenti circolari e decisi. Gemette, e Louis capì di avere il permesso. Harry sentì il sangue arrivargli al cervello e chiuse gli occhi.
Allargò le natiche ed entrò, ma Harry era così dannatamente stretto che si pentì di non avere il lubrificante con sé.
“Ti spacco”
“Oh, fai pure. Sarebbe un onore farmi spaccare da te”
Louis rise, quella risata cristallina, inesorabile ed Harry provò un'inspiegabile sensazione di sollievo misto a piacere. Spinse dentro Harry, un volta, due, stringendo gli occhi e premendo con le unghie nella carne rosea e morbida del riccio, lasciandogli segni per mesi interi. Era veramente così stretto che ebbe paura di restare incastrato lì.
“Harry, porca puttana, allarga il culo!” urlò esasperato Louis stringendo i denti.
“Che faccio, ci metto un palo dentro e lo tengo aperto?”
“Non lo so, rilassati!”
“Non faccio sesso da un po', non posso stare tranquillo!”
“Zitto”
Louis strisciò le unghie lungo tutta la spalla destra di Harry, spinse più in fondo, lentamente e ripetè l'operazione un altro paio di volte, finchè non fu completamente libero e dentro Harry.
Venne dentro di lui qualche spinta dopo e alleggerì finalmente la presa sulle spalle del ragazzo, lasciando qualche graffio e bacio leggero vicino le scapole. Harry alzò la testa verso il soffitto, il culo dolorante e il labbro spaccato, ma tutto sommato felice. Louis posò il mento sulla sua spalla e gli lasciò un bacio leggero, mentre Harry cominciava a risentire la musica dance nell'altra sala.
“Wow” sussurrò.
“Ho domanto un famoso Maitre Chocolatier, posso dirlo a tutti?”
“Solo se non fai il mio nome” rise il riccio.
“Ma suona bene, è imponente”
“Coglione”
“Sarà meglio che andiamo, dai” lo interruppe Louis rivestendosi e guardandosi intorno come se si fosse accorto solo ora di essere in un luogo pubblico “Prima ero preso dall'eccitazione” si scusò.
Harry non potè fare a meno di arrossire, e ringraziò la luce fioca del bagno per la vista semi-oscurata che offriva.

Maitre Chocolatier || l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora